Difficoltà: escursionisti esperti attrezzati

Escursione alla Borna di Ciove (Grotta del Lago Cian) di Torgnon

Dal Bivacco Tzan Cian Tsan di Torgnon

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

partenza: 2472 m
arrivo: 2535 m
dislivello in salita: 100 m circa
Dislivello in discesa: 30 m circa

Avvicinamento: 0h20
Visita della grotta: 0h25
Rientro al bivacco: 0h15
totale: 1h00

Segnavia: AV1.

Tratti difficili: sì.
Tratti esposti: sì.
All’interno della grotta pericolo di crolli e piene improvvise.

Periodo consigliato: giugno luglio agosto settembre ottobre novembre.

Da vedere: la sala d’ingresso, il corso sotterraneo del torrente Chavacour, la sala inferiore.

Itinerari collegati: il Ru du Pan Perdu di Antey (senza neve), il Gouffre Busserailles di Valtournenche, il villaggio di Prariond (con la neve).

Attenzione: in questo itinerario vi sono dei toponimi equivalenti.

Altavia 1 sotto la Borna di Ciove
Altavia 1 sotto la Borna di Ciove

Ometto al bivio per la Borna di Ciove
Ometto al bivio per la Borna di Ciove

Entrata della Borna di Ciove
Entrata della Borna di Ciove

Introduzione

La Borna di Ciove è una delle rare cavità naturali della Valle d’Aosta, la più grande di origine carsica.

Purtroppo al suo interno non si trovano concrezioni e a causa dell’instabilità della volta se ne sconsiglia la visita.

Se si desidera penetrare al suo interno si tenga conto che l’entrata nella seconda sala è angusta ed è percorsa sul fondo dal torrente Chavacour; in caso di piena il condotto può essere sommerso perciò è buona norma entrare con condizioni meteo stabili e preferibilmente in periodi siccitosi o quando il gelo invernale riduce il fluire delle acque superficiali.

Avvicinamento

Dal bivacco Tzan (Cian) si scende verso il lago omonimo poi si risale il pendio erboso a nord ovest, punteggiato di bianchi masso calcarei, fino a raggiungere la palina posta all’incrocio con il tracciato dell’altavia 1.

Entrata della Borna di Ciove
Entrata della Borna di Ciove

Interno prima sala della Borna di Ciove
Interno prima sala
Borna di Ciove

Prima sala della Borna di Ciove
Prima sala della Borna di Ciove

Si prosegue verso il colle di Tzan (Cian) per un decina di minuti percorrendo alcuni stretti valloni, quasi pianeggianti e circondati da curiosi cordoni tondeggianti di rocce chiare.

Queste rocce sedimentarie milioni di anni fa si trovavano sul fondo dell’oceano; la spinta della zolla continentale africana le ha portate a più di 2400 metri di quota.

Quando sulla sinistra appare un ometto basso e tozzo dal diametro di circa un metro si lascia il tracciato dell’altavia dirigendosi a sinistra, verso il centro della valle, fino ad incontrare l’alveo del torrente Chavacour.

Lo si segue per pochi minuti verso valle fino ad arrivare all’entrata della Borna di Ciove dove il corso d’acqua si getta con una piccola cascata.

Descrizione

La prima sala ha una superficie di più di 100 metri quadrati, pavimento e soffitto non sono orizzontali ma seguono l’andamento inclinato della vena calcarea.

La grande bocca d’entrata è percorsa a metà dalla cascata formata dal torrente Chavacour; per accedere agli ambienti interni si percorrono prima cinque metri sulla destra su grandi rocce spaccate poi si scende un paio di metri di placca liscia ma molto coricata proprio a fianco della cascata.

Si procede sugli sfasciumi che coprono il pavimento della grotta dirigendosi verso sinistra dove si trova un budello asciutto lungo una quindicina di metri. Alla fine della cavità si ritorna sui propri passi e seguendo il corso del torrente si percorre la galleria lunga una ventina di metri che porta alla seconda sala.

La sezione quadrata all’imbocco è ampia un paio di metri poi si restringe gradatamente, anche a causa dei massi caduti dal soffitto, fino lasciare solo uno stretto passaggio largo circa 40 cm e alto poco più alto di un metro che da accesso al secondo ambiente, leggermente più piccolo del primo.

Si raggiunge la base della seconda cavità alta cinque metri circa percorrendo una breve cengia sulla sinistra. Proseguendo sulla sinistra si percorre un breve ramo asciutto, sulla destra il torrente prosegue per una quindicina di metri poi si perde tra i sassi che coprono il pavimento. In questo punto il soffitto si abbassa gradatamente fino a toccare terra.

Seconda sala della Borna di Ciove
Seconda sala
Borna di Ciove

Caposaldo del rilievo della Borna di Ciove
Caposaldo rilievo
Borna di Ciove

Interno della Borna di Ciove
Interno della Borna di Ciove

Curiosità

Secondo i dati del Catasto Nazionale delle Grotte d'Italia la Borna di ciove o Grotta del Lago Cian è la più ampia cavità carsica della Valle d'Aosta con 200 metri di sviluppo ed un dislivello totale di 47 metri.

L’origine del nome di questa cavità non ha nulla a che fare con Giove il padre degli dei ma ben più prosaicamente deriva dal nome in patois del gracchi, Ciove appunto, che frequentano la cavità. Il nome della grotta tradotto in italiano risulterebbe grotta dei gracchi o grotta dei corvi e non grotta di Giove.

L’intero complesso è stato rilevato nel 1968 dal Gruppo Speleologico Piemontese; si vedono ancora all’interno della grotta i numeri tracciati durante il rilievo. Nel 2005 il gruppo speleologico del CAI di Savona vi ha compiuto ulteriori studi.

Bibliografia:

Luca Zavatta, Le valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005, pag. 171
Garbinato Gabriella e Jory Barbara, La risorsa acqua, Comunità Montana Monte Cervino, Quart 2003, pag. 35

Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 – Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000

PAGINA DEL 30.09.2005
ULTIMO SOPRALLUOGO 7.11.2005
ULTIMO AGGIORNAMENTO 22.09.2012

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