Difficoltà: escursionistico

Il Lago del Miage

Dalla sbarra di La Visaille di Courmayeur

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

DISEGNO DEL SENTIERO

partenza: 1723 m
arrivo: 2016 m
quota massima: 2030 m circa
dislivello in salita: 300 m circa

andata: 1h20
ritorno: 1h00
totale: 2h20

Segnavia: assente

Tratti difficili: si
Tratti esposti: si

Ombra: parziale

pericolo caduta massi: si

Periodo consigliato:
tutto l'anno

Da vedere:
la morena del ghiacciaio del Miage,
i colori della Dora di Veny,
le Pyramides Calcaires,
il ghiacciaio del Miage

Itinerari collegati:
Il Rifugio Elisabetta
Le fortezze delle Pyramides Calcaires

Accesso al punto di partenza:

Uscita autostradale Courmayeur
Distanza dal casello autostradale: 10.5 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h15'

Distanza progressiva

Tempo

Indicazioni

Lunghezza tratto

0.000 km 0h00 Dall'uscita autostradale di Courmayeur ci si immette sulla statale 26 in direzione del tunnel del Monte Bianco, si prosegue oltre la rotonda di Courmayeur 2.100 km
2.100 km 0h03 A sinistra seguendo le indicazioni per Val Veny 0.100 km
2.200 km - A destra per Val Veny e Val Ferret 0.100 km
2.300 km - A sinistra seguendo le indicazioni per Val Veny, proseguire oltre il santuario di Notre Dame de la Guérison 3.000 km
5.300 km - Si prosegue dritti seguendo le indicazioni per Val Veny, risalire tutta la valle, oltrepassare il ponte dopo la frazione La Visaille 5.200 km
10.500 km 0h15 Arrivo alla sbarra, si parcheggia sul bordo della strada -
Sbarra alla partenza

Introduzione

L'itinerario che porta al lago del Miage risale la parte finale della Dora di Veny e dopo aver toccato il lago Combal ai piedi del rifugio Elisabetta valica la morena del Miage e raggiunge il lago omonimo, uno specchio d'acqua unico in Valle d'Aosta e rarissimo nelle Alpi, stretto com'è tra il ghiacciaio e il grigio cordone morenico.

Scorciatoia

L'avvicinamento si svolge su di una strada asfaltata ma chiusa al traffico perciò non vi sono difficoltà di orientamento né ostacoli durante la salita. Il tratto ripido e difficile alle spalle del bar Combal è così corto che viene salito ogni anno, pur con fatica, da centinaia di bambini ed anziani.

Le acque del lago del Miage assumono la loro particolare colorazione a causa delle acque di fusione del ghiacciaio di colore grigiastro.

Chi ha ancora voglia di fare quattro passi dopo aver raggiunto le rive del lago puo recarsi al rifugio Elisabetta o salire fin sui bordi del ghiacciaio del Miage.

Strada asfaltata

Descrizione

Dopo aver oltrepassato la sbarra si può scegliere tra il proseguire lungo la strada asfaltata che porta fino ai bordi del lago Combal o percorrere la scorciatoia che parte dal bordo esterno del primo tornante.

Strada sterrata

Se si sceglie la scorciatoia si risparmiano alcuni minuti di cammino e si inizia la passeggiata nell'ombra di un bel bosco di conifere. Dopo un breve tratto dove i sentieri si intersecano lasciando il gusto di scegliere il più gradevole visto che tutti poi confluiscono nella vecchia strada militare si arriva sul vecchio tracciato.

Il selciato irregolare è tappezzato dagli aghi delle conifere che lo circondano e lo coprono con un fitto tetto. Purtroppo questo piacevole camminare nel bosco dura solo pochi minuti poi si esce da questo luogo suggestivo e si riprende la strada asfalta bordata anch'essa dai numerosi larici e dalle poche latifoglie che vegetano a questa quota.

Colori della Dora di Veny

Sulla destra si alza ripida la parte esterna della morena del Miage, oltre questa parete alta un centinaio metri formata da enormi massi e sabbie sottilissime scende il fiume di ghiaccio che parte dai più di 4800 metri del Monte Bianco e arriva fino ai 1800 m di quota dove poco piu in su delle case di La Visaille si scioglie alimentando il torrente del Miage.

A circa metà dell'itinerario la strada è stata interrotta da una frana cosicchè per poche centinaia di metri l'asfalto scompare sotto la pista in terra battuta che sale parallela al torrente. Dall'altra parte della Dora di Veny si alza una impressionante parete di roccia sedimentaria bianca che erosa al piede dalle acque sembra reggersi per miracolo.

Ponte sul lago Combal

Dopo alcuni minuti si ritrova il tracciato originario della strada e lentamente spuntano in fondo alla valle le Pyramides Calcaires. Come dice il nome sono delle formazioni calcaree, che viste dal lago Combal appaiono piramidali, dentro le quali sono stati scavate delle fortificazioni nella prima metà del 1900. Ai loro piedi si vede il rifugio dedicato a Elisabetta Soldini, e sotto di esso i fabbricati che ospitavano la guarnigione.

Sulla sinistra il torrente si allarga in una pozza nella quale l'acqua ha dei riflessi turchese. Tale colore è dovuto alla particolare mescolanza tra le acque di fusione dei ghiacciai che sono lattiginose a causa del limo in sospensione e quelle purissime e trasparenti che escono dalle sorgenti che alimentano il lago. Questo colore, unico in valle, varia durante il giorno e le stagioni. Il momento migliore per apprezzare le sue sfumature e a metà mattina, con il sole alle spalle.

Vecchie fortificazioni sulle rive del lago Combal

Alla fine della leggera salita si raggiunge il ponte sulla Dora di Veny, il torrente emissario del Lago Combal. In fondo alla vallata si vede il colle della Seigne, sulla destra le Pyramides Calcaires e i ghiacciai des Échelettes e della Lex Blanche che scintillano sotto il sole. Ancora sulla destra la grande morena del Miage dietro alla quale si nasconde il lago omonimo, distante ancora una ventina di minuti.

Per raggiungerlo non bisogna attraversare il ponte ma tornare indietro per pochi passi e percorrere la strada sterrata che segue la riva del lago sulla destra. Sotto di essa vi sono alcuni resti delle fortificazioni costruite nel XVII secolo, ora ridotte a poco più di un mucchio di sassi rossicci. In pochi minuti si arriva al bivio dal quale partono i sentieri per il bivacco Rainetto e il rifugio Gonella, sulla destra in fondo alla conca pianeggiante si vede la costruzione del Bar Combal. La si raggiunge e dopo averla oltrepassata si inizia la salita che porta in cima alla morena della Miage. Anche se percorso quotidianamente da una fiumana di persone, anziani e bambini compresi, questo sentiero non è stato ancora sistemato a dovere, è ripido, a volte stretto, e in un punto ci si deve aiutare con le mani per superare un modestissimo gradino.

Il bar Combal

La fatica però termina presto e dalla cresta affilata ben preso si vedono le acque grigiastre del lago contenute verso monte dal fiume di ghiaccio. È uno spettacolo unico per la Valle d'Aosta e rarissimo nelle Alpi. A volte dal ghiacciaio si staccano piccoli iceberg che cascano nelle acque tranquille del bacino increspando appena la sua superficie, a volte le masse glaciali sono più grandi e sollevano onde di piena che posso essere pericolose.

Un cartello posto a fianco del sentiero, in posizione panoramica, spiega l'origine del lago e alcuni elementi di glaciologia, la scienza che si occupa dello studio dei ghiacciai. Chi lo desidera può scendere fino sul bordo del lago seguendo i numerosi sentieri che solcano la parte interna della morena.

Lago Combal e morena del Miage

Visita al ghiacciaio del Miage

Al ritorno, se il tempo lo consente, consiglio una piccola deviazione verso il ghiacciaio del Miage. Si ritorna sui propri passi fino al bivio dal quale si stacca il sentiero per il rifugio Gonella, poi, seguendo i bollini gialli della sentieristica regionale (segnavia 15) si sale la parte esterna dalla morena in direzione della roccia del gatto fino a raggiungerne il filo, oltre il quale scorre lentamente il fiume di ghiaccio che scende dal Monte Bianco.

I cambiamenti climatici hanno fatto si che la massa di ghiaccio scintillante sia nascosta da una coltre di detriti che cadono dai fianchi delle montagne e vengono trasportati a valle di movimenti glaciali. Tra i grandi massi e le sabbie fini si aprono talvolta profondi crepacci, segno che il ghiacciaio ancora vitale.

Nuove fortificazioni sulle rive del lago Combal

Volgendosi verso il lago Combal si vedono distintamente, mimetizzate tra le creste dei vecchi cordoni morenici, le fortificazioni costruite nel XVII secolo e quelle edificate nel XX secolo, a ridosso della seconda guerra mondiale. Con un po' di fortuna e possibile incontrare sulla morena un branco di stambecchi che si lasciano avvicinare senza timore, abituati come sono alla transito pacifico degli alpinisti.

Cartello

Bibliografia:

Luca Zavatta, Le valli del Monte Bianco, L’Escursionista Editore, Rimini 2004
Dario Gariglio e Mauro Minola, Le fortezze delle Alpi occidentali, ed. l'Arciere, 1994

Femmine di stambecco sulla morena del Miage
Stambecchi sulla morena del Miage

Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 1 – Monte Bianco Courmayeur – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 4 – Massiccio del Monte Bianco – scala 1:50.000
Comunità Montana Valdigne Mont Blanc – I sentieri – scala 1:50.000

PAGINA DEL 5.12.2006 ULTIMO AGGIORNAMENTO 9.12.2012

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