Difficoltà: turistica

Escursione da Plout all'acqua verde,
(l'eve verda, l'eau verte)
di Saint Marcel 1390 m circa

Dal santuario di Plout a Saint Marcel 955 m

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partenza: 955 m
arrivo: 1390 m circa
dislivello in salita: 435 m circa

andata: 1h30
ritorno: 1h00
totale: 2h30

Segnavia 3c 4

Tratti difficili: no
Tratti esposti: no
Ombra: sì

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato:
tutto l’anno

Da vedere:
L'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte,
il vallone di Saint Marcel,
gli edifici minerari.

Itinerari collegati:
la Le macine della Valmeriana,
la la Marmitta dei Giganti di Bard,
la Borna da Ghiasa di Emarèse.

Attenzione: in questo itinerario vi sono dei toponimi equivalenti.

Accesso al punto di partenza:

Uscita autostradale: Nus
Distanza dal campo sportivo di Nus: 9.900 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 15 minuti

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
- - Dall'uscita autostradale di Nus si gira a destra seguendo le indicazioni per Nus e Aosta -
0.000 km 0h00 A sinistra sulla strada statale seguendo le indicazioni per Aosta 3.000 km
3.000 km - Alla rotonda attraversare la Dora Baltea seguendo le indicazioni per Saint Marcel e il Santuario di Plout 6.900 km
9.900 km 0h15 Al santuario di Plout si gira a sinistra e si parcheggia nel piazzale -

Il parcheggio del santuario di Plout a Saint Marcel
Parcheggio

Il santuario di Plout a Saint Marcel
Santuario

Introduzione

Bella escursione all'interno del vallone di Saint Marcel alla scoperta dell'acqua verde, una curiosa sorgente che colora di verde o turchese tutto il corso del ruscello in cui scorre. L'intensità del colore ricorda alcune opere d'arte moderna in cui gli artisti si dilettano a colorare sassi, impacchettare monumenti o dipingere iceberg.

Si tratto invece di un fenomeno del tutto naturale che alla fine del 1700 incuriosì uno studioso francese, il conte Saint-Martin de la Motte. Un estratto dei suoi studi si trova a questo indirizzo.

La passeggiata si svolge lungo una strada forestale, in alcuni tratti selciata, che sale per ampi tratti in mezzo al bosco. Lungo l'itinerario si trovano interessanti esempi di archeologia industriale legati allo sfruttamento minerario.

Attenzione: a novembre 2010 solo i primi metri del ruscello dell'acqua verde erano colorati. La caratteristica colorazione azzurra scompare non appena l'acqua della sorgente si mescola con il ruscello principale, a monte della strada sterrata.

Descrizione

Dal parcheggio del santuario di Plout di prosegue per pochi minuti lungo la strada asfaltata, passando a valle del villaggio. Sui vecchi muri in pietra si vedono ancora alcune piccole finestre in pietra lavorata.

Partenza per l'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte di Saint Marcel
Partenza

Castagno sulla strada per l'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte di Saint Marcel
Castagno

A destra si stacca in leggera discesa la strada sterrata che conduce all'acqua verde, la partenza è ben segnalata sia dalle paline della segnaletica escursionistica sia da quelle della segnaletica turistica.

Si cammina in piano attraversando alcune macchie di latifoglie. Ai lati si aprono alcuni prati arborati nei quali si vedono vecchie piante da frutto, soprattutto meli e noci.

A lato della strada un grande castagno con il tronco contorto può ospitare comodamente un adulto all'interno del suo tronco cavo. Si percorre un tratto protetto a valle da una recinzione in legno. A monte, altre i cespugli di lamponi e le pianticelle di fragole di bosco, scorre un ruscello utilizzato per l'irrigazione.

Si attraversa una radura dalla quale si vede un pezzetto di fondovalle solcato della Dora Baltea. In basso sono incastonati tra il verde i due laghetti delle Iles di Brissogne, dall'altra parte del fiume scendono le condotte forzate della centrale idroelettrica di Saint Marcel.

Entrando nel vallone aumentano le conifere, soprattutto larici e abeti rossi. Dopo alcuni tratti in salita nei quali la strada è selciata si arriva al bivio per Moulin sotto l'alpeggio di Morge. Si sale vicino al fondo del vallone, sulla destra si sente rumoreggiare il torrente Saint Marcel e tra gli alberi si vedono le sue acque bianche di schiuma.

Ponte e alveo del torrente Saint Marcel
Ponte

Strada per l'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte di Saint Marcel
Strada per l'acqua verde

A circa 1160 m di quota si attraversa il torrente su un lungo ponte di legno, dopo aver raggiunto l'altra riva si prosegue lungo la strada sterrata seguendo le indicazioni per Eve Verda trascurando l'inizio del sentiero numero 13. Qui la valle si apre, il letto del torrente è stato allargato per rallentare la corsa dell'acqua e permettere il deposito dei materiali più pesanti. All'interno delle sponde sono stati costruiti alcuni speroni di cemento armato per fermare i detriti più grossi.

Dopo una cinquantina di metri di dislivello si attraversa nuovamente il torrente, su di un ponte più piccolo, ritornando sulla destra orografica. A valle si abbracciano con uno sguardo tutte le opere idrauliche di difesa realizzate sul torrente.

La strada passa a pochi metri dal corso d'acqua, per un breve tratto è scavata quasi nella nuda roccia. Si cammina tra cespugli di rosa canina e lamponi, nel bosco fitto e umido, dove le rocce che affiorano sono coperte di muschio.

A circa 1300 metri di quota si notano dall'altra parte del torrente i resti di alcuni fabbricati industriali legati all'attività mineraria. Poco più in alto una passerella insicura permette di accedere ai vecchi fabbricati pericolanti: si distingue bene la torre in legno utilizzata dalla teleferica ed il fabbricato principale costruito in pietra. Dietro di esso vi sono ancora alcuni carrelli abbandonati.

Arrivo all'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte di Saint Marcel
Arrivo all'acqua verde
di Saint Marcel
(video MP4 0.5 MB)

L'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte di Saint Marcel, attraversamento stradale
L'acqua verde

Sorgente dell'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte di Saint Marcel
Sorgente

Si percorrono alcuni tornanti all'interno del bosco, sull'antica strada selciata sostenuta da muretti in pietra a secco coperti di muschio, tra la fioritura rossa dei rododendri. Ci si allontana dal torrente, si attraversano alcune pietraie che sono quanto rimane di antiche frane poi lo sguardo viene attirato dall'altro lato del vallone dove scende una bellissima cascata che traccia lunghe linee bianche si schiuma che di dividono e si intersecano sulle rocce scure.

Poi tra gli alberi si cominciano a vedere degli sprazzi turchese, dal colore così inteso che sembra abbiano gettato dei pezzi di piscina in mezzo al bosco.

D'un tratto si arriva all'attraversamento del ruscello dell'Eve Verta, dove pare d'essere di fronte in un'opera d'arte moderna: un frutto della landscape art. L'acqua trasparente di un ruscello di montagna scende su di un letto dal colore turchese carico, i sassi, i legni, le foglie che sono immersi in questa magica sorgente perdono il loro colore originale e si caricano di questo azzurro irreale.

Risalendo per poche decine di passi il corso del ruscello si arriva alla sorgente, una polla d'acqua che sgorga dai massi di una paleofrana.

Proseguendo lungo la strada in pochi minuti si raggiungono gli edifici della vecchia miniera, in cattivo stato di manutenzione. Nel fabbricato inferiore sono ancora distinguibili i locali doccia, la cucina e i dormitori.

Zampillo dell'acqua verde, l'eve verda, l'eau verte di Saint Marcel
Zampillo dell'acqua verde
di Saint Marcel
(video MP4 0.1 MB)

Fabbricati minerari di Chuc, i dormitori
Chuc di sotto

Fabbricati minerari di Chuc, edificio a monte
Chuc di sopra

Poco più in alto la strada attraversa con alcune curve un sottobosco umido ed ombroso, dove il selciato è completamente coperto da scorie minerarie di fusione.

Curiosità

Il colore del ruscello dell'acqua verde varia da un turchese intenso, dovuto dai depositi di woodwardite della sorgente che sgorga dalla paleofrana, al verde dovuto dal mescolamento di queste acque con quelle che scendono dalla miniera di Servette che lasciano depositi giallo-bruni.

Il santuario di Plout venne ricostruito in stile neoclassico tra il 1850 e il 1853. Nel portico antistante sono rappresentati i misteri del rosario dipinti nel 1841 da Lorenzo Toso, opere nelle quali la teologia vince sicuramente sull'arte.

Curiosità

Anche Horace-Bénédict de Saussure descrisse nel XVII secolo l'acqua verde di Saint Marcel; ecco la sua descrizione nel francese del tempo:

2295. EN sortant de la mine de man-
ganèse, nous allâmes voir une fontaine bleue,
dont on parle beaucoup dans le pays, &
qui est réellement digne de la curiosité des
voyageurs.
CE n'est pas une simple fontaine, c'est
un ruisseau qui feroit tourner un moulin,
& qui descend en forme de cascade sur des
rochers où il présente le coup-d'oeil le plus
agréable & le plus extraordinaire. Tout le
fond du ruisseau, rochers, pierres, bois,
terrein, est couvert d'une substance qui a
toutes les nuances entre le verd & le bleu;
ce qui est entierement sous l'eau est d'un
beau bleu de ciel; ce qui n'est mouillé qu'en
partie est verd; ce qui est sec est d'un bleu
de ciel pâle.
LE ruisseau même, dont l'eau est parfai-
tement transparente, coule sur ce fond co-
loré, se brise en écume, & présente, par
ses réfractions, l'effet le plus singulier; il
ressemble aux flammes colorées que l'on
produit en jettant du verd-de-gris sur du
bois enflammé. Ce ruisseau sort de terre du
fond de la vallée, au pied de la montagne
qui renferme la mine de cuivre de St. Marcel.
CETTE eau n'a ni goût, ni odeur, ni cou-
leur; elle est parfaitement transparente.

Uscendo dalla miniera di manganese, andammo a vedere una sorgente blu, di cui si parla assai nei dintorni, e che è realmente degna della curiosità dei viaggiatori. Non è una semplice sorgente, è un ruscello che farebbe girare un mulino, e che scende in forma di cascata su delle rocce dove offre il colpo d'occhio più gradevole e più straordinario. Tutto il fondo del ruscello, rocce, pietre, legno, terreno, è coperto da una sostanza che presenta tutte le sfumature tra il verde ed il blu; quanto è interamente sotto l'acqua è di un bel blu cielo; quanto è bagnato solo in parte è verde; ciò che è asciutto è d'un blu cielo pallido. Il ruscello stesso, la cui acqua è perfettamente trasparente, scorre su di un fondo colorato; schiumeggia, e presenta, rifrangendosi, un effetto dei più singolari; somiglia alle fiamme colorate che si producono gettando del verderame su del legno in fiamme. Questo ruscello esce da terra dal fondo della valle, ai piedi del monte che racchiude la miniera di rame di Saint Marcel. Questa acqua non ha né sapore, né odore, né colore; essa è perfettamente trasparente."

Traduzione di Gian Mario Navillod

Bibliografia:

Horace-Bénédict de Saussure, Voyages dans les Alpes: précédés d'un essai sur l'histoire naturelle des environs de Genève, Louis Fauche-Borel, Neuchatel 1796, paragrafo 2295 pag. 233. Versione digitalizzata consultabile a questa pagina: http://books.google.it/books?id=JroQAAAAIAAJ&printsec=toc#PPA233,M1

Cartografia:

Istituto Geografico Centrale – Foglio 3 – scala 1:50.000

PAGINA DEL 22.06.2007

ULTIMO AGGIORNAMENTO 9.11.2010

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