Difficoltà: escursionisti esperti

Il villaggio fantasma di Rodoz

Dal Borgo di Montjovet

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

partenza: 400 m circa
arrivo: 1064 m
dislivello in salita: 660 m circa

andata: 2h00
ritorno: 1h20
totale: 3h20

Segnavia: sì

Tratti difficili: sì
Tratti esposti: sì
Ombra: sì

pericolo caduta massi: sì

Da vedere: il borgo di Montjovet, il ponte ferroviario del borgo, il villaggio fantasma di Rodoz.

Parcheggio nel borgo di Montjovet
Parcheggio

Borgo di Montjovet
Borgo di Montjovet

Ponte pedonale sulla Dora Baltea a Montjovet
Ponte pedonale

Introduzione

Un villaggio abbandonato, un vallone selvaggio, la storia affascinante del Borgo di Montjovet.

Con questi tre ingrendienti è facile confezionare una giornata piacevole alla scoperta del villaggio fantasma di Rodoz e della viabilità storica che si incrocia intorno al Borgo di Montjovet.

Questa escursioni si svolge a bassa quota, è perciò consigliabile percorrerla quando la vegetazione è a riposo, nei mesi più freddi.

Gli appassionati di erpetologia sceglieranno invece le calde giorante estive nelle quali non è infrequente incontrare qualche serpente che striscia tra i ruderi.

Descrizione

Ponte sul torrente Grand Rodoz
Ponte sul torrente Grand Rodoz

Barma sul sentiero per Rodoz di Montjovet
Barma

Si lascia l'auto nell'ampio parcheggio che si trova in fondo al Borgo di Montjovet, si passa a fianco della cappella dedicata a San Rocco, fino alla prima metà del 1800 chiesa parrocchiale di Montjovet, poi si attraversa la Dora Baltea su di un imponente ponte strallato, ultimo arrivato di una collezione di ponti che circonda il piccolo centro abitato e si comincia a risalire il versante della valle.

Il primo tratto di sentiero è stato ripavimentato da poco, si presenta ampio e selciato coma una mulattiera, poi piano piano si restringe alla larghezza usuale per i sentieri di montagna: un paio di spanne o poco più.

Guadagnando quota si apprezza sempre più la posizione strategica del Borgo: nato ai piedi del castello di Saint-Germain all'inizio dell'ultima, dura salita, che supera le gole di Montjovet, a seguito dell'apertura della Mongiovetta, il tratto di strada che dal 1771 rese la salita da Montjovet a Saint-Vincent molto più agevole, perse d'importanza: la nuova strada ed il traffico dei viaggiatori ormai passava lontano.

Con l'inaugurazione della ferrovia nel 1886 il Borgo venne separato visivamente dalla chiesa da un ponte ferroviario monumentale a tre campate, le due laterali in muratura e quella centrale in ferro. Nel 1968 venne costruito il viadotto dell'autostrada Torino Aosta che passa a valle del centro storico. Da allora il Borgo è interamente circondato da tre vie di comunicazione, la statale, la ferrovia e l'autostrada.

Dopo aver dato un ultimo sguardo alla Dora Baltea che scorre tranquilla nel fondovalle si entra nel vallone del torrente Grand-Rodoz dove nulla è cambiato rispetto ai tempi in cui si percorrevano le strade a cavallo e l'asfalto era ancora sconosciuto.

Castello e chiesa di Saint-Germain di Montjovet
Castello e chiesa di Saint-Germain

Castagno monumentale sul sentiero per Rodoz
Castagno sul sentiero per Rodoz

Edicola sul sentiero per Rodoz di Montjovet
Edicola sul sentiero per Rodoz

Si passa ai piedi di una grossa barma in parte chiusa da un muro di pietra posata a secco, senza leganti. Ci si avvicina al centro del vallone, l'aria si carica di umidità, dopo un piccolo rudere appare il ponte in legno che attraversa torrente.

Salendo sull'altro versante del vallone si percepisce subito l'aria più asciutta, sulla sinistra un occhio esperto riesce ad individuare i resti di una vecchia fornace di calce, ciò che ne resta almeno: un basso muro semicircolare dall'interno calcinato.

Si domina ormai dall'alto la chiesa ed il castello di Saint-Germain, abbandonato nella seconda metà del 1600. Si passa ai piedi di una minuscola edicola poi si percorre una larga cresta che porta sotto il villaggio di Rodoz.

Dall'altra parte del vallone si notano delle fasce che tagliano orizzontalmente il versante, potrebbero essere quanto resta dei lavori di rimboschimento che sono ben più evidenti lungo il sentiero che collega Rodoz a Gettaz.

Si rientra nella macchia, si passa ai piedi di due castagni colossali che meriterebbero una citazione nell'albo delle piante monumentali della Valle d'Aosta poi si arriva in vista del villaggio di Rodoz.

Al bivio se si prende a destra passando sotto il tronco di una albero spezzato si arriva alla cappella che con il forno è l'unico edificio restaurato del villaggi. Di fronte ad essa, lungo il sentiero che porta a Bellecombre la fontana è stata usata come segnavia.

Prendendo invece a sinistra si percorre il piacevole sentiero che dopo aver attraversato il torrente Grand-Rodoz passa a Brusoncle di Montjovet dove arriva una sterrata e raggiunge poi il villaggio di Gettaz dove finisce la carrozzabile

Stalla a volta nel villaggio di Rodoz di Montjovet
Stalla a volta a Rodoz

Forno comunitario del villaggio di Rodoz
Forno comunitario di Rodoz

Curiosità

La maggior parte delle case di Rodoz ha il piano terreno coperto da una volte a botte: quella fotografata è assai originale perché è sostenuta da un trave e da puntelli in legno.

Note

Si sconsiglia di rientrare all'auto seguendo l'itinerario n. 1 che da Gettaz porta a Meran e poi al Borgo di Montjovet: da Gettaz al Borgo di Montjovet si cammina soprattutto su strada asfaltata che non è proprio il massimo, né per il corpo, né per lo spirito.

Bibliografia:

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Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 12 – Basse Valli d'Ayas e Gressoney – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 9 – Ivrea Biella bassa Valle d'Aosta – scala 1:50.000

PAGINA DEL 23.03.2013
SOPRALLUOGO DEL 13.03.2013

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