Difficoltà: escursionistico (con un breve tratto esposto)

Passeggiata alla presa sul torrente Petit Monde di Antey

Dal piazzale della frazione Fiernaz di Antey

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

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partenza: 1075 m
arrivo: 1350 m circa
dislivello in salita: 275 m circa

andata: 1h00
ritorno: 0h40
totale: 1h40

Segnavia: assente

Tratti difficili: no
Tratti esposti: sì
Ombra: parziale

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato: tutto l’anno

Da vedere: le opere di presa sul torrente Petit Monde; la condotta forzata.

Itinerari collegati: Sifone e finestra di Fiernaz, Sifone di Herin, Ru dou Pan Perdu di Antey.

Parcheggio a Fiernaz per la presa sul torrente Petit Monde detto Peson
Parcheggio

Introduzione

Non tutti sanno che le acque del torrente Petit Monde, dopo aver attraversato l’incantevole anfiteatro di Loditor, scendono a cascata verso il fondovalle e prima di gettarsi nel torrente Marmore vengono captate da una condotta forzata che le porta alla centralina idroelettrica di Torgnon.

Dalla centralina escono nel bacino di carico della CVA, scendono nel sifone che attraversa la vallata poco prima della galleria parafrane di Fiernaz e risalgono l’altro versante della valle gettandosi nel canale in galleria che alimenta la centrale idroelettrica di Covalou.

Questa breve passeggiata vi porta alla scoperta delle opere di presa della CVA in un vallone poco conosciuto e di selvaggia bellezza.

Descrizione

Dopo aver parcheggiato l’auto si attraversa la strada regionale e ci si avvia lungo il sentiero lastricato che porta alla parte alta del villaggio di Fiernaz. In pochi minuti si raggiunge la strada che passa in mezzo al villaggio, la si percorre per poche decine di metri fino alla prima casa che si incontra sulla destra dove inizia il sentiero per la presa del Petit Monde. Il primo tratto passa alle spalle del villaggio, proprio dietro un antico grenier al quale è stato rifatto il tetto. Poi si allarga, attraversa una bella fioritura di pervinche e raggiunge la base del vallo parafrane costruito a protezione del villaggio. Si attraversa la boscaglia che ha colonizzato questa montagnola di terra e giunti dall’altra parte si scende per alcune decine di metri verso sinistra, all’interno del vallo, fino ad incontrare una striscia di terreno aperto. Una traccia la percorre, si sale lungo di essa fino ad individuare sulla sinistra un masso isolato e coperto di muschio: è il segnale che indica la partenza del vecchio sentiero che si inoltra tra i noccioli.

Inizio sentiero selciato per Fiernaz Dessus
Inizio sentiero

Si prosegue a mezza costa all’ombra del bosco fino ad attraversare una pietraia punteggiata dai licheni dalla quale si vede in lontananza la sagoma tozza del monte Barbeston, rientrati all’ombra tranquilla delle betulle e dei frassini si prosegue in leggera salita fino a raggiungere un gruppo di resinose che il sentiero, coperto dagli aghi delle conifere, attraversa con alcuni tornanti. Subito dopo si arriva alla base di una parete rocciosa, si supera la base dei roccioni coricati e coperti di muschio e si risale il pendio alla loro sinistra con alcune ripide curve, tra i rami degli alberi si osservano a nord est, dall’altra parte della valle, i villaggi di Chamois dominati dalla punta Falinère. All’uscita del rado bosco si incrocia per la prima volta il tracciato della condotta forzata che si segue inizialmente in piano poi con una leggera salita che diventa sempre più sostenuta mano a mano che si penetra nel vallone.

Si raggiunge così il primo blocco di calcestruzzo che regge la condotta rivettata a caldo quasi ottant’anni fa dagli operai della SIM, Società Idroelettrica Marmore, si supera la forte pendenza aiutati da alcuni gradini in pietra e da una cavo di ferro che fa da corrimano e si arriva in breve alla rete paramassi che protegge alcune decine di metri di condotta. Passando a fianco dei tubi d’acciaio si sale la breve scalinata che supera il punto di massima pendenza e in meno di cinque minuti si arriva all’opera di presa sulla cui sommità è stata ricavata un piazzola di atterraggio per gli elicotteri.

Condotta forzata rivettata a caldo
Condotta

Volgendosi a valle si vedono spuntare dietro i boschi di conifere la cima del Tantané e quella del Monte Zerbion con la statua della Madonna ridotta dalla distanza ad un puntino bianco. Sulla destra orografica proprio all’altezza dell’opera di presa il verde scuro del bosco degli abeti lascia posto ai colori più chiari degli aghi dei larici che verdi in estate si accendono di un bel giallo vivo in autunno prima girare al rosso e cadere a terra; sulla sinistra le placconate di roccia nuda punteggiate da alcuni ciuffi d’erba arrivano al cielo.

Fino ai primi anni del XXI secolo l’acqua cristallina che scende dalla Punta Tzan gorgogliava sotto i raggi del sole prima di entrare nel grande tubo oscuro che la porta fino alla centrale idroelettrica di Covalou. Da quando è entrata in funzione la centralina idroelettrica del comune di Torgnon gran parte dell’acqua del torrente Petit Monde viene captata a valle di Loditor, passa nelle condotte forzate della centralina e viene rilasciata direttamente nel bacino di carico della CVA (Compagnia Valdostana delle Acque).

Condotta forzata, rete paramassi e gradini in calcestruzzo
Gradini e condotta

Curiosità

Le condotte forzate sono state rivettate a caldo da un gruppo di operai tra i quali vi era da Dalmazzo, papà di Attilio Rolando, il rabeilleur di Antey a cui è stata intitolata la piazza dell’ufficio informazioni turistiche.

Essendo il più piccolo della squadra era sovente di turno all’interno della condotta. Il lavoro consisteva nel prendere il rivetto incandescente che gli veniva gettato dalla forgia, inserirlo del buco predisposto e bloccalo con un’asta di ferro. L’operaio che lavorava all’esterno lo ribatteva e il metallo raffreddandosi si contraeva assicurando una migliore tenuta. Quando non era possibile ribattere il rivetto dall’esterno accadeva il contrario: gli altri operai inserivano e bloccavano il pezzo di metallo incandescente dal di fuori e Dalmazzo all’interno del tubo angusto doveva ribatterlo a colpi di mazza.

Opere di presa sul torrente Petit Monde detto Peson
Opere di presa

Terminato il lavoro l’ingegnere tedesco che dirigeva il cantiere passava con un martello a battere su tutti i rivetti, se per caso uno non suonava bene perché fallato veniva tranciato e sostituito.

Note

Dall’opera di presa della CVA è possibile per gli escursionisti esperti raggiungere i villaggi del Petit Monde.

L’itinerario più tecnico è quello per Triatel: si attraversa il Torrente Petit Monde calandosi dalla balaustra dell'opera di presa poi ci si arrampica su di una scala a pioli fino allo scarico della centralina idroelettrica. Tenendosi sulla destra si raggiunge il pilone di atterraggio dell'elicottero poi poi si seguono le condotte forzate su tracce di sentiero esposto e difficile fino alla strada asfaltata. Girando a sinistra sulla carrozzabile dopo una leggera salita si raggiunge il villaggio.

Centralina idroelettrica del Comune di Torgnon
Centralina

L’itinerario per Etirol è meno impegnativo dal punto di vista tecnico ma la traccia di sentiero che lo percorre è quasi impercettibile. Dall’opera di presa ci si dirige verso l’alveo del torrente poi si torna indietro su di una traccia quasi invisibile che sale tra i pascoli. Guadagnado quota ci si porta verso l’esterno del vallone, sulla sinistra orografica del torrente Petit Monde, fino a raggiungere i primi terrazzamenti dove il sentiero diventa più definito e porta in breve al villaggio.

Bibliografia:

Luca Zavatta, Le valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005, pag. 175

Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 – Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000

PAGINA DEL 22.04.2007
ULTIMO SOPRALLUOGO 29.04.2012
ULTIMO AGGIORNAMENTO 5.08.2012

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