Parcheggio del depuratore di Antey
All'entrata della Valtournenche, in alto sulla destra, si vedono aggrappati alle rocce gli archi in pietra del Ru du Pan Perdu di Châtillon.
Tranne in alcuni punti particolarmente esposti è possibile seguire tutto il tracciato del ru fino alla collina di Saint-Vincent.
Se si ripercorre verso monte il tracciato del Ru du Pan Perdu di Châtillon si trova una piacevole sorpresa: il primo tratto di questa opera imponente è ancora perfettamente funzionante e porta le acque del ghiacciai del Cervino fino al villaggio di Liex/Lies di Antey.
La passeggiata descritta in questa pagina porta su un tratto del ru visibile sin dal fondovalle, un tratto minore che non presenta particolari costruttivi di rilievo.
A monte questa antica opera idraulica è stata interrotta dalle condotte forzate della centrale idroelettrica di Covalou, a valle i resti sono stati cancellati da una frana nei pressi del torrente Promiod.
Si arriva ai resti del Ru du Pan Perdu partendo dal depuratore di Antey. Si attraversa il villaggio fantasma di Chandin, il Ru des Gagneurs, e si percorre la vecchia mulattiera che porta a Devies fino ad arrivare sulla traccia di sentiero che che ha preso il posto del vecchio alveo.
Chi lo desidera può proseguire lungo mulattiera fino al fabbricato rurale di Devies: il sentiero è ancora in ottime condizioni anche se il sentiero è poco frequentato.
Partenza mulattiera per Devies
Vegetazione intricata
sotto le linee elettriche
Primo ponte sulle condotte forzate
Dopo aver parcheggiato l'auto si sale fino al villaggio di Chardin su di una mulattiera lastricata in pietra, nell'ombra fitta del bosco di castagni.
Anche se non vi sono edifici di particolare valore architettonico Chardin è un posto suggestivo: circondato dal bosco, nascosto nel fondovalle, segue il destino comune a quasi tutti i villaggi valdostani che non sono stati raggiunti dalla carrozzabile: prima il declino, poi l'abbandono ed in seguito la trasformazione dell'abitato in un coacervo di strutture pericolanti e ruderi.
Curiosamente in Valle d'Aosta anche villaggi più piccoli e più isolati sono stati raggiunti dalle strade comunali. Fanno eccezione alcune località abitate da persone residenti nei comuni vicini.
Uno degli esempi più noti è il villaggio di Levaz: si trova nel comune di Torgnon ma gran parte della sua popolazione stagionale era residente ad Antey. Ancor'oggi non è raggiugibile in auto, a differenza di ogni villaggio e di quasi tutti gli alpeggi del comune di Torgnon.
Si attraversa Chardin passando ai piedi dell'oratorio dedicato alla Vergine e costruito nel 1904, si prosegue verso Sud in leggerissima salita poi si sale tra i pascoli fino a raggiungere la strada sterrata costruita sulle condotte del Ru des Gagneurs.
Scorciatoia per Devies
dal Ru des Gagneurs
Muro di sostegno
del Ru du Pan Perdu
Dal Ru des Gagneurs è possibile salire al Ru du Pan Perdu seguendo due strade diverse: o si segue la scorciatoia ripida ma segnalata che parte circa 200 metri più a valle oppure si torna indietro lungo il ru per un centinaio di metri e si sale lungo la mulattiera che porta a Devies.
Attenzione: lungo la mulattiera vi sono due tratti problematici: all'inizio non vi sono segnalazioni ed il fogliame caduto rende difficile individuare la partenza del sentiero. Subito dopo il secondo ponte sulle condotte forzate i lavori di disboscamento sotto le linee elettriche hanno prodotto una crescita abnorme di arbusti che rendono difficile procedere sul sentiero. Non solo, poco più avanti un piccolo smottamento lo ha parzialmente interrotto. Sono in tutto una decina di metri di sentiero in pessime condizione che potrebbe essere sistemato con poca fatica.
Poco più avanti la mulattiera si ricongiunge con la scorciatoia e prosegue con facili tornanti all'ombra del bosco di roverelle fino a raggiungere la quota di circa 990 metri dove si stacca sulla destra il sentiero che ha preso il posto del vecchio alveo del Ru du Pan Perdu.
Si incontra per primo un tratto di muro alto più di quattro metri poi, all'uscita del bosco, si percorre il tratto di muro visibile sin dal fondovalle che taglia tutto il versante pietroso in direzione del Torrente Promiod. A circa 100 metri dalle cascate un lungo tratto di muro è crollato ed impedisce di proseguire oltre.
Ripercorrendo i proprio passi si ritorna al bivio con la mulattiera per Devies e si prosegue verso Nord su tracce di sentiero. Il pendio ripido ed instabile ha cancellato per una cinquantina di metri ogni traccia dell'opera irrigua. Poco più avanti ricompare però il muro di sostegno del ru con le pietre posate di coltello che ne proteggevano l'argine.
Roccia inglobata nel muro del
Ru du Pan Perdu di Châtillon
Pietre d'argine del Ru
du Pan Perdu di Châtillon
Ru Pan Perdu di Châtillon dal fondovalle
Un primo crollo parziale permette di vederne una pietra posata di coltello alta una sessantina di centimetri, poco più avanti il cedimento di una porzione di muro alta circa tre metri permette di studiare una sezione tipo del ru: il muro massiccio costruito con pietra a secco, senza alcun tipo di riempimento, le lastre di protezione dell'argine ed il fondo del canale imperemeabilizzato con uno strato di terra.
Si può proseguire ancora per qualche decina di metri su di un pendio che diventa sempre più esposto poi si è costretti a ripercorrere i propri passi perchè il tracciato del ru è stato interrotto durante i lavori di posa delle condotte forzate della centrale idroelettrica di Covalou.
Chi desidera prolungare la passeggiata può proseguire lungo la mulattiera fino a raggiungere il fabbricato di Devies: si tratta di una escursione che dura un'oretta circa.
Si cammina su di un largo sentiero, nell'ombra fresca delle latifoglie. Si incontra un unico tratto sgradevole in corrispondenza dell'attraversamento della linea elettrica: quando le cime degli alberi si avvicinano ai conduttori la società che gestisce la linea provvede a far tagliare a raso la foresta.
Nel giro di pochi anni si sviluppano così gli arbusti la cui crescita era impedita dall'ombra fitta del bosco ed i sentieri si riempiono di erbacce e cespugli che rallentano la marcia.
Tratto crollato del muro
di sostegno
Condotte forzate dal Ru
du Pan Perdu di Châtillon
Sarebbe opportuno in questi tratti prevedere ogni anno il taglio degli arbusti lungo il sentiero oppure far potare solo le cime degli alberi evitando di radere al suolo periodicamente lunghe strisce di foresta che ricresce poi ancora più fitta ed intricata.
Dopo aver attraversato un'ultima volta le condotte forzate la pendenza del sentiero diminuisce, si esce dal bosco per entrare in una pietraia poi il sentiero si restringe e dopo essere passato sotto una macchia di noccioli si interrompe davanti alla casa di Devies.
Il fabbricato rurale è stato costruito in tempi successivi e con tecniche diverse, la stalla è coperta da una volta a botte e nella cucina si vede ancora la bocca di un forno in muratura che sporge all'esterno .
I pascoli circostanti non sono più utilizzati ed il sentiero che continua verso Promiod è ormai chiusa dalla vegetazione. Il silenzio è rotto solo dal soffio del vento, dall'altra parte della valle si scorgono i villaggio di Torgnon brulicanti di vita, in alto le cime ancora gonfie di neve tra la Becca d'Avert e la Punta Tzan risplendono sotto i raggi del sole.
Dei quattro canali irrigui che portano l'acqua a Saint Vincent si conosce la data di infeudazione di quello più basso, il Ru de la Piana concessa nel 1325, e di quello più alto, il Ru Courthod, infeudato nel 1433.
Purtroppo neppure gli studi approfonditi condotti da Giovanni Vauterin e Pier Giorgio Crétier permettono di datare quelli intermedi.
Chissà che un giorno una ricerca interdisciplinare che coinvolga storici ed archeologi riesca a far luce sulla data di costruzione di queste opere così suggestive.
Panorama dal fabbricato
rurale di Devies
Crétier Pier-Giorgio (all'anagrafe Piergiorgio), Mulini e Torchi a Saint-Vincent, Imprimerie Valdôtaine, Aosta, 1994, pag. 35
Luca Zavatta, Le Valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005, pag. 355.
Giovanni Vauterin, Gli antichi rû della Valle d'Aosta, Le Château edizioni, Aosta 2007, pag. 148.
L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 –
Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 –
Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 2 media valle – scala 1:25.000
SOPRALLUOGO DEL 6.01.2013
PAGINA DEL 14.02.2013
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