Difficoltà: escursionistica

Escursione estiva
al Rifugio Walter Bonatti 2025 m

VERSIONE INVERNALE

Dalla strada per Arnouvaz 1695 m

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

ESCURSIONI GUIDATE A PARTIRE DA 7 EURO

partenza: 1695 m
arrivo: 2025 m
dislivello: 330 m

andata: 1h00
ritorno: 0h45
totale: 1h45

Segnavia: 28.

Tratti difficili: no.
Tratti esposti: no.
Ombra: sì.

pericolo caduta massi: no.

Periodo consigliato: primavera, estate, autunno.

Da vedere: le Grandes Jorasses, il ghiacciaio di Frébouge.

Itinerari collegati: il Rifugio Barbustel, il Rifugio degli Angeli.

Attenzione: in questo itinerario vi sono dei toponimi equivalenti.

Accesso al punto di partenza:

Uscita autostradale: Tunnel del Monte Bianco Entrèves
Distanza dal casello autostradale: 7.900 km
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h15'

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
0 km 0h00 Dall'uscita autostradale si prosegue verso il Tunnel del Monte Bianco 0.500 km
0.500 km 0h01' Arrivati al tornante si esce dalla statale a destra e subito dopo si gitra a sinistra seguendo le indicazioni per la Val Ferret. 7.400 km
7.900 km 0h15' Si supera la frazione Lavachey e dopo due tornanti, si vedono sulla destra le indicazioni per il rifugio. Si lascia l'auto poco più avanti a bordo strada. -

Parcheggio e inizio del sentiero
Parcheggio e inizio del sentiero

Torrente Malatrà
Torrente Malatrà

Introduzione

Il Rifugio Bonatti sorge ai piedi delle Grandes Jorasses, proprio di fronte al magnifico ghiacciaio di Frébouge. È di facile accesso, vi si arriva in un'oretta di piacevole passeggiata attraversando un bosco di larici e i pascoli alpini.

La struttura è accogliente, pulitissima e panoramica, i gestori accolgono i visitatori con garbo e cortesia.

Non vi sono strade sterrate che portano al Rifugio, ci si trova è immersi nel silenzio, ai piedi del massiccio del Monte Bianco, in compagnia di turisti che arrivano dai quattro angoli del globo e che imparano, in questo rifugio, i principi dell'educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile.

Descrizione

Appena prima del ponte sul torrente Malatrà parte la pista forestale che si inoltra tra i larici. Seguendo le indicazioni del cartello si percorrono i primi metri di sterrata in leggera salita poi dopo le prime curve la pendenza si accentua e il passo rallenta.

Ghiacciaio di Frébouge
Ghiacciaio di Frébouge

Panorama dal Rifugio
Panorama dal Rifugio Bonatti

Sulla sinistra tra le conifere e i cespugli del sottobosco si intravedono le acque tumultuose e bianche di schiuma del torrente, il loro scoscio arriva alle orecchie ore distinto ora soffocato dalla vegetazione, mano a mano che si sale e che ci si avvicina o ci si allontana dal corso d'acqua.

La pista forestale è larga un paio di metri, permette di camminare affiancati, chiacchierando, solo nei tratti più ripidi il fondo in terra battuta diventa irregolare e richiede un po' di attenzione.

Ai lati del tracciato, sotto le conifere, crescono alcuni ontani bassi e vedono in estate le bellissime fioriture rose degli epilobi. In circa mezz'ora si arriva al bivio per il rifugio, si lascia la pista che continua verso sud e si imbocca il sentiero largo una sessantina di centimetri che sale ai piedi degli ultimi larici.

Tra i rami appaiono scorci mozzafiato sulle guglie del massiccio del Monte Bianco. Proprio dall'altra parte della Val Ferret, è sospeso il ghiacciaio di Frébouge, con la parte alta coperta di neve bianchissima che contrasta con il cielo blu e le parti sottostanti di ghiaccio azzurrognolo.

I sentieri che partono dal Rifugio Bonatti
I sentieri in partenza
dal Rifugio Bonatti

Il Rifugio Bonatti visto da est
Il Rifugio Bonatti visto da est

La mascotte del rifugio
La mascotte del rifugio

Uscendo dal bosco si vede il tetto del rifugio, proprio ai piedi della Tête Entre Deux Sauts, una montagna alta 2729 metri alla quale la carta tecnica regionale, con decisione audace, ha recentemente cambiato il nome ribattezzandola Tête Entre Deux Sex che in francese suona come “testa tra due sessi”.

Si prosegue arrivando al dosso dal quale si vede la vetta del Monte Bianco, l'Aguille Noire du Peterey e in lontananza il ghiacciaio del Miage dalla inconfondibile forma a ferro di cavallo. Ancora pochi minuti e si raggiunge il rifugio, proprio di fronte alle Grandes Jorasses.

Curiosità

I rifugi in Italia sono di norma intitolati a persone defunte che i viventi intendono in tal modo onorare e ricordare.

L'unica eccezione che io conosca a questa consuetudine è rappresentata dal Rifugio Bonatti, intitolato al famoso alpinista Walter Bonatti e inaugurato nel 1998. Nella pagina principale del sito del rifugio è pubblicato un messaggio autografo di questo fortissimo scalatore che ha visitato il “suo rifugio” nell'agosto del 2000.

Curiosità

La gestione del rifugio Bonatti cerca di limitare al massimo l'impatto sull'ecosistema montano, per diminuire l'uso dei mezzi meccanici il pane viene cotto di volta in volta in cucina e grazie alla raccolta differenziata per tre mesi all'anno si riesce a produrre compost anche a 2000 metri di quota.

Cartello di benvenuto
Cartello di benvenuto

La polenta del Rifugio Bonatti
La polenta del Bonatti

La raccolta differenziata
La raccolta differenziata

Bibliografia

Massimo Martini, Luca Zavatta, Rifugi e Bivacchi della Valle d'Aosta, Editrek & L'escursionista Editore, San Giovanni Lupatoto (VR), 2012 pag. 146. ISBN 978-88-904-096-6-0
Luca Zavatta, Le valli del Monte Bianco, L’Escursionista Editore, Rimini 2004, pag. 45,

Cartografia

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 1 – Monte Bianco Courmayeur – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 4 – Massiccio del Monte Bianco – scala 1:50.000
Comunità Montana Valdigne Mont Blanc – I sentieri – scala 1:50.000

SOPRALLUOGO DEL 20.06.2008
PAGINA DEL 14.11.2008
ULTIMO AGGIORNAMENTO 3.03.2012

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