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Distanza progressiva | Tempo | Indicazioni | Lunghezza tratto |
0 km | 0h00 | Dall'uscita autostradale di Châtillon Saint Vincent si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Cervinia | 0.200 km |
0.200 km | - | A destra seguendo le indicazioni per Breuil-Cervinia | 0.100 km |
0.300 km | - | A destra seguendo le indicazioni per Breuil-Cervinia | 0.300 km |
0.600 km | - | Al semaforo a sinistra sulla SS. 26 seguendo le indicazioni per Aosta e Breuil-Cervinia | 1.200 km |
1.800 km | 0h05 | Alla rotonda seguire le indicazioni per Antey e Breuil-Cervinia | 8.000 km |
10.200 km | 0h15 | Al bivio girare a sinistra per Torgnon | 6.700 |
16.900 km | 0h25 | Dopo l'abitato di Torgnon girare a destra per Petit-Monde, Triatel, Etirol | 3.300 |
10.200 km | 0h30 | Proseguire fino al parcheggio di Etirol dove termina la strada. | - |
Questa passeggiata un po' avventurosa porta al rascard isolato che si trova a monte del villaggio di Etirol. Non si conosce esattamente la data della sua costruzione ma alcuni dei tronchi riutilizzati in questo edificio risultano tagliati nel 1309, circa settecento anni fa.
La "strada vicinale di Ronc d'Etirol", come la chiama il catasto, è oggi un piacevole sentiero che collega il rascard di Ronc al villaggio sottostante. Purtroppo un intrico di noccioli e ramaglie rendono difficile il transito e consigliano questa passeggiata ai soli escursionisti esperti.
Dal piazzale di Etirol ci si dirige verso il centro del villaggio, si percorrono le viuzze strette quasi coperte dagli sporti dei tetti fino ad arrivare a monte dell'abitato dove si trova una freccia gialla con sotto la sigla sbiadita GB, abbreviazione di Grande Balconata del Cervino, il trek che attraversa tutta la Valtournenche.
Si prosegue lungo la mulattiera fino a raggiungere due rascard cadenti dopo i quali, sulla destra, si stacca il sentiero per Ronc. Il primo tratto sale abbastanza ripido, bordato di giovani frassini; dopo aver attraversato un piccolo canale irriguo la pendenza diminuisce e si passeggia pressochè in piano, all'ombra dei noccioli, tra i pascoli parzialmente incolti che un tempo erano dei campi di cereali.
Circa 15 metri prima di un larice segnato con le strisce bianco-rosse che delimitano in Valle d'Aosta le proprietà pubbliche da quelle private si stacca sulla sinistra il sentiero. Si percorrono alcune strette curve in salita poi ci si dirige con un largo semicerchio che accompagna le curve di livello verso il rascard che si intravede in lontananza verso ovest.
A tratti occorre farsi strada tra i rami intricati: le frasche dei noccioli piegate dalle neve ingombrano il sentiero e alcuni cespugli di rosa canina intralciano la marcia. In estate l'erba alta nasconde parzialmente il sentiero. Con un poco di fatica si raggiunge l'antico villaggio.
L'unica costruzione ancora in piedi è rascard che poggia su 12 funghi; lo spazio interno è diviso in due da un corridoio centrale dal quale sono stati tolti gli assi del pavimento, ai lati si aprono quattro locali di deposito. Sul lato sud vi era una parte aggettante della quale rimangono solo i quattro funghi di sostegno e alcuni travi scanalati.
Sulla facciata nord e su quella sud si aprono due grandi buchi ormai privi di porte, tutto quanto poteva essere riutilizzato è stato asportato, sono rimasti due architravi in legno di larice, sopra gli accessi al piano seminterrato, decorati con due croci patenti, la seconda mancante del braccio superiore, e uno scudo sabaudo capovolto.
All'estremità sud resistono al passare del tempo i muri perimetrali di una curiosa stanzetta triangolare che prendeva luce da una feritoia, vi sono poi due vani trapezioidali dalla forma inconsueta, dovuta alla necessità di avere due accessi indipendenti. Un grande trave regge i funghi centrali del rascard e divide il lungo vano a nord dai due vani quadrangolari che lo affiancano.
Sopra la strada si vedono ancora parte dei muri di diverse costruzioni. Il villaggio fu probabilmente abbandonate prima del 1900 visto che i fabbricati che lo componevano non sono presenti nelle mappe catastali; questo rascard è l'unico superstite di quello che un tempo era un villaggio operoso.
Per il rientro, se nel frattempo il sentiero non è stato pulito, si consiglia di scendere lungo i pascoli fino ad incontrare il sentiero 107 ponendo particolare cura nel non danneggiare in lavoro dei contadini.
Se la "strada vicinale di Ronc d'Etirol" risultasse impercorribile a causa della vegetazione è possibile raggiungere il rascard con un percorso alternativo. Occorre proseguire lungo il sentiero 107 fino ad arrivare in vista dei ruderi del Bioley che si trovano sulla destra, sotto una parete rocciosa. In alto si vede il rascard di Ronc d'Etirol; vi si accede salendo attraverso i prati (attenzione a non danneggiare in lavoro dei contadini) fino ad incontrare il sentiero che si segue verso sinistra.
Grazie alla dendrocronologia è stato possibile datare il rascard di Ronc d'Etirol: i sondaggi del Laboratoire Romand de Dendrochronologie di Moudon (92/R3255) hanno rivelato che alcuni dei tronchi riutilizzati nella sua costruzione vennero tagliati nel 1309, circa 700 anni fa.
A pagina 83 del libro di Matilde Martinengo, citato nella bibliografia, si riporta che in una reconnaissance del 1656 con il termine Petit Monde si intendevano i villaggi di Ronc, Etirol e Triatel. Nello stesso testo si segnale che il rascard di Ronc è stato costuito all'inizio del 1400 riutilizzando numerosi tronchi abbattuti nell'inverno 1326/27.
Luca Zavatta, Le valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005
Claudine Remacle, Vallée d'Aoste une vallée, des paysages, Ed. Umberto Allemandi, Torino 2002
Matilde Martinengo, Architettura rurale in Valle d'Aosta Torgnon, Ed. Allemandi, 1998
L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 –
Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 –
Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000
PAGINA DEL 5.03.2008
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