Il grenier di Thuy di Chambave 890 m circa

Alla frazione Thuy di Chambave si accede in auto.

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Itinerari collegati:
il grenier di Grand Villa di Verrayes,
il Ru du Pan Perdu di Antey,
il rascard di Ronc d'Etirol.

Estratto di mappa di Thuy di Chambave
Estratto di mappa

Introduzione

I grenier sono fabbricati rurali costruiti in legno che venivano edificati per conservare le granaglie e le derrate alimentari che necessitavano di un ambiente asciutto e che non temevano il gelo in inverno.

Sono costruiti generalmente utilizzando legno di larice, le assi che li compongono sono dette "loppe" se hanno uno spessore di circa 8-12 cm o "préton" se sono più sottili, di spessore compreso tra 4 a 8 cm. Durante la loro costruzione veniva talvolta inserito uno strato di muschio tra una tavola e l'altra per migliorare il loro isolamento.

Dei pochi grenier rimasti in Valle d'Aosta una ventina sono quattrocenteschi, alcuni, come quello di Triatel di Torgnon, sono crollati e difficilmente recuperabili, altri, come quello del Museo etografico di Torgnon, sono stati restaurati dalla pubblica amministrazione ed aperti al pubblico.

Facciata Est del grenier di Thuy nel 2011
Facciata Est

Descrizione

Il grenier di Thuy di Chambave si presenta in pessime condizioni di manutenzione. Il tetto è crollato e due delle quattro pareti di legno sono completamente collassate. Anche la volta della cantina sottostante presenta un ampio squarcio in corrispondenza della porta d'accesso.

In mezzo alle macerie si intravede la decorazione che sormontava la porta d'ingresso del grenier: uno scudo barrato sormontato da una corona stilizzata composta da due lobi laterali ed un triangolo centrale. L'ipotesi di colorazione proposta in questa pagina prende spunto dalle armi degli Challand da cui dipendeva l'envers di Chambave.

Facciata Nord del grenier di Thuy nel 2011
Facciata Nord

Considerazioni

L'avanzato stato di degrado in cui si trova questa antica costruzione in legno pone alcuni interrogativi sulla politica di conservazione seguita fin qui dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d'Aosta. Sembrerebbe che sia i politici che i tecnici preposti alla tutela dei beni architettonici abbiano deciso di limitarsi ad osservare il sempre più rapido deterioramento degli edifici medievali ancora presenti in Valle d'Aosta intervenendo solo su sollecitazione dei privati con prescrizioni ed argomentazioni che, alla luce dei risultati fin qui ottenuti, tendono addirittura ad accelerare il degrado di quanto dovrebbe invece essere tutelato.

Al proprietario desideroso di restaurare un grenier di interesse storico come quello di Thuy viene imposto di non smontare la struttura, non delocalizzarla, non modificare le aperture originali, non ampliare gli sporti del tetto, usare il tipo di copertura tradizionale. Sono tutte prescrizioni condivisibili ma a volte confliggono con il fine ultimo dell'intervento che la conservazione del bene.

Al proprietario che desideri accelerare la trasformazione di un immobile da edificio storico a rudere per non dover più sottostare ad alcuna prescrizione, non solo non viene imposto di provvedere all'ordinaria manutenzione del bene, ma addirittura si consente di togliere la copertura del tetto per evitare cadute accidentali delle lose, le lastre di pietra utilizzate in Valle al posto delle tegole, esponendo le strutture lignee e le muratura all'azione dilavante della pioggia ed agli attacchi fungini conseguenti.

Si veda a tal proposito le tristi condizioni in cui versano i fabbricati lignei di Prariond, i più antichi della Valle d'Aosta e la casa gotica di Montat, una delle più belle case rinascimentali della Valle d'Aosta.

Incisione sulla porta del grenier di Thuy nel 2011
Incisione sulla porta
del grenier di Thuy nel 2011

Ipotesi di colorazione dell'incisione sulla porta del grenier di Thuy
Ipotesi di colorazione
dell'incisione di Thuy

Sarebbe forse il caso di destinare una piccola quota delle somme ingenti investite ogni anno nelle attività culturali per redigere un piano di monitoraggio annuale degli edifici storici di pregio che condotto in collaborazione con gli ambienti accademici avrebbe un costo irrisorio e ricadute culturali importanti.

Sulla scorta delle risultanze di tale monitoraggio potrebbe prendere avvio un piano straordinario di messa in sicurezza delle poche decine di edifici medievali in pericolo, magari con un progetto europeo "Un tetto sul medioevo" prendendo spunto da quanto si è fatto nel corso del 2011 sul castello di Graines.

Sembrerebbe sempre più urgente aprire un sereno confronto su come impedire che gli edifici di pregio della Valle d'Aosta, alcuni costruiti nel basso medioevo, si trasformino in ruderi. Se l'amministrazione regionale non fosse in grado di provvedere con fondi propri, almeno per mettere in sicurezza gli edifici, sarebbe forse il caso di rivolgersi all'Unione Europea che prevede appositi finanziamenti.

E se proprio nessuno in Valle d'Aosta avesse il tempo o la voglia di operare per la salvaguardia di questi edifici unici, allora tanto varrebbe donarli agli americani o agli svizzeri che intorno ad un grenier medievale costruirebbero un museo.

I nostri pronipoti potrebbero osservare un pezzo integro della loro storia a Ginevra o New-York e non solo i resti di un basamento in Valle d'Aosta su cui finirebbero di marcire le poche scaglie di legno sopravvissute alle intemperie.

Curiosità

Il grenier di Thuy è stato sottoposto ad analisi dendrocronologica: dei 17 campioni uno solo risulta abbattuto nel terzo quarto del 1400(1).

Bibliografia:

Claudine Remacle, Qui a bâti les greniers valdôtains au XVe siècle, in Biblioteque de l'archivum augustanum XXXV, Tipografia Valdostana, Aosta 2010, pag. 92 e segg.
Repertorio iconografico da pag. 200.
(1) Claudine Remacle in Revue Valdotaine d'Histoire Naturelle n. 45, 1991, pag. 143.

Cartografia:

Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000

PAGINA DEL 24.10.2011

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