Difficoltà: escursionisti esperti

Escursione al villaggio di Ortes 1951 m

Dalla frazione Miriond di Lillianes 1090 m circa

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partenza: 1090 m circa
arrivo: 1951 m
dislivello: 860 m circa

andata: 2h30
ritorno: 1h45
totale: 4h15

Segnavia: 4, assente

Tratti difficili: sì.
Tratti esposti: sì.
Ombra: no.

pericolo caduta massi: sì.

Periodo consigliato:
tardo autunno.

Da vedere:
la cuccia del cane,
la casa in pietra,
lo stadel,
il Bec Forà (Bec Foura),
l'abitato di Ortes (Orteis).

Itinerari collegati:
la cappella di San Grato,
il villaggio di Lion,
il villaggio di Sarron.

Attenzione: in questo itinerario vi sono dei toponimi equivalenti e delle differenze di quota.

Accesso al punto di partenza:

Uscita autostradale: Pont Saint Martin
Distanza dal casello autostradale: 14.000 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h26'

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
0.000 km 0h00 Dall'uscita autostradale di Pont Saint Martin ci si immette sulla statale 26 in direzione di Torino 0.700 km
0.700 km - alla rotonda si prende per la valle di Gressoney 0.500 km
1.200 km 0h02' A destra sulla strada regionale 44 della valle del Lys per Gressoney 6.700 km
7.900 km 0h12' A Lillianes si gira a sinistra per Fey e Riasseu 6.100 km
14.000 km circa 0h26' Si parcheggia nella piazzola alla fine della strada asfaltata. -

Parcheggio sotto il villaggio di Miriond
Parcheggio sotto Miriond

La cuccia del cane a Colora
La cuccia del cane

Introduzione

Questa escursione che si snoda lungo i sentieri delle capre a monte di Riasseu impegna gambe e polmoni e permette di farsi un'idea della forza e della tenacia dei montanari che hanno abitato e coltivato questi ripidissimi versanti.

Nella prima parte dell'itinerario il sentiero è ben segnalato e sovente selciato ma uno spesso stato di foglie rende a volta la marcia incerta. A monte del villaggio di Fasec l'itinerio è riservato agli escursionisti esperti, il sentiero percorre versanti invasi dalla vegetazione dove è facile perdersi e una caduta può essere fatale.

Lungo il sentiero si trovano dei begli esempi di architettura rurale di legno, di pietra e di ... roccia. Il villaggio di Ortes è un vero nido d'aquila incastrato sulla cresta rocciosa che domina le frazioni di Lillianes e Perloz. I pochi fabbricati che lo compongono sono disposti in fila indiana sull'orlo dell'abisso, non c'è lo spazio per averne due affiancati.

Descrizione

Dopo aver parcheggiato l'auto ci si incammina lungo la strada sterrata che porta alla cappella di Riasseu, a poche decine di metri dal parcheggio si lascia la strada e si sale lungo il ripido sentiero selciato largo un'ottantina di centimetri che passa a sinistra del villaggio.

Il tracciato segue quasi sempre la linea di massima pendenza del costone, è pensato per uomini e capre e in alcuni punti si restringe fino ai 50 centimetri, il minimo indispensabile per consentire il passaggio di un uomo carico.

Trofeo di capra a Colora
Trofeo di capra

Incisione a Euranova
Incisione a Euranova

Il selciato è a tratti coperto dalle foglie e dai ricci dei castagni che in questi versanti assolati vegetano fino ai 1200 metri di quota, questo strato infido e scivoloso rende la marcia più faticosa e meno sicura.

Si raggiunge in pochi minuti il villaggio di Colora. Sotto il sentiero si vede un rascard in cattive condizioni di manutenzione, è sollevato dal terreno dai caratteristici elementi a forma di fungo, con il gambo in legno ed il cappello in pietra. A destra si trova la casa del capraio, con alcuni trofei esposti sul muro esterno.

Proprio a fianco della mulattiera si trova una cuccia del cane costruita interamente in pietra a secco, una prova evidente dell'eccezionale maestria dei muratori di Lillianes.

Poco più avanti un architrave datato 1912 dava accesso ad una casa di cui sono in piedi solo più i muri perimetrali; sotto una casa con il trave di colmo datato 1863 si vede un vecchio segnavia del sentiero 4, unica conferma, al momento, che si percorre il sentiero corretto.

Si prosegue lungo il sentiero ora incassato nel terreno ora sospeso su piccoli muri, alcuni tratti sono delimitati da spesse lastre di pietra infisse nel terreno che in Valle d'Aosta sono abbastanza comuni nella parte alta della Valle di Gressoney. Claudine Remacle segnala che queste recinzioni che non sono un'esclusiva Walser: in Francia ad esempio, nei pressi di una cava viene riutilizzato in questo modo il primo strato di pietre.

Arrivando a Euranova (Lera Nova) la prima casa che si incontra è datata 1891 e porta una curiosa incisione a fianco della porta "V·J·B·F·P·1891·E·S·F·V·R·J·P·29".

La piu bella casa in pietra di Euranova
La piu bella casa in pietra di Euranova

La sorgente a Euranova
Sorgente a Euranova

Poco più avanti, sopra il sentiero, si trova la più bella casa in pietra dell'intero itinerario; è costruita interamente in pietra posata a secco, è alta due piani, con un balcone in legno verso valle e la porzione di terreno sotto di esso lastricata con spessi lastroni di pietra grigia.

La stragrande maggioranza delle pietre utilizzate nei prospetti principali è stata modellata a mano con lo scalpello. Più che una casa è il capolavoro del suo mastro costruttore, l'opera d'arte che ne attesta la maestria.

Se si segue il sentiero che passa sotto il villaggio e si dirige in piano verso nord si arriva ad una sorgente estremamente suggestiva che scorre ai piedi di una masso incorniciato da un grande muro in pietra a secco. Rientrando da questa breve deviazione che passa ai piedi di un massiccio balcone costruito interamente in pietra.

Proseguendo lungo sentiero principale, si vede sulla destra un vecchio frassino capitozzato e sul muro della casa vicina la data 1862 con incisa a fianco una croce. I rami dei frassini erano tagliati per alimentare le capre ghiotte delle loro foglie, per questa ragione l'albero ha assunto questa forma compatta, simile ad un candeliere.

Dopo alcuni minuti si arriva nei pressi di un piccolo stadel, l'unico visibile lungo questo sentiero, a circa 1400 m di quota. L'asse di legno che attraversa i tronchi sotto il trave di colmo denota la sua fattura arcaica, la parete a sinistra a quella verso monte sono interamente rivestite da un muro in pietra come nella casa di Gradinerp nel vallone di San Grato.

Stadel a circa 1400 m di quota
Stadel a 1400 m di quota

Ingresso della barma a circa 1400 m di quota
Ingresso della barma

Armadio a muro
Armadio a muro

Il proprietario ne cura la manutenzione, di recente ha risistemato la porta d'entrata, ed è un sollievo per gli appassionati di architettura sapere che almeno una delle tante costruzioni in legno della vallata non marcisce sotto le intemperie a causa dell'incuria dei possessori.

Pochi metri prima dello stadel si vede sulla destra la porta d'entrata della prima delle tre barme che si incontrano lungo il sentiero nei pressi di questa costruzione walser. È scavata sotto la roccia, di forma irregolare, ha una superficie di circa 6 metri quadri con l'interno intonacato di recente. Prende aria da una stretta feritoia che si apre di fronte alla porta d'entrata, sulla parete sinistra vi sono alcune tracce di fuliggine. Nella roccia sopra la porta è incisa la data 1892.

Proseguendo lungo il sentiero si incontrano due inconsueti manufatti in pietra: una armadio a muro a quattro ripiani ricavato in un muro di sostegno e una sorgente a circa 1460 m di quota ricoperta da una grande lastra di pietra che si trova nel bel mezzo della mulattiera.

Poco più in alto si attraversa una pietraia, sulla sinistra si staglia contro il cielo azzurro l'ultima casa del villaggio di Fasec, mentre sulla destra si stacca dal sentiero segnato, a circa 1520 m di quota, la traccia di sentiero che porta al villaggio di Sarron.

Sorgente coperta sul sentiero per Fasec
Sorgente coperta sotto Fasec

L'ultima casa del villaggio di Fasec
L'ultima casa di Fasec

Si lascia per un attimo il sentiero principale per una breve deviazione a sinistra verso il villaggio di Fasec. A fianco della prima casa che si incontra, sulla destra, si trova un piccolo locale interrato dalla interessante copertura formata da grandi lastre di pietra, una sorta di barma artificiale.

Si rientra sul sentiero principale e si prosegue per una decina di minuti arrivando al villaggio di Teppas. Il primo edificio che si raggiunge ha una porta decorata e di fronte all'uscio si apre un piccolo locale interrato ricavato nel muro di sostegno di un terrazzamento.

La casa successiva è una grande costruzione a tre piani, in pietra, datata 1905. Una pietra posata sull'architrave della stalla, coperta da una volta a botte, porta incisa la scritta "G E C F L".

Si continua la salita per altri 10 minuti fino ad arrivare a Cret. La prima casa è datata 1889, sulla facciata a valle ha una finestra con doppia architrave sovrapposta, a poca distanza sorgono le due case edificate sulla cresta panoramica che dà il nome al villaggio. Sulla facciata di quella che ha il tetto crollato spicca una piccola finestra con architrave e piedritti in pietra bianca.

Il colle è duecento metri di quota più in alto e si raggiunge in poco più di mezz'ora. Il sentiero è stretto dalle sterpaglie e dai rovi, in alcuni tratti ripido e scivoloso.

Panorama dal colle
Panorama dal colle

Il Bec Forà (Bec Foura)
Bec Forà (Bec Foura)

Non appena si scollina in apre davanti agli occhi un piacevole panorama, si vedono in lontananza le cime che separano la valle di Gressoney da quella del Cervo, il puntino bianco della cappella di Kiry con il grande campanile in pietra e, poco più avanti il Bec Forà che deve il suo nome al gigantesco foro che buca la sua cima.

Per raggiungere il villaggio di Ortes (Orteis) bisogna continuare per una trentina di metri lungo il sentiero e non appena di osserva una piccola linea nera tracciata sul segnavia giallo si lascia il sentiero che prosegue verso Vasez e si percorre una traccia esile che parte ai piedi di due giovani larici, uno dei quali dal tronco ricurvo alla base.

Si risale interamente un valoncello stretto, quasi una piccola gola e si prosegue in cresta fino ad arrivare ai bellissimi fabbricati rurali di Ortes (Orteis) sospesi sull'abisso.

Lo sguardo è attratto dal precipizio che scende ripidissimo fino al villaggio di Cret e prosegue oltre, fino a raggiungere nel fondovalle la strada regionale che attraversa Lillianes. Verso Est il panorama è chiuso dal Mont Mars, verso nord, all'interno del vallone di Marsura si vedono due case isolate, le stalle di Vasez.

È possibile, ma fortemente sconsigliato, raggiungere il villaggio di Sarron scendendo lungo la cresta tra rocce, rododendri, cespugli ed alberi caduti. Non vi sono tracce di sentiero e la marcia è resa estremamente pericolosa dai buchi tra i sassi che sono occultati dalla vegetazione e dalle ripide scarpate che finiscono su salti di roccia che possono essere fatali.

L'abitato di Ortes (Orteis) da valle
L'abitato di Ortes (Orteis)

Il Mont Mars visto da Ortes (Orteis)
Il Mont Mars da Orteis

Si consiglia a chi voglia visitare questo villaggio dal modesto valore architettonico di seguire il sentiero che si stacca all'altezza di Fasec.

Curiosità

Lungo il sentiero tra Sarron e Fasec, riaperto nel 2007 e percorribile esclusivamente da escursionisti esperti, si trovano due scritte.

A quota 1580 su una pietra a valle del sentiero si legge "1914.A." sotto "20.T." poi un cerchio sottolineato e un punto interrogativo, sotto ancora una linea ed un punto. A pochi passi di distanza, sulla roccia dove passa il sentiero, si vede una scritta molto più consumata incisa su tre righe "L1888", "TRIS LES IR" (IR sotolineato), "pour noior"

Bibliografia

Luca Zavatta, Le Valli del Monte Rosa, ed. L’Escursionista, 2002, pag. 170

Cartografia

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 12 – Basse Valli d'Ayas e Gressoney – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 9 – Ivrea Biella bassa Valle d'Aosta – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Rosa – Carta dei sentieri – scala 1:50.000

PAGINA DEL 21.11.2008

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