Difficoltà: escursionistico

Mulattiera Châtillon Promiod

Dalla strada comunale di Isseurie

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

partenza: 800 m
arrivo: 1500 m
dislivello in salita: 700 m circa

andata: 2h15
ritorno: 1h30
totale: 3h45

Segnavia: 6

Tratti difficili: no
Tratti esposti: no
Ombra: sì fino al ponte sotto Promiod

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato: tutto l’anno

Da vedere: le arcate del Ru dou Pan Perdu di Châtillon, il selciato della mulattiera, il ru (canale irriguo).

Piazzola a lato della strada
Piazzola a lato della strada

Torre medievale di Conoz
Torre medievale di Conoz

Partenza del sentiero 6
Partenza del sentiero 6

Introduzione

L'antica strada comunale da Châtillon a Promiod si staccava dal tracciato della strada romana delle Gallie all'inizio del borgo di Châtillon, raggiungeva Promiod e, attraverso il territorio Antey, dipendente dalla signoria di Cly, arrivava fino ai villaggi di Chamois che nel medioevo dipendevano dal feudo di Châtillon.

L'importanza di questa via di comunicazione è ben testimoniata dall'ampiezza del tracciato che raggiunge in alcuni tratti i due metri di larghezza.

Nella parte finale è ancora possibile camminare accompagnati dal mormorio dell'acqua del ru, un canale irriguo che segue la mulattiera.

L'itinerario si svolge quasi completamente nell'ombra di un bosco misto. L'esposizione favorevole che favorisce il precoce sciogliersi della neve lo rende agibile quasi tutto l'anno.

Curiosità

Il tracciato inferiore della strada comunale da Châtillon a Promiod è stato pesantemente rimaneggiato e si svolge ormai su ampi tratti asfaltati o in terra battuta.

Chi desideri percorrerlo è opportuno che porti con se una mappa perché la segnaletica escursionistica di questo itinerario è ancora perfettibile. (Anche se artistica).

La partenza del sentiero 6 si trova alle spalle della chiesa parrocchiale di Châtillon. Due cosa da non perdere nella parte bassa di questo itinerario: il parco del castello di Châtillon e la Torre medievale di Conoz.

Descrizione da Isseuries

Taglio nella roccia
Taglio nella roccia

Dopo aver parcheggiato l'auto lungo la strada di Isseuries si torna indietro per pochi minuti fino all'inizio del sentiero per Promiod. È una bella mulattiera che sale lungo la vallata all'interno di un bosco misto, all'ombra fresca di pini e castagni e ai piedi dei roccioni ai quali sono abbarbicati gli archi del Ru du Pan Perdu di Châtillon.

Chi desidera vedere da vicino i resti di questo acquedotto medievale ha due possibilità: la prima è quella di imboccare il sentiero che si stacca sulla destra subito dopo il taglio nella roccia attraversato dalla mulattiera, la seconda è quella di seguire l'itinerario per il Ru du Pan Perdu di Châtillon descritto in questa pagina.

Quando si arriva all'altezza della pietraia si notano dall'altra parte della valle gli scavi della cava di marmo verde nel comune di Saint-Denis. Sotto di essi è ben visibile la linea orizzontale del Ru de Marseiller che porta le acque del torrente Marmore fino al villaggio omonimo nel comune di Verrayes. Sulla destra, in alto, la casa isolata costruita nel pianoro di Praz-de-Tard, testimonia che fino alla metà del 1900 ogni fazzoletto di terra in Valle d'Aosta era coltivato e di conseguenza abitato; anche quelli più isolati e di difficile accesso.

Si passa a fianco di due croci in legno poi si entra in una macchia di pini. Poco prima del bollino segnavia si lascia sulla destra il sentiero incassato che porta a Boesse. Subito dopo si percorre il doppio tornante e poco più in alto, mentre si attraversa una radura, il panorama a poco a poco si apre.

Saggio minerario sulla mulattiera Isseurie Promiod
Saggio minerario

Conca di Torgnon
Conca di Torgnon

Lo sguardo può finalmente abbracciare tutta la conca di Torgnon: sulla destra spicca il campanile della chiesa parrocchiale, in alto a sinistra la Becca d'Aver separata dal Mont Meabé dalla finestra di Saint Barthélemy, il colle che da Torgnon porta nella valle di Saint Barthélemy. Proprio di fronte al sentiero, sospesa sulla punta dei pini, si vede la partenza delle condotte forzate della centrale di Covalou.

Poco prima dei pascoli di Brun Désot si passa a fianco di un piccolo saggio minerario profondo una quindicina di passi. È segnalato da un cartello in legno dal quale è promosso ad “antica miniera”.

In estate, accompagnati dal suono dei campanacci delle mucche al pascolo, si passa sotto il tronco schiantato di un larice centenario.

Il suo tronco contorto si protendeva sopra il sentiero, sembrava intento, anno dopo anno, a cercare sempre più luce allontanandosi dal bosco ombroso per i prati più soleggiati. Una nevicata intensa ne ha spezzato il ramo più grosso. Dove c'era l'ombra leggera degli aghi del larice, dove si muovevano al vento i suoi rami sottili, appare ora un moncone di tronco slabbrato che aspetta un intervento pietoso degli operai forestali.

Si prosegue sul margine del bosco, separati dal verde dei pascoli da un'esile cortina di noccioli.

Brun di Sotto
Brun di Sotto

Alle spalle delle case di Brun Damon si comincia a sentire il mormorio amichevole dell'acqua che scorre nel ru, il piccolo canale utilizzato per irrigare i prati di questo piccolo alpeggio. A lato del sentiero è stata incisa una data del XVIII secolo, sotto di essa sono tracciate due linee parallele di colore rosso e bianco: in Valle d'Aosta esse delimitano le particelle forestali pubbliche (linea rossa) da quelle private (linea bianca) e creano un poco di confusione tra gli escursionisti perché lo stesso segno bianco rosso nel resto del territorio nazionale è utilizzato per indicare un percorso escursionistico.

Risalendo il suo corso ora pianeggiante ora punteggiato da piccole cascatelle si raggiunge il ponte sul torrente Promiod, gonfio dell'acqua di fusione che raccoglie dal Monte Zerbion.

Qui si lascia l'ombra confortevole della macchia per affrontare in pieno sole l'ultima salita verso il villaggio di Promiod. La mulattiera è stata ripavimentata, per fortuna ciò è stato fatto utilizzando come ai tempi antichi del pietrame irregolare. Il sentiero ha ormai ripreso quasi del tutto il vecchio aspetto e solo un occhio attento distingue il vecchio selciato da quello rifatto alla maniera antica. Sulla sinistra è stata aggiunta una bella recinzione in pietra e legno che accompagna la mulattiera fino all'inizio del pianoro di Promiod..

A Promiod le vecchie recinzioni in legno, utilizzate per impedire al bestiame di brucare l'erba che occorre trasformare in fieno per l'inverno, sono state interamente sostituite.

Peccato perché un loro tratto posto proprio all'entrata del villaggio era di una bellezza struggente. Il colore grigiastro dovuto al tempo sottolineava le venature del legno profondamente scavato nella parti meno resistenti. Sul tutto si stendeva un velo di licheni che davano qua e là una spruzzate di colore arancione intenso.

Ancora pochi passi e si arriva alla cappella. Sulla sua facciata si trova una statua di Sant'Antonio di modesto valore artistico inserita nella raccolta dedicata all'arte alpina valdostana.

Larice sulla mulattiera Isseurie Promiod
Larice monumentale

Il panorama che si gode dal villaggio di Promiod è grandioso, a sud copre tutte le cime che si affacciano sulla Dora Baltea. Dal Mont Lyan, al Barbeston al Monte Emilius. Ad est si vede tutto lo spartiacque tra la Valtournenche e la Valle di Saint Barthélemy nel tratto compreso tra la cappella di Saint Evence e la Punta Cian (Tzan Tsan).

Alle spalle del colle finestra di Saint Barthélemy si vedono due cime che si trovano alle spalle del santuario di Cunéy: il Monte Pisonet (3205 m) e la Becca del Merlo (3230 m).

Ultima salita sulla mulattiera Isseurie Promiod
Ultima salita

Confine particelle forestali in Valle d'Aosta e data del XVIII secolo
Data del XVIII secolo

L'antica strada comunale da Châtillon a Promiod

L'antica strada comunale da Châtillon a Promiod si staccava dal tracciato della strada romana delle Gallie all'inizio del borgo di Châtillon, attraversava il villaggio di Conoz, costeggiava le case della Verdetta che vennero costruite in parte sul ru di Saint Vincent e dopo aver oltrapassato il Ru des Gagneurs saliva con pendenza costante fino a Promiod, un grosso villaggio che occupa il centro di un pianoro esposto a sud ovest all'inizio della valle che sale al colle Portola.

Qui la strada si divideva in un ramo minore che saliva in direzione del colle, la strada vicinale da Promiod a Biovre (Brovie), o della Montagna, e un ramo principale che portava a La Magdeleine passando a monte dell'alpeggio Paraformia.

Da La Magdeleine passando per le frazioni Brengon e Viù e poi a monte di Veuillen seguiva grossomodo il tracciato attuale dell'attuale pista sterrata che porta a Chamois raggiungendo praticamente in piano il villaggio di Corniola dove terminava l'asse viario che collegava la signoria di Châtillon con l'enclave di Chamois da essa dipendente.

Nel medioevo infatti tutto il resto della Valtournenche era soggetto alla signoria di Cly.

Il pianoro di Promiod
Il pianoro di Promiod

L'importanza di questa via di comunicazione è ben testimoniata dall'ampiezza della mulattiera che nei punti più stretti non scende sotto il metro e venti per poi allargarsi sui due metri quando le caratteristiche del territorio lo consentono.

Purtroppo alle due estremità di questo itinerario ampi tratti di mulattiera sono stati sostituiti da piste e strade asfaltate; rimane ancora pressoché intatto il pezzo centrale di questa antica via che inizia ad Isseurie e porta a Promiod.

Sotto questo villaggio, fatto sempre più raro in Valle d'Aosta dove si tende ad intubare ogni canale irriguo, ancora possibile camminare accompagnati dal mormorio dell'acqua del ru mantenuto nelle stesse condizioni di quando venne costruito, qualche centinaio di anni fa.

Vecchia staccionata
La vecchia staccionata

Curiosità

Su questo sentiero (pag. 763 di Emile Chanoux écrits) sale Jacques Vaillon, il protagonista del romanzo Chez Jean Rolet scritto da Emile Chanoux e dedicato alla storia d'amore tra due giovani valdostani che venne pubblicato, incompleto e senza la revisione dell'autore, nel 1994. Benché si dica nel testo che "Il Cervino si slanciava arditamente nell'azzurro limpido" non cercate tale scorcio lungo questo sentiero: il Cervino è nascosto lungo tutto il sentiero dai fianchi della Valtournenche; meglio ammirarlo da Antey, dalla partenza dell'itinerario per il Ru du Pan Perdu.

Jacques Vaillon si reca dalla chiesa di Châtillon a Promiod a render visita ad un Rettore di Promiod, mai citato per nome, che ricorda curiosamente l'Abbé Trèves che vi esercitò il suo ministero dal 1911 al 1925.

In questo e nel romanzo breve, "L'appel de la race", "Il richiamo della razza", (pag. 678 di Emile Chanoux écrits) l'autore affronta il tema dell'amore e del matrimonio tra valdostani autoctoni e valdostani immigrati con delle caratterizzazioni che appaiono alla sensibilità dei valdostani di oggi xenofobe. La divisione tra valdostani buoni e immigrati cattivi nacque probabilmente come reazione alla politica di italianizzazione forzata della dittatura fascista e benché poco gradevole nulla toglie alle sapide descrizioni di una vita rurale ormai scomparsa.

Paolo Momigliano Levi, Emile Chanoux, Emile Chanoux écrits, Institut Historique de la Résistence en Vallée d'Aoste, Aosta 1994

Bibliografia:

Maria Cristina Ronc, La valle del Cervino, Torino 1990
Paolo Momigliano Levi, Emile Chanoux, Emile Chanoux écrits, Institut Historique de la Résistence en Vallée d'Aoste, Aosta 1994
Luca Zavatta, Le Valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005

Cappella di Promiod
La cappella di Promiod

Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 – Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000

Note:

Itinerario percorso il 13 gennaio 2007. La mulattiera era in ottime condizioni e sgombra da neve.

PAGINA DEL 13.01.2007
ULTIMO SOPRALLUOGO 24.03.2011
ULTIMO AGGIORNAMENTO 18.08.2012

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