Difficoltà: escursionistica

Passeggiata alla marmitta dei giganti di Bard

Dal parcheggio del cimitero di Bard

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partenza: 380 m
arrivo: 390 m circa
dislivello in salita: 10 m circa

andata: 0h10
ritorno: 0h05
totale: 0h15

Segnavia: assente

Tratti difficili: sì
Tratti esposti: sì
Ombra: no.

pericolo caduta massi: no

Periodo consigliato:
tutto l'anno

Da vedere:
la marmitta dei giganti,
le incisioni rupestri,
il forte e il borgo di Bard,
la strada romana.

Itinerari collegati:
Il ponte acquedotto romano di Pondel.

Uscita autostradale Pont Saint Martin
Distanza dal casello autostradale: 4.400 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h10' circa

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
0.000 km 0h00 Dall'uscita autostradale di Pont Saint Martin ci si immette sulla statale 26 in direzione di Aosta 3.700 km
3.700 km - In corrispondenze dal cartello turistico che indica il Borgo di Bard girare sulla destra e percorrere il tracciato della vecchia strada consolare delle Gallie fino a raggiungere il cimitero. 0.700 km
4.400 km 0h10' Si lascia l'auto nel parcheggio che si trova subito dopo, sulla sinistra. -
- - In caso di chiusura per lavori dell'accesso est proseguire verso Aosta, superare il ponte che collega il borgo di Bard con Hone e lasciare l'auto nel parcheggio sulla sinistra. Tornare indietro lungo la statale e percorrere a piedi tutto il borgo fino ad arrivare al cimitero. -

Ingresso del geosito della Marmitta dei Giganti di Bard
Ingresso

Introduzione

Dal 2007 per visitare questo geosito occorre pagare un biglietto di ingresso, l'area è stata aquistata da privati che in cambio di una piccola quota vi accompagneranno nella passeggiata. Ben venga questa iniziativa se serve a proteggere e a pubblicizzare le bellezze naturali della Valle d'Aosta. Sono lieto però che i miei figli e i nostri amici ne abbiano potuto godere gratuitamente, scivolando sulle rocce montonate come generazioni di bambini prima di loro.

La Marmitta dei giganti di Bard è uno dei numerosi geositi presenti in Valle d’Aosta, chi desidera approfondire l’origine e le particolarità di questa curiosità geologica può consultare la scheda relativa sul sito della regione, ricca di informazioni scientifiche e cartografiche.

Scivolo nel geosito della Marmitta dei Giganti di Bard
Scivolo

Nel caso in cui il sito sia chiuso si consiglia di scendere a piedi in mezzo al borgo di Bard per osservare le vecchie case che si stringono ai lati della strada e a volte la scavalcano con dei grandi archi. Prima dell'ultimo arco, sui muri a destra, si vedono ancora i fori delle pallottole sparate contro le truppe di Napoleone e sporgendosi dal parapetto a sinistra si nota come la strada attuale sia ancora sostenuta dai muri della strada romana delle Gallie, costruiti con grandi parallelepipedi di pietra.

Descrizione

Dopo aver parcheggiato l'auto si ritorna sui propri passi fino a raggiungere l'inizio dell'itinerario che porta alla marmitta. Si salgono alcuni gradini e a pochi metri di distanza si trova un masso erratico lasciato dal ghiacciaio balteo in ritirata, circa 10'000 anni fa.

Incisione rupestre nel geosito della Marmitta dei Giganti di Bard
Incisione rupestre

Ai suoi piedi si trova un'incisione rupestre ritenuta da alcuni studiosi risalente al 3° millennio avanti cristo e alla sua destra si individua agevolmente lo scivolo usato per diletto da generazioni di bambini e ribattezzato lo scivolo delle donne perché da alcuni dotti collegato a riti di fecondità di lontana origine. A titolo di curiosità segnalo la presenza di altre incisioni rupestri di chiara origine contemporanea sulla destra dello scivolo.

Si prosegue salendo per poche decine di passi il pendio montonato fino a raggiungere un'esile traccia che si allontana in piano in direzione di Donnas.

Seguendola verso l'estremità della rupe si raggiunge in breve la marmitta che è posta a pochi metri dal ciglio dello strapiombo. Il suo diametro è di circa cinque metri e la profondità massima di sette. È stata scavata dalle acque vorticose che scendevano dai due lembi del ghiacciaio balteo un tempo divisi dal dosso roccioso dove sorge l'attuale forte di Bard.

La marmitta dei giganti di Bard
Marmitta dei Giganti

Curiosità

L'assedio al forte di Bard del 1800 da parte delle truppe di Napoleone ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva e volte il racconto di quei giorni epici passando di bocca in bocca viene ingigantito e travisato.

Grazie all'accurato lavoro del signor Alfonso Bernardi e alla sua raccolta di documenti d'epoca, depositati in copia presso l'archivio storico regionale di Aosta, è possibile ricostruire con fedeltà quegli avvenimenti. Ho utilizzato parte della sua documentazione per redigere una piccola cronistoria del famoso passaggio di Napoleone.

Parte della corrispondenza dell'Imperatore è stata pubblicata nel 1861 per ordine di Napoleone III ed è possibile consultarla su google books a questo indirizzo: http://books.google.it/books?id=F2guAAAAMAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_summary_r&cad=0 dove i lettori francofoni potranno consultare gli scritti di Napoleone Bonaparte riguardanti il forte di Bard e l'attraversamento della Valle d'Aosta.

Napoleone e il forte di Bard

15 maggio 1800 l'avanguardia dell'armata di riserva entra in Valle d'Aosta e fa tappa ad Etroubles dopo aver superato il Gran San Bernardo.

16 maggio Aosta è conquistata.

18 maggio cade Châtillon.

19 maggio in mattinata l'avanguardia arriva in vista del forte di Bard.

20 maggio il comandante dell'armata scrive a Napoleone: “è impossibile fare passare l'artiglieria fino a che non avremo conquistato il castello di Bard ... la fanteria e la cavalleria posso aggirare il castello prendendo una mulattiera che va da Arnaz a Perlo ... il percorso che aggira il castello è assai difficile, anche che la fanteria. Tuttavia mi arrischio a farvi passare due reggimenti delle truppe a cavallo dell'avanguardia”.

Mura romane e buchi di pallottole sparate contro le truppe napoleoniche
Borgo di Bard

21 maggio “l'avanguardia è a Pont Saint Martin e a Carema ... Domani prima del giorno tenterò un attacco di viva forza; ho fatto preparare delle scale... se non riusciremo ad aprire il passaggio dovremo porre un assedio in piena regola”.

22 maggio il borgo di Bard cade e la guarnigione si ritira nel forte. Gli abitanti erano da tempo fuggiti sulle montagne. Alla porta verso Donnas due ufficiali francesi vengono feriti dal fuoco amico mentre raggiungono i commilitoni. Nella confusione della battaglia erano stati scambiati per i difensori del forte che tentavano una sortita.

22 maggio “il pezzo da 4 e l'obice non sono riusciti a passare, il nemico non ha cessato un attimo il vivo fuoco d'artiglieria sulla strada (che attraversa il borgo) su tredici uomini che hanno cercato di passare uno è stato ucciso e sette feriti”.

22 maggio Ivrea è conquistata.

24 maggio durante la notte due cannoni da 4 riescono a passare ma i due pezzi da 8 che li seguono vengono distrutti dall'artiglieria del forte.

25 maggio Napoleone ispeziona il nuovo sentiero che permette di aggirare il forte e raggiungere Donnas in due ore e mezza di marcia constatando che è impossibile farvi passare l'artiglieria. Nella notte il comandante l'artiglieria d'armata generale Marmont ordina di avvolgere le ruote dei carri, le catene e tutto ciò che possa fare del rumore con del fieno ritorto, fa spargere sul selciato dello strame e i materassi che ancora si trovavano nelle case, poi staccati i cavalli fa tirare l'artiglieria dai suoi uomini, in perfetto silenzio. Coperti dal rumore delle acque turbinose della Dora e da un temporale che scoppia verso mezzanotte riescono a far passare quattro pezzi da 8 poi viene dato l'allarme e sotto una pioggia di fuoco riescono ancora a passare due cannoni poi la colonna si ferma. Grazie allo stratagemma sono passati solo 6 dei 40 cannoni dell'armata.

26 maggio si tenta un attacco al forte da tre direzioni che viene respinto. La zattera utilizzata per attraversare la Dora viene affondata.

Forte di Bard e ponte per Hone
Forte di Bard

1° giugno assalto finale al forte guidato dal generale Chabran comandante della retroguardia. Il generale Andreossi, comandante l'artiglieria, fa piazzare un pezzo da 12 nel presbiterio della chiesa parrocchiale, a fianco del campanile, e da lì, protetto dalla parete rocciosa strapiombante, comincia a cannoneggiare la porta d'ingresso al forte che è a circa 150 m di distanza. I difensori nulla possono contro quel cannone che dalle 9 del mattino comincia la sistematica demolizione delle difese. Al tramonto viene intimata per la quinta volta la resa, e il comandante del forte, l'allora capitano Joseph Otto Stockard von Bernkopf, la sottoscrive, con l'onore delle armi, alle nove di sera.

Il forte che fermò per 14 giorni le artiglierie di Napoleone venne completamente raso al suolo al termine delle ostilità e nulla ne resta. La formidabile architettura odierna è stata costruita dal 1830 al 1838 e non ha mai preso parte ad eventi bellici.

Bibliografia:

Luca Zavatta, Le Valli del Monte Rosa, ed. L’Escursionista, 2002
Alfonso Bernardi, Le Siège de Bard en 1800, edito dall'autore, Aosta 1989
Correspondance de Napoléon Ier: publiée par ordre de l'empereur Napoléon III, Tomo VI, dal 19.10.1799 al 29.01.1801 Pubblicato da H. Plon, J. Dumaine, Paris 1861, versione digitalizzata consultabile a questa pagina: http://books.google.it/books?id=F2guAAAAMAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_summary_r&cad=0

Cartografia:

Istituto Geografico Centrale – Foglio 9 – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Rosa – Carta dei sentieri - scala 1:50.000

SOPRALLUOGO DEL 12.02.2006
PAGINA DEL 14.05.2007
ULTIMO AGGIORNAMENTO 23.10.2012

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