Difficoltà: escursionisti esperti attrezzati

Via ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche 2603 m

Dal magazzino delle fontine di Valgrisenche 1700 m

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partenza: 1700 m
arrivo: 2603 m
dislivello in salita: 903 m

andata: 4h00
ritorno: 2h30
totale: 6h30

Segnavia: Via ferrata Béthaz Bovard

Tratti difficili: no
Tratti esposti: sì
Ombra: no

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato:
primavera, estate, autunno

Da vedere:
la fortezza di Valgrisenche
il panorama sulla diga di Valgrisenche,
la lunga placca della ferrata.

Itinerari collegati:
Rifugio degli Angeli,
Via ferrata di Valtournenche,
il Grand Tournalin.

Uscita autostradale Aosta Ovest
Distanza dal casello autostradale: 24.600 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h30'

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
0.000 km 0h00' Dall'uscita autostradale di Aosta Ovest si gira a sinistra per Aosta Sarre SS 26 0.400 km
0.400 km - Al semaforo si gira a sinistra e ci si immette sulla statale 26 in direzione Piccolo San Bernardo Courmayeur 8.600 km
9.000 km 0h10' Alla rotonda si seguono le indicazioni per Valgrisenche 15.300 km
24.300 km 0h30' Subito dopo il capoluogo di Valgrisenche si gira a destra e seguendo le indicazioni per la via ferrata e il magazzino delle fontine si percorre la stradina tenendo sempre la sinistra 0.300 km
24.600 km 0h30' Si lascia l'auto nel parcheggio davanti alla fortezza. -

Parcheggio a fianco della fortezza di Valgrisenche
Parcheggio

Cartello di descrizione della ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche
Cartello alla partenza

Avviso di chiusura della ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche
Avviso di chiusura

Introduzione

Con più di 800 metri di dislivello la via ferrata di Valgrisenche è la più lunga della Valle d'Aosta. Si divide in quattro tronconi il che permette in caso di emergenza un rientro rapido all'auto. Non presenta particolari difficoltà o tratti adrenalinici, sin dalla partenza si incontrano alcuni modesti strapiombi che anche le persone meno dotate fisicamente superano con facilità. Il pezzo più piacevole è la lunga placca quasi verticale e lunga diverse decine di metri alla base del terzo tratto delle ferrata.

I quattro tratti sono di difficoltà decrescente ma aumentano i tempi di percorrenza che variano da 30-40 minuti per il primo a 50-60 per l'ultimo. Si consiglia alla fine della ferrata di raggiungere i laghi Morillon e il Rifugio degli Angeli che ha preso il posto del Rifugio Scavarda e rientrare dall'Arp Vieille lungo la bellissima mulattiera militare (segnavia 18, 16 e 17)

Attenzione: un cartello all'inizio della ferrata segnala che la ferrata è chiusa da quota 2180 alla cima per mancanza di cavi. Dal sopralluogo effettuato risulta che l'intero itinerario è nelle stesse condizioni del giorno dell'inaugurazione.

Partenza della ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche
Primi scalini della ferrata

Scalino del primo tratto della ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche
Scalino della ferrata colonizzato
da Semprevivum montanum

Il capoluogo di Valgrisenche del primo tratto della ferrata Béthaz Bovard
Valgrisenche capoluogo
e Le Vieux Quartier dal
primo tratto della ferrata

Descrizione primo tratto

Dopo aver parcheggiato l'auto si prosegue per poche decine di metri lungo la strada asfaltata che porta la magazzino delle fontine. Si passa davanti all'entrata di questo deposito ricavato all'interno di una fortificazione della seconda guerra mondiale e si raggiunge la partenza della ferrata. Sulla destra un grande pannello ne illustra caratteristiche e sviluppo.

Si parte con un breve strapiombo, alla fine di un tratto verticale si sale lungo un sentierino tra l’erba dove si interrompe il cavo delle ferrata. Seguono 4 metri di placca e un piccolo traverso a sinistra. Al termine del terrazzino che si percorre verso destra inizia una bella placca. Dopo una decina di metri verso sinistra inizia una serie di placche coricate. Ancora 5 metri di traverso sulla sinistra poi 2 metri circa di strapiombo, si passa a fianco di un tettuccio che si lascia sulla destra e dopo 2 metri di terrazzino sulla sinistra riparte la placca.

Si percorre verso sinistra un terrazzino di 5 metri circa poi si sale un panettone, si lascia sulla destra un tetto nei pressi del quale sono ben visibili le rocce lisciate dall'antico ghiacciaio. Ci si dirige a sinistra su di un traverso di una decina di metri poi si superano due pancette in successione. Tutte e due hanno un pezzettino leggerissimo di strapiombo.

Dopo il primo pezzo verticale si arriva al breve sentiero che traccia una larga "C" tra l'erba poi riprende la ferrata con un tratto molto coricato, segue un pezzo un po’ più verticale e si arriva sotto un tetto che si evita con un traverso sulla sinistra. Dopo il terrazzino si percorre un breve tratto verticale che porta ad un ampio terrazzo erboso dal quale si cominciano a vedere le acque azzurre della diga. Sullo sfondo si vedono le montagne dell'alta Valgrisenche, bellissime contro il cielo azzurro e il luccichio dei ghiacciai.

Strapiombo nel primo tratto della ferrata Béthaz Bovard
Strapiombo nel primo tratto

Secondo tratto della ferrata Béthaz Bovard - muro della diga di Valgrisenche
Diga di Valgrisenche dal secondo tratto

Segue un tratto di rocce con circa 45 gradi di pendenza, 5 metri di traverso sulla sinistra e 10 metri di placca molto coricata. Si arriva al piccolo strapiombo lungo circa 3 metri: non è particolarmente esposto ma occorre un po’ di energia e di coordinazione per cambiare i moschettoni. Dopo il tratto verticale che segue si arriva su un terrazzino e ricomincia un tratto molto inclinato.

Sotto i primi larici si vedono brillare le acque azzurre del lago di Valgrisenche trattenuto dal muro della diga. Ancora un tratto di sentiero e dopo un paio di metri di ferrata si attraversa una striscia di roccia e si arriva sul sentiero di rientro, la vecchia mulattiera militare che sale all'Arp Vieille, dove finisce il primo tratto della ferrata di Valgrisenche.

Secondo tratto

Si sale all’ombra dei larici lungo il vecchio sentiero militare fino a trovare sulla destra il cartello della segnaletica che indica quota 1930 3h00 per Becca de l’Aouille. Da questo punto inizia il secondo tratto della ferrata.

Dopo un tratto molto coricato si percorre una splendida placca, seguono una decina di metri di sentiero verso sinistra poi riparte la ferrata che in questo tratto ha una pendenza modesta. Si percorre un piccolo terrazzino, si risale una placchetta e si prosegue lungo delle rocce rotte molto coricate. La pendenza diminuisce ancora e dopo un breve tratto di roccia ci si trova a camminare tra i mirtilli.

Il lago e la diga di Valgrisenche
Diga di Valgrisenche

La grande placca nel terzo tratto della ferrata
La grande placca
nel terzo tratto della ferrata

Sentiero tra il secondo ed il terzo tratto della ferrata
Sentiero tra il secondo
ed il terzo tratto della ferrata

Segue una bella pancetta alta 5 metri, si percorre un tratto di sentiero dal quale si vede l’intero bacino della diga di Valgrisenche che scintilla sotto il sole, ancora un traverso a sinistra, su sentiero, poi inizia una placca alta circa 7 m e coricata.

Dopo un altro tratto di sentiero e una pancetta di un paio di metri, una placca corta molto coricata e un terrazzino danno accesso ai pascoli dove finisce la seconda parte della ferrata.

Dal praticello dove finisce la seconda parte della via ferrata di vede bene la Becca de l'Aouille, su di una roccia è fissato il cartello giallo del segnavia che indica quota 2180 e 2h10 alla fine della ferrata. Si segue sulla destra la traccia appena accennata che scende leggermente verso nord fra le piante di mirtillo. Si arriva alla base dei roccioni poi si scende ancora passando su muri slabbrati di una barma, una costruzione rurale nella quale viene utilizzata la parete rocciosa come copertura.

Si cammina ai piedi delle rocce con sotto dei prati scoscesi, si cammina quasi sopesi su esili tracce. Si risale il pendio fino a costeggiare la roccia e arrivati in vista della ferrata si prosegue in piano tra macchie di mirtilli, ginepri e rododendri fino a raggiungere la partenza del terzo tratto.

Valgrisenche dalla ferrata
Valgrisenche

Palina inizio ultimo tratto della ferrata
Palina ferrata

Terzo tratto

Dopo la prima parete poco meno che verticale un terrazzino porta alla grande placca, la parte più piacevole della ferrata, un lungo susseguirsi di gradini che tagliano la parete quasi verticale e alta alcune decine di metri. Si percorre tutta in una decina di minuti, seguono una ventina di gradini in mezzo alle rocce rotte poi inizia nuovamente un tratto continuo ma un poco più coricato.

All’inizio di questo tratto assicurarsi sulla corda di sinistra perché a destra c’è un chiodo proprio nel punto meno comodo per assicurarsi. Si esce dalla parete liscia e passando a monte di due larici si inizia a percorrere il traverso sulla destra. Dopo un gradino si continua lungo il traverso sulla destra prima quasi in piano poi in leggera discesa fino ad arrivare alla fine del terzo tratto dove inizia il sentiero.

Quarto tratto

All'inizio dell'ultimo tratto della via ferrata si trova il cartello che indica quota 2350 1h20 alla fine della ferrata. La partenza inizia con una placchetta molto coricata seguita da una decina di gradini senza protezione su roccia molto inclinata, quasi un sentiero. Si sale su pancette rocciose intervallate da piccoli terrazzini fino ad arrivare a 9 gradini molto coricati senza protezione.

Inizio ultimo tratto della via ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche
Inizio ultimo tratto della via ferrata

Si attraversa un terrazzino in mezzo ai rododendri e ricomincia la salita. Dopo un traversino sulla destra tra i ciuffi di ginepro si percorre una placca estremamente coricata. Si superano 8 gradini non protetti poi si sale in mezzo ad alcuni pietroni tenendosi sulla destra. Subito dopo riprende il sentiero. Dopo un pezzo di ferrata ricomincia il sentierino, interrotto da due pancette microscopiche di neanche un metro leggermente strapiombanti e superati alcuni massi si ritrova la ferrata.

Si arriva ad una cresta oltre la quale si vede l’abitato e la diga di Valgrisenche di fronte, sull'altro lato della valle quanto rimane delle fortificazioni di Maison Forte erette alla fine del XVIII secolo. Si supera un piccolo camino oltre il quale un traverso sulla sinistra porte nuovamente in vista della diga e del ripetitore costruito sulla Becca de l'Aouille.

Il sentiero prosegue tra la rocce rotta, c’è un pezzettino non protetto tra i massi dove occorre seguire i bollini bianco rossi che fanno da segnavia. Ci si porta nuovamente in cresta dove si si ritrova il sentierino. si oltrepassa un tratto sprotetto di un paio di metri poi si prosegue sempre lungo la cresta, si supera un piccolo camino e dopo una breve serie di gradini si arriva al sentiero che porta alla fine della ferrata segnalata da un ometto.

Si percorre su sentiero tutta la cima erbosa, punteggiata da stelle alpine, della Becca de l'Aouille. Si passa a fianco del ripetitore e si scende, aiutandosi con alcuni cavi d'acciaio, sulla destra. Arrivati alla fine del tratto ripido di sentiero si attraversa la pietraia e si risale dell’altra parte fino ad arrivare al colle a quota 2646 dove passa il sentiero che collega La Béthaz ai laghi Morillon (Morion) e al Rifugio degli Angeli.

Ometto al termine della ferrata di Valgrisenche
Fine ferrata

Rientro consigliato

Proseguire sul sentiero 18 fino al Rifugio degli Angeli, salire alle sue spalle fino al colle a quota 2940, scendere sul sentiero 16 fin sopra l'Arp Vieille e seguire la bellissima mulattiera militare, segnavia 17, che riporta al parcheggio.

Rientro sconsigliato

Scendere fino a La Béthaz lungo il sentiero 18 poi risalire a piedi fino al parcheggio di Valgrisenche (circa 1.5 km). Si evita questo pezzo noioso lasciando la seconda auto alla frazione La Béthaz.

Strada militare sul rientro della ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche
Strada militare della Petite Loves (Loues)

Rientro sconsigliatissimo

Gli escursionisti esperti che dimostrino sprezzo del pericolo possono, a rischio della vita, gettarsi nel rapido canalino erboso che scende dal colle a quota 2646 e scapicollarsi zigzagando tra l'erba alta fino a intercettare la mulattiera militare, segnavia 17, che porta al parcheggio.

Attenzione, tale rientro, anche se percorso dall'autore, è pericoloso e poco gradevole, non è segnalato e vi si trovano solo alcune sporadiche tracce di sentiero. Deve essere affrontato perciò solo da escursionisti esperti alla ricerca di un pizzico di adrenalina.

Dal colle a quota 2646 si passa a fianco di una pozza e si scende lungo i pascoli costeggiando la frana sulla sinistra. Si segue il corso del torrentello fino ad arrivare nei pressi dei paravalanghe dove si intercetta un sentierino che scende e si dirige con leggera pendenza verso un alpeggio diroccato costruito ai piedi di una roccia. Si passa a 10 metri dai ruderi e si scende con numerose giravolte fino ad arrivare ad un tratto estremamente ripido poi il sentiero si fa più definito e subito dopo inizia a scendere drittissimo fino a raggingere la mulattiera militare (segnavia 17) che scende fino al parcheggio.

Bibliografia:

Luca Zavatta, Le valli del Gran Paradiso e la Valgrisenche, L’Escursionista Editore, Rimini 2003

Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 3 Valgrisenche Val di Rhêmes – scala 1:25.000

PAGINA DEL 24.10.2007 ULTIMO SOPRALLUOGO 9.07.2010 ULTIMO AGGIORNAMENTO 31.08.2010

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