Difficoltà: turistica

Passeggiata alle pale eoliche di Saint-Denis

Dal parcheggio sud di Plau di Saint-Denis

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

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partenza: 1300 m circa
arrivo: 1445 m (belvedere)
dislivello in salita: 150 m circa

andata: 0h50
ritorno: 0h50
totale: 1h40

Segnavia: assente

Tratti difficili: no
Tratti esposti: no
Ombra: sì

pericolo caduta massi: no

Da vedere: le tre pale eoliche di Saint-Denis, il panorama sulla Valtournenche.

Cappella di Plau (Saint-Denis)
Cappella di Plau

Introduzione

Questa piacevole passeggiata porta all'impianto che ospita le prime tre pale eoliche installate in Valle d'Aosta.

Vi si arriva seguendo una strada sterrata che taglia i prati sotto il villaggio di Plau per poi immergersi nella quiete ombrosa di una grande foresta di conifere.

Dopo essere arrivati ai piedi del primo aerogeneratore si consiglia di proseguire ancora per poche decine di metri lungo un traccia di sentiero che porta al belvedere su Saint-Vincent e sul Monte Zerbion: si aprirà davanti ai vostri occhi un panorama indimenticabile, accompagnato dal fruscio quasi impercettibile delle grandi pale che girano spinte dal vento.

L'entrata nel bosco di pino silvestre e larice in autunno
L'entrata nel bosco

Il villaggio di Plau, sullo sfondo, a sinistra la Cima Longhede, a destra la Becca d'Avert
Plau e Becca d'Avert
(sopra il campanile)

Parcheggio sud di Plau (Saint-Denis)
Parcheggio sud di Plau

Descrizione

Dopo aver lasciato l'auto nel piccolo parcheggio sotto il villaggio di Plau si prosegue a piedi in leggera salita lungo la regionale per poi prendere la prima strada a destra seguendo le indicazioni per Blavesse.

Si consiglia una piccola deviazione all'interno del villaggio di Plau per vedere il delicato dipinto murale raffigurante la Vergine con il Bambino che decora la facciata della cappella.

La strada sterrata che porta a Blavesse taglia pressoché in piano i prati verdissimi. Non è stato sempre così: agli inizi del XXI secolo la parte bassa della conca sotto Plau non era irrigata, i piccolissimi appezzamenti di terreno a causa nella estrema frammentazione fondiaria erano abbandonati, invasi da cespugli e per buona parte dell'anno coperti da erba secca ed ingiallita.

I primi tre lotti del riordino fondiario completati nel 2003, 2006 e 2008 hanno permesso di accorpare i terreni, renderli accessibili ai mezzi meccanici e dotarli di impianti di irrigazione che captano l'acqua nella conca di Chavacourt di Torgnon. Si è cancellato il paesaggio agrario di un tempo, i muretti a secco sono scomparsi per sempre, ci si augura lo siano per lungo tempo anche le sterpaglie ingiallite.

Poco prima di entrare nel bosco, volgendosi verso il parcheggio si gode di un bel panorama sul villaggio di Plau circondato dai prati irrigui. Alle sue spalle si stagliano contro il cielo i pascoli alpini che congiungono due cime famose soprattutto in ambito comunale, La Becca d'Avert (2469 m s.l.m.) sulla destra, e la Cima Longhede (2423 m s.l.m.) sulla sinistra.

Bosco coltivato di pino silvestre
Bosco coltivato di pino silvestre

Bivio per l'aerogeneratore nord
Bivio per l'aerogeneratore nord

I generatori eolici di Saint-Denis, in secondo piano il Colle Dondeuil
I generatori eolici di Saint-Denis
in secondo piano il Colle Dondeuil

Percorrendo la strada sterrata che taglia il bosco di conifere si notano dei mucchi di rami accatastati ai piedi dei pini. Sono quanto rimane dei lavori di coltivazione del bosco: le piante mature o danneggiate vengono tagliate per fornire legname da opera o da ardere, ciò che rimane e che costerebbe troppo trasportare altrove viene lasciato nel bosco dove con il tempo si trasformerà in humus.

In corrispondenza di una curva appaiono in lontananza le prime due pale eoliche, si nota alle loro spalle un intaglio profondo che separa la Becca Torché, sulla sinistra, dal Corno del Lago, sulla destra: è il Colle Dondeuil che dà accesso allo splendido Vallone di San Grato, un autentico museo a cielo aperto dell'architettura Walser.

Si prosegue dell'ombra tranquilla della macchia di pini silvestri fino alla radura che ospita l'impianto eolico, ormai in vista dell'aerogeneratore nord al bivio si prende a sinistra e si arriva in breve ai piedi della torre.

A poche decine di metri di distanza, verniciata di bianco e rosso, è stata posizionata una torre esile che ospita gli anemometri. Prima di edificare l'impianto per diversi anni è stata studiata la quantità e la frequenza del vento in questo luogo.

Dalla scaletta dell'aerogeneratore nord se si prosegue per pochi minuti verso il crinale si raggiunge il belvedere.

Dall'altra parte della valle si vede il Monte Zerbion, inconfondibile grazie alla statua bianca della Madonna inaugurata nel 1932 e costruita grazie ad una sottoscrizione a cui parteciparono il vescovo, il primo ministro del tempo e numerosi donatori sia pubblici che privati. È curioso constatare che le uniche due scritte parzialmente cancellate sulla targa che ricorda l'avvenimento siano proprio quelle relative ai due illustri sottoscrittori.

Scala di accesso aerogeneratore Nord di Saint-Denis
Scala di accesso

Navicella dell'impianto eolico di Saint-Denis (Aosta)
Navicella

Panorama dal belvedere dell'aerogeneratore nord di Saint-Denis
Panorama dal belvedere

Alla sinistra del Monte Zerbion si vede in lontananza il Tantané ai cui piedi sorge un villaggio dell'età del ferro, il villaggio dei Salassi, segnalato agli archeologi sin dal 1973 ed oggetto di scavi ormai pluridecennali.

Un altro elemento di estremo interesse storico si intravede alla base della parete rocciosa di colore bianco che separa la Valtournenche della conca di Saint-Vincent, un anfiteatro naturale nel quale si è enormemente sviluppata nel XX secolo la cittadina termale (inconfondibili ai suoi estremi i fabbricati delle Terme e del Grand Hotel Billia).

Si tratta dei resti del Ru du Pan Perdu di Châtillon, un canale irriguo medioevale che portava le acque dei ghiacciai del Cervino alle terre aride della collina di Châtillon.

Ripercorrendo i propri passi si ritorna al bivio e proseguendo verso il basso in pochi minuti di raggiungono gli ultimi due aerogeneratori che sorgono su un terreno reso brullo da un incendio ma dal quale il panorama sulla valle della Dora Baltea è assai suggestivo.

Ru du Pan Perdu di Châtillon - ruderi a monte di Isseurie
Ru du Pan Perdu di Châtillon - ruderi a monte di Isseurie

Le tre pale eoliche di Saint-Denis (AO), sullo sfondo il Monte Zerbion
Le tre pale eoliche
di Saint-Denis (AO)

Generatori eolici di Saint-Denis
Generatori eolici di Saint-Denis

Curiosità

I generatori sono stati costruiti dalla società danese Vestas, le torri sono alte 55 metri ed ognuna delle tre pale che compongono il rotore è lunga 26 metri. La navicella presa 22 tonnellate, il rotore 10 e la torre 60.

I lavori di realizzazione dell'impianto sono stati rapidi: iniziati nell'estate del 2011 sono terminati nel 2012 con l'entrata in funzione della centrale eolica.

La potenza nominale è di 850 kW per ogni torre, si prevede che l'intero impianto produca circa quattro milioni e mezzo di kWh ogni anno, pari al consumo di un comune di circa 1000 abitanti.

Bibliografia:

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Cartografia:

Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 3 bassa valle – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000

PAGINA DEL 24.11.2012
SOPRALLUOGO 18.11.2012
ULTIMO AGGIORNAMENTO 3.12.2012

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