Difficoltà: escursionista

Visita alle macine della Valmeriana 1800 m circa

Dalla frazione Cloutraz di Pontey 1052 m

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partenza: 1052 m
arrivo: 1800 m circa
dislivello in salita: 750 m circa

andata: 3h00
ritorno: 2h00
totale: 5h00

Segnavia: 1 4

Tratti difficili: sì
Tratti esposti: sì
Ombra: sì

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato:
primavera, estate, autunno

Da vedere:
Il panorama sul Cervino e il Monte Rosa
le macine della Valmeriana.
le cavità naturali.

Itinerari collegati:
Il villaggio dei Salassi del Tantané.

Accesso al punto di partenza:

Uscita autostradale: Châtillon-Saint Vincent
Distanza dal casello autostradale: 10.900 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: Oh20'

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
0 km 0h00 Dall’uscita autostradale di Châtillon Saint Vincent si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Châtillon e Pontey. 0.100 km
0.100 km - A sinistra seguendo le indicazioni per Pontey, oltrepassato il centro abitato si prosegue sempre dritti lungo la strada per Margnier e Fenis 6.400 km
6.500 km - A sinistra seguendo le indicazioni per Cloutra 4.400 km
10.900 km 0h20 Arrivo alla Frazione Cloutra dove termina la strada asfaltata. Si parcheggia a bordo strada. -

Partenza della strada sterrata per l'alpeggio Valmeriana
Partenza

Il villaggio di Cloutra dove inizia l'escursione per l'alpe Valmeriana
Cloutra

Introduzione

Piacevole escursione all'interno del bosco che copre le pendici del Barbeston e della Cima Nera. Dall'alpeggio Valmeriana il panorama è suggestivo, i ghiacciai del Monte Rosa scintillano sopra i pascoli coperti di fiori.

Nei pressi dell'alpeggio si aprono 15 cavità nascoste tra i massi e il sottobosco dalle quali sono state estratte decine di macine. Alcune macine giacciono abbandonate nel bosco, a fianco del sentiero.

Descrizione

Dalla frazione Cloutra ci si avvia lungo la strada sterrata che porta all'alpeggio di Valmeriana seguendo il segnavia 1 per il Monte Berbeston. Poco prima di una macchia di latifoglie si stacca sulla destra il sentiero 3 per il vallone di Orsiere, si prosegue dritti sulla sterrata fino ad arrivare alla conca che ospita il fabbricato rurale di Champéade, alle sue spalle si vedono sul fondo della valle gli abitati di Châtillon e Saint Vincent.

In pochi minuti si arriva al bivio sulla destra dal quale si stacca una pista forestale, si percorrono ancora una ventina di metri sulla strada principale poi sempre sulla destra si individua l'inizio del sentiero n° 1 per il Monte Barbeston. Lo segnala un cartello di legno malamente inchiodato sul tronco di un albero.

L'inizio del sentiero per l'alpe Valmeriana
Inizio sentiero

Segnavia 4 e 1 per l'alpe Valmeriana e il Barbeston
Segnavia 1 e 4

Si entra nel bosco di conifere, a tratti il sentiero è coperto dalle pigne rotonde del pino silvestre, nelle zone più umide i larici e gli abeti prendono il suo posto e di tanto in tanto sullo sfondo verde cupo del bosco risaltano i tronchi bianchi delle betulle. Nei tratti più ripidi il sentiero è selciato.

Si esce dal bosco per attraversare la strada sterrata e rientrando nel bosco si passa a fianco di una macchia di mughetti fioriti. Si segue poi per un pezzo la strada sterrata, subito dopo un fabbricato in cemento dell'acquedotto si stacca sulla destra il sentiero per il Clapey Chiabiou, si prosegue sulla terra battuta attraversando un torrentello fino a ritrovare il segnavia del sentiero n° 1 che parte proprio dal tornante.

Da una radura si apre uno scorcio panoramico sul Cervino che svetta isolato in cima alla Valtournenche. Più in basso, sul fianco nord della valle centrale, si distingue la striscia chiara della frana di Frayan a metà della quale sorge il fabbricato isolato di Rovarey, appena sotto il Ru de Marseiller. Si passa su di una sorta di balcone naturale, sospesi sul bosco a diversi metri di altezza.

Si attraversa ancora la strada e dopo una trentina di metri al panorama sul Cervino si unisce quello sulle Grandes Murailles e la Punta Cian. Si esce dalla strada sulla destra seguendo il segnavia 4, con una mezza dozzina di gradini si entra nel bosco. Si taglia ancora un paio di volte la strada poi si percorre un tratto pianeggiante poco sopra di essa. Si cammina all'interno di un bosco il cui sono evidenti i lavori di pulizia e taglio degli operai forestali, ai lati del sentiero solo alcuni massi riescono a forare il fitto sottobosco composto da uva orsina e rododendri. Si rientra sulla strada circondata dai grandi sassi lasciati dalle antiche frane.

Ponte il legno sul torrente Molina
Torrente Molina

Alpe Valmeriana, sulla destra la Cima Nera
Alpe Valmeriana

Ci si avvicina al torrente Molina poi dopo aver quasi toccato le sue acque bianche di schiuma la strada se ne allontana con un tornante. Poco dopo si stacca sulla sinistra un pista forestale, la si percorre seguendo i segnavia 1 e 4 si passa sotto alcuni fabbricati di captazione dell'acquedotto poi si attraversa in ponte in legno sul torrente e poco più in alto si ritrova la strada sterrata che si percorre entrando nei primi pascoli dell'alpeggio.

Sulla sinistra si trova il masso dello stambecco, questa incisione rupestre difficilmente è nata dalla mano di un artista della preistoria, sembra più prosaicamente la somma casuale dei segni lasciati sulla roccia dalla benna di un escavatore. Merita comunque una citazione nella galleria d'arte alpina valdostana.

Dai pascoli fioriti il panorama è mozzafiato, dall'altra parte della valle svetta il Cervino con alla destra il Breithorn e la Roccia Nera poi tutto il massiccio del Monte Rosa fino alla Pyramide Vincent. Dall'altra parte della valle si vede il Monte Zerbion. Con una curva larghissima la strada attraversa i pascoli e porta in breve all'alpeggio dominato dalla Cima Nera intorno al quale si aprono ben 15 cavità alcune delle quali contengono le famose macine della Valmeriana. A sinistra della Cima Nera, lontanissima, si scorge la punta del Mont Revic.

Giunti all'alpe Valmeriana ci si avvia lungo il sentiero per Bellecombe, segnavia 3. Dopo una breve salita si vede pochi metri sotto il sentiero la prima macina ancora attaccata al masso, ha un diametro di circa 60 centimetri e uno spessore di 20. Ai suoi piedi un altro frammento di macina staccato e che si direbbe estratte da una altro punto della cava.

Il sasso del divano: vi sono state estratte quattro macine
Il divano

Frammenti di macina sparsi nel bosco
Le macine

Una ventina di passi più avanti sopra il sentiero si vede il sasso del divano dal quale sono state estratte quattro macine. Il suo nome è dovuto agli incavi lasciati togliendo le macine che ricordano i cuscini di un sofà. Sulla sinistra si vede una macina staccata, imperfetta. Cinque metri più avanti sulla destra una macina con foro centrale staccata ma non finita, ricchissima di cristalli rossi.

Non appena il sentiero inizia a scendere si vedono incise nel tronco di un pino a sinistra del sentiero le iniziali LSP. Si esce dal sentiero e salendo per pochi metri sulla destra si incontra una sentierino percorrendo il quale si giunge ad un pianoro. Lo si percorre quasi interamente poi si piega verso nord fino a trovare ai piedi di un pino sradicato una mancina semisepolta, nei dintorni sotto un cippo che segna il confine tra i comuni di Châtillon e Pontey si vede un cavità con vicino altre pietre lavorate.

Si rientra sul sentiero per Bellecombe e seguendo una traccia che sale sulla destra si arriva alla grotta dalle tre entrate. Si tratta di una cavità in parte naturale usata per l'estrazione delle macine. L'illuminazione è naturale. Nell'entrata centrale sulla destra si nota immediatamente che lavoro dei cavatori ha asportato una buona porzione della parete. Sull'entrata di destra una macina incisa forse troppo in altro non è stata staccata e secondo l'interpretazione di uno studioso potrebbe rappresentare un astro. Nell'entrata di sinistra si notano diversi punti dai quali sono state estratte la macine

All'interno della cavità si vedono numerose tracce di scalpello che per alcuni potrebbero rappresentare una pioggia cosmica, secondo altri sono solo la testimonianza dell'estrazione dei cristalli rossi e neri che punteggiano questa roccia così tenera da poter essere scalfita con le unghie.

Macina della Valmeriana nascosta dalle radici di un pino
Macina sotto le radici

Ingressi 1 e 2 della grotta dalle tre entrate
Grotta dalle 3 entrate

Dal sentiero per Bellecombe a circa 1775 metri di quota sulla destra si trova un lungo tronco abbattuto e a sinistra due spezzoni del fusto. Si prende a sinistra la traccia che sale ripida nel sottobosco e in un paio di minuti si arriva al piccolo spiazzo dove si apre una delle cavità più grandi della Valmeriana. Sulla parete a sinistra è incisa una macina, sulla destra si nota un pertugio nel quale occorre entrare carponi ma che si apre subito dopo rivelando un vasto ambiente all'interno del quale si vedono altre macine abbozzate.

L'antro è così grande che per percepirne al meglio le dimensioni è consigliabile entrare con una lampada a gas da campeggio perché la lampada frontale o la torcia ne possono illuminare una sola sezione alla volta. Dallo spiazzo antistante se si segue la traccia in salita si arriva ad un grosso masso ribattezzato il planetario dal quale sono state probabilmente estratte alcune decine macine.

Chi lo desidera dopo essere rientrato all'alpeggio può proseguire verso il Monte Barbeston oppure raggiungere la frazione di Bellecombe di Châtillon, seguendo il sentiero che attraversa la cava delle macine della Valmeriana.

Curiosità

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Il planetario, masso dal quale sono state estratte numerose macine
Il planetario

Bibliografia:

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Cartografia:

Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 oppure Foglio 9 – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 3 – scala 1:25.000

PAGINA DEL 9.06.2007 ULTIMO AGGIORNAMENTO 8.04.2012

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