Difficoltà: escursionistico

Mulattiera Châtillon Pointé

Dalla strada comunale di Isseurie

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partenza: 800 m
arrivo: 1600 m
dislivello in salita: 800 m circa

andata: 2h30
ritorno: 1h45
totale: 4h15

Segnavia: 6 – assente

Tratti difficili: no
Tratti esposti: no
Ombra: sì fino ai pascoli di Pointé

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato:
da maggio alle prime nevi

Da vedere:
le arcate del Ru dou Pan Perdu di Châtillon
il selciato della mulattiera
il panorama dalle case di Boesse e di Pointé

Piazzola a lato della strada
Parcheggio

Taglio nella roccia salendo a Promiod
Taglio nella roccia

Introduzione

Bella passeggiata su antiche mulattiere alla scoperta di radure e villaggio sconosciuti a più. L'itinerario è quasi totalmente all'ombra di un bosco di latifoglie nella parte bassa e poi in quello di larici e abeti in quella superiore.

La pace e il silenzio regnano nei pascoli intorno alle rovine di Pointé e la parte finale dell'escursione offre scorci paesaggistici di tutto rispetto.

Descrizione

Dopo aver parcheggiato l'auto lungo la strada di Isseuries si torna indietro per pochi minuti fino all'inizio del sentiero per Promiod. È una bella mulattiera che sale lungo la vallata all'interno di un bosco misto, all'ombra fresca di pini e castagni e ai piedi dei roccioni ai quali sono abbarbicati gli archi del Ru du Pan Perdu di Châtillon.

Chi desidera vedere da vicino i resti di questo acquedotto medievale ha due possibilità: la prima è quella di imboccare il sentiero che si stacca sulla destra subito dopo il taglio nella roccia attraversato dalla mulattiera, la seconda è quella di seguire l'itinerario per il Ru du Pan Perdu di Châtillon descritto in questa pagina.

Panorama salendo a Boesse
Panorama salendo a Boesse

Quando si arriva all'altezza della pietraia si notano dall'altra parte della valle gli scavi della cava di marmo verde nel comune di Saint-Denis. Sotto di essi è ben visibile la linea orizzontale del Ru de Marseiller che porta le acque del torrente Marmore fino al villaggio omonimo nel comune di Verrayes. Sulla destra, in alto, la casa isolata costruita nel pianoro di Praz-de-Tard, testimonia che fino alla metà del 1900 ogni fazzoletto di terra in Valle d'Aosta era coltivato e di conseguenza abitato; anche quelli più isolati e di difficile accesso.

Si passa a fianco di due croci in legno poi si entra in una macchia di pini. Poco prima del bollino segnavia 6 si lascia la mulattiera principale che sale a Promiod e si imbocca sulla destra il sentiero incassato che porta a Boesse.

Il villaggio di Boesse
Il villaggio di Boesse

Dopo il primo tratto in cui si cammina su uno spesso strato di foglie, il vecchio selciato riappare e la marcia si fa più sicura. Con gli scarponi si calcano i sassi lisciati da generazione di montanari e dagli zoccoli dei bovini e delle bestie da soma.

La mulattiera sale con numerose curve all’interno del bosco sotto il villaggio. Le piante fitte limitano l’invadenza del sottobosco cosicché il tracciato si mantiene perfettamente percorribile anche in mancanza di una regolare manutenzione. Solo sotto la radura che ospita il piccolo pugno di case, dove gli alberi di alto fusto diventano più radi, sarebbe opportuno un taglio più frequente dei noccioli che restringono il sentiero.

Entrando nei pascoli si segue la pista tracciata dai trattori fino al piazzale a monte del villaggio dove si interrompe la strada sterrata che arriva da Promiod. Tra le vecchie case, costruite in buona parte con pietre posate a secco, si trova ancora qualche particolare architettonico curioso: un architrave ad arco usato nell’entrata di un fienile, un abbeveratoio ricavato da un tronco scavato.

Pista forestale inerbita
Pista forestale

Il panorama che si offre da questa radura solitaria copre le montagne della valle della Dora che vanno dal Mont Lyan alla Cima Nera e quelle della destra orografica della Valtournenche da Saint Evence alla punta Cian (Tzan, Tsan).

Casa sotto Pointé
Casa sotto Pointé

Il vecchio tracciato della mulattiera che attraversava tutta la radura è completamente ostruito dai noccioli. Per circa duecento metri si cammina sui i prati tenendosi a monte del vecchio sentiero fino ad arrivare ad una pista forestale completamente inerbita che taglia in piano il pendio separando il bosco dai pascoli. La si segue per pochi metri verso destra fino ad individuare l'inizio del vecchio tracciato che si immerge nell'ombra fitta del bosco di conifere.

Il silenzio è rotto solo dai richiami degli uccelli e dal rumore dei passi attutito da uno spesso strato di aghi di pino, l'aria è piena del profumo intenso della resina. Giunti ad una biforcazione si prosegue in salita trascurando la diramazione di destra. Ben presto il bosco si fa più rado e ai piedi dei larici prosperano erbe e fiori che deperirebbero in fretta all'ombra fitta degli abeti.

Improvvisamente si esce dal bosco ai piedi di una bella casa restaurata che occupa il fianco sinistro di una conca completamente coperta di pascoli. Si segue sulla destra la pista forestale e con un ampio giro, tra la fioritura dell'anemone montana, si prende quota fino ad arrivare in vista di un piccolo nucleo composto da due case in pietra: la prima gradevolmente ristrutturata, la seconda con una bella volte a botte parzialmente diruta. Seguendo in discesa la strada sterrata che porta a Nissod si arriva in pochi minuti al piccolo villaggio completamente abbandonato di Pointé e al suo oratorio.

Da questa terrazza di pascoli posta ai piedi del monte Zerbion si gode di un panorama invidiabile su tutta la bassa Valle d'Aosta. Si vede il fondovalle con i due nuclei di Châtillon e Saint Vincent, il colle di Joux con sulla destra la sagoma tozza della Testa di Comagna e alle sue spalle il Mont Néry che separa la valle d'Ayas da quella di Gressoney. Leggermente spostate sulla destra La Becca Torché e la Becca di Vloù dette anche Les Dames de Challand e poi a sud tutte le cime sulla destra orografica della Dora Baltea comprese tra il Mont Lyan e la Becca di Nona. Completano il quadro ad est la Cima Longhede e la Becca d'Aver.

Oratorio di Pointé
Oratorio di Pointé

Il monte Zerbion da Pointé
Il monte Zerbion da Pointé

Bibliografia:

Luca Zavatta, Le Valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005

Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 – Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000

PAGINA DEL 24.05.2006
ULTIMO SOPRALLUOGO 24.03.2011 (fino a Boesse)
ULTIMO AGGIORNAMENTO 3.04.2011

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