Difficoltà: escursionistica

Escursione al Bivacco Dayné di Introd

Dalla strada regionale di Valsavarenche

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

partenza: 1060 m circa
arrivo: 1810 m
dislivello: 750 m circa

andata: 2h00
ritorno: 1h20
totale: 3h20

Segnavia: 1.

Tratti difficili: no.
Tratti esposti: sì.
Ombra: sì.

Pericolo caduta massi: sì.

Periodo consigliato: primavera, estate, autunno.

Da vedere: il villaggio di Arpilles.

Itinerari collegati: il Rifugio Barbustel, il Rifugio Mont Fallère, il Rifugio degli Angeli.

Attenzione: in questo itinerario vi sono dei toponimi equivalenti.

Parcheggio inizio sentiero per il bivacco Dayné
Parcheggio

Inizio sentiero per il bivacco Dayné in Valsavarenche
Inizio sentiero per il bivacco Dayné

Inizio dell'itinerario per il bivacco Dayné
Inizio pista
per il Bivacco Dayné

Introduzione

Per accedere al bivacco occorre preventivamente chiedere le chiavi al comune di Introd, durante la stagione di monticazione un gregge di circa 150 capre, tre cani pastore e l'alpigiano di Arpilles fanno piacevole compagnia a chi si ferma a pernottare.

Per contro le mosche che infastidiscono la capre fanno lo stesso con chiunque stazioni nei pressi.

Descrizione

L'itinerario che porta la Bivacco Dayné è ben segnalato e di scarsa difficoltà, parte dalla Strada Regionale a monte del villaggio di Buillet di Introd ed in un paio d'ore raggiunge i 1810 metri di altezza dell'Alpe Arpilles di Introd.

Inizia da una strada forestale che sale con pendenza regolare ma abbastanza sostenuta all'interno di un bosco misto di latifoglie e conifere; si riconoscono le essenze più comuni: pini, abeti, betulle, ciliegi e frassini.

Non appena si arriva al fabbricato interrato dell'acquedotto occorre attraversare la sterrata che gli passa davanti e proseguire alle sue spalle, in salita, seguendo il segnavia 1.

A una ventina di metri dal traliccio dell'elettrodotto Rondissone-Albertiville, termina la pista forestale ed inizia il piacevole sentiero, largo poco meno di un metro che in falso piano si dirige verso la testata della valle.

Traliccio dell'alta tensione della linea Superfenix
Traliccio dell'alta tensione

Punta Valletta dal sentiero per il bivacco Dayné
Punta Valletta

Monte Rosa dal sentiero per il bivacco Dayné
Massiccio del Monte Rosa

A lato del sentiero è nata una piccola macchia di giovanissimi larici ed alcune betulle; più avanti si nota sotto il sentiero un bosco pressoché puro di giovani pini: è il nuovo bosco che ha colonizzato i terrazzamenti che ospitavano fino agli inizi del 1900 i campi di cereali.

La ferrovia che arrivò ad Aosta nel 1886, oltre al progresso portò in valle a basso prezzo i cereali coltivati nella pianura padana, ciò mise in crisi i produttori locali e nei campi il grano e la segale vennero sostituiti dalla coltura della patata che fino ad allora era considerata una coltura da orto, poi i terrazzamenti vennero utilizzati per produrre foraggio e in seguito definitivamente abbandonati diventando prima una fitta boscaglia poi bosco di alto fusto.

A monte del sentiero si notano le strisce bianco rosse utilizzate in Valle d'Aosta per distinguere la proprietà pubblica da quella privata: la striscia rossa indica un appezzamento pubblico, in questo caso il bosco sopra il sentiero, la striscia bianca un appezzamento privato, i campi abbandonati sotto al sentiero.

Si attraversano due radure: nella prima la bellissima fioritura del dittamo (Dictamnus abus) allieta la vista con i suoi fiori rosa a cinque petali, screziati di porpora, nella seconda i fiori del vincetossico (Vincetoxicum hirundinaria Medik) riempiono la scarpata con una fioritura più discreta fatta da piccoli fori bianchi a cinque petali.

Tronco di larice curvo sul sentiero per il bivacco Dayné
Tronco di larice curvo

Alpeggio Arpilles di Introd
Alpeggio Arpilles di Introd

A valle del sentiero si notano passando alcuni grandi alberi dal tronco robusto: abeti, larici, un tiglio. Proprio sul bordo di un profonde vallone si incontra il primo dei numerosi tornanti che portano al Bivacco Dayné.

Dall'altra parte della Valsavarenche si vede incorniciata dalle cime degli abeti la sagoma appuntita della Punta Valletta con sulla destra il Mont Favret. Poco più in alto, prima di attraversare il vallone scosceso, si può vedere tra gli alberi, voltandosi verso Nord, la cima tozza del Mont Fallère.

Si attraversa l'unico tratto esposto dell'itinerario che porta al Bivacco Dayné, una decina di metri di sentiero stretto che si affaccia su di un pendio ripidissimo.

Guadagnando gradatamente quota si passa i piedi di una parete rocciosa. Tra la roccia ed il sentiero il tronco di un grande larice è stato spezzato. La mente corre ai grandi boschi di protezione, curati e rispettati dai montanari affinché i tronchi possenti delle conifere potessero riparare i villaggi dalla caduta delle valanghe.

Una cinquantina di metri più avanti si apre una grande radura dalla quale per la prima volta si può osservare in lontananza il massiccio del Monte Rosa. Si distingue molto bene all'estrema sinistra il Breithorn e proprio al centro del massiccio, la punta isolata e quasi triangolare del Polluce.

Bivacco Dayné e villaggio di Arpilles di Introd
Bivacco Dayné e villaggio di
Arpilles di Introd

I tornati si fanno più stretti, se all'ombra delle conifere il sentiero mantiene una larghezza di almeno 80 cm quando si attraversano i pascoli si restringe a poco di più di una spanna.

Il tronco di un larice singolare si protende sul sentiero, la parte bassa dell'albero forma un arco lungo quasi 3 metri che si dirige verso il cielo. All'uscita del bosco appaiono i fabbricati di Arpilles, prima il recinto nel quale passa la notte il gregge di 150 capre che passa l'estate all'alpe, poi la casa dell'alpigiano di origine africana e poi tutti i fabbricati dell'alpe, ristrutturati con cura mantenendo alcuni elementi delle vecchie costruzioni.

L'ultimo fabbricato è il bivacco o Gite d'étape, dedicato a Etienne Dayné sindaco dal 1948 al 1952.

Curiosità

Una iscrizione ricorda il passaggio del Papa Giovanni Paolo II ad Arpilles, il 15 luglio 1989.

Bibliografia

Massimo Martini, Luca Zavatta, Rifugi e Bivacchi della Valle d'Aosta, Editrek & L'escursionista Editore, San Giovanni Lupatoto (VR), 2012 ISBN 978-88-904-096-6-0, pag. 76.

Cartografia

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 9 – Valsavarenche Gran Paradiso – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 3 – Il Parco Nazionale del Gran Paradiso – scala 1:50.000

SOPRALLUOGO DEL 16.06.2012
PAGINA DEL 18.06.2012
ULTIMO AGGIORNAMENTO 26.07.2013

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