Difficoltà: turistica

Escursione al Rifugio Prarayer

Dal parcheggio dalla diga di Bionaz

Sito ufficiale Rifugio Prarayer

MAPPA OSM: RAPIDA DINAMICA

MAPPA REFUGES.INFO: RAPIDA DINAMICA

MAPPA DI GOOGLE TRACCIA GPS (.GPX)

partenza: 1982 m
arrivo: 2000 m circa
dislivello: 20 m circa

andata: 1h15
ritorno: 1h15
totale: 2h30

Segnavia: 9

Tratti difficili: no
Tratti esposti: no
Ombra: parziale

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato: primavera, estate, autunno.

Da vedere: la flora alpina, la diga di Place Moulin.

Itinerari collegati: il lago Combal, il lago di Lod (Lot), il lago di Cortina.

Parcheggio diga Place-Moulin Bionaz
Parcheggio diga Bionaz

Sfioratore diga Place-Moulin Bionaz
Sfioratore diga Place-Moulin
di Bionaz in inverno

Sfioratore diga Place-Moulin Bionaz
Sfioratore diga Bionaz

Introduzione

Il Rifugio Prarayer è il rifugio più facile di tutta la Valle d'Aosta. Vi si accede seguendo una comoda sterrata che con alcuni dolci saliscendi porta dallo sbarramento della diga di Bionaz al villaggio di Prarayer.

All'interno del piccolo villaggio di Prarayer è stata costruita una confortevole struttura con vista sulle acque azzurrissime della diga di Place-Moulin.

Proprio a fianco della porta d'ingresso è stato posizionato l'imperdibile barometro a corda che merita un posto nella galleria di arte alpina valdostana.

Descrizione

Dal parcheggio della diga di Bionaz dove termina la strada asfaltata si segue la strada sterrata che passando tra le due casette adibite a bar e rivendita di prodotti locali sale costeggiando il lago artificiale, passa a monte dello sfioratore della diga e in poco più di un'ora di comoda passeggiata porta al villaggio di Prarayer.

Lo sfioratore della diga di Place-Moulin visto dalla strada sembra ben poca cosa, in realtà visto da vicino colpisce per la sua imponenza: nel canale di scarico scavato nella roccia viva potrebbero passare comodamente due autobus affiancati.

La strada sale dolcemente tra le rocce rosse, che hanno preso il colore ferruginoso degli ossidi di ferro, e l'azzurro del lago, poi all'altezza del bivio per il Rifugio Nacamuli ridiscende pigra passando ai piedi di una macchia di larici.

Piccoli rigagnoli che scendono a cascata attraversano la sterrata prima di gettarsi nel bacino. La schiuma bianca dell'acqua che cade spicca sul rosso delle rocce ed il verde intenso della vegetazione rinfresca piacevolmente l'aria. Il colore mattone delle rocce contrasta con le acque azzurrissime del lago. In estate l'imponente fioritura degli epilobi copre ampi tratti del terrapieno di un rosa intenso ed uniforme.

Bivio per il Col Vollon ed il rifugio Nacamuli
Bivio per il Col Collon

Lago della diga di Place-Moulin Bionaz
Lago di Place-Moulin Bionaz

Sopra la strada un larice contorto si afferra saldamente alla terra come un avaro ai suoi beni terreni, dietro una curva si comincia a sentire il rombo del Torrente d'Oren gonfio delle acque di scioglimento dei ghiacciai. Lo si attraversa su di un ponte costruito ad una distanze rassicurante dalle acque tumultuose. Il torrente in questo tratto precipita verso il lago stretto tra due spalle di roccia, le gocce frantumate dalla corrente salgono fin sulla strada a portare refrigerio nel caldo estivo.

Manca poco al Rifugio Prarayer. Si lascia a sinistra la cappella di Lo-Noailloz, dedicata al Sacro Cuore ed inaugurata l'11 settembre 1955. Ai suoi lati sono esposte due statue lignee che raffigurano San Grato e San Bernardo, poco più avanti una breve deviazione porta ad un rascard di fattura arcaica.

Si percorre un breve tratto di strada un poco più ripido che è stato interamente selciato per limitarne l'usura. sulla sinistra poco prima dell'Alpe La Lé si stacca la strada sterrata che sale verso il Colle Collon.

Proprio ai bordi del lago si vede la vecchia cappella di Prarayer sconsacrata ed ora in rovina; è stata più volte sommersa dalla diga quando questa veniva portata alla quota di massimo invaso, ora che il bacino non viene più riempito fino alla sua massima capienza la chiesetta osserva le acque azzurrissime del lago a distanza di sicurezza, immersa nel verde della prateria alpina.

La fontana del villaggio è la prima che accoglie il viaggiatore, poi una targa ricorda la vacanza dei papa Pio XI, il Papa alpinista. Quasi nascosto tra le case del villaggio ed il vecchio albergo costruito sul poggio appare il Rifugio Prarayer, con i gerani rossi alle finestre ed il divertente barometro a corda posto a fianco dell'ingresso.

Qualche dato sulla diga di Place-Moulin di Bionaz

Venne costruita per il Consorzio Elettrico Buthier (costituito nel 1950 da AEM di Torino, FFSS e Cogne) negli anni 1961/65

altezza: 155 m
spessore alla fondazione: 40 m circa
spessore al coronamento: 6 m circa
capacità utile: 105 milioni di metri cubi
volume di calcestruzzo utilizzato per la diga: 1.5 milioni di metri cubi circa

In caso di necessità i tre scarichi della diga possono rilasciare 773 metri cubi al secondo il che permetterebbe di svuotare la diga in 36 ore, All'interno del muro della diga corrono due cunicoli d'ispezione perimetrale e sette orizzontali. Per il controllo della diga si utilizzano circa 7 km di cunicoli.

La portata massima della condotta forzata è di circa 16 metri cubi al secondo, l'impianto produce circa 320 milioni di kWh, pari ai consumi domestici di circa 300.000 italiani.

Targa dedicata a Pio XI a Prarayer di Bionaz
Targa dedicata a Pio XI

Barometro a corda del Rifugio Prarayer di Bionaz
Barometro a corda

Curiosità sulla costruzione della diga di Place-Moulin di Bionaz

Il cemento veniva trasportato direttamente dalla stazione ferroviaria di Aosta al cantiere tramite teleferica, ogni giorno arrivavano tre treni speciali direttemente dal cementificio di Morano Po, non vennero utilizzate gru per il getto della diga ma tre teleferiche (blondins) ancorate ai due lati della diga.

Per consentire la costruzione della diga principale ne venne costruita una più piccola (altezza 24 m, 700.000 metri cubi di acqua trattenuta) che alimentò la centrale di Valpelline dall'aprile 1958 fino all'invaso del bacino di Place-Moulin. Alcuni cavi dei tralicci ad alta tensione che partivano dalla centrale di Valpelline vennero portati a dorso di mulo.

Curiosità

Il rifugio Prarayer secondo la carta tecnica della Regione Automoma della Valle d'Aosta ha una quota di poco inferiore ai 2000 metri sul livello del mare.

Il sito ufficiale del rifugio riporta invece una quota di 2005 m. Chi ha ragione? Probabilmente entrambi: c'è chi misura la quota sulla soglia della porta d'ingresso, chi sul pavimento della mansarda.

La costruzione del rifugio è stata oggetto di un'interpellanza nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta dalla quale risulta che la Regione ha contribuito alle spese di costruzione del rifugio Prarayer con una cifra vicina ai 700.000 euro.

Le vacanze del futuro Papa

Nel villaggio di Prarayer trascorse 20 giorni di vacanza il futuro papa Pio XI, la targa che ricorda l'avvenimento è murata nella casa vicino al rifugio Prarayer e porta inciso il seguente testo: "L'estate 1902 trascorse venti giorni in questa casa per ascensioni MGR ACHILLE RATTI dal 1922 sommo pontefice Pio XI"

Bibliografia

Massimo Martini, Luca Zavatta, Rifugi e Bivacchi della Valle d'Aosta, Editrek & L'escursionista Editore, San Giovanni Lupatoto (VR), 2012, ISBN 978-88-904-096-6-0, pag. 186
Luca Zavatta, Gran San Bernardo, Valpelline e conca del Fallère, L’Escursionista Editore, Rimini 2004, pag. 156

Cartografia

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 6 – Valpelline Saint-Barthélemy – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000

SOPRALLUOGO DEL 3.08.2012
PAGINA DEL 20.08.2012
ULTIMO AGGIORNAMENTO 27.07.2013

Valid XHTML 1.0 Strict

Licenza Creative Commons
Quest'opera di Gian Mario Navillod è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

www.andre.navillod.it - escursioni e passeggiate guidate sui sentieri della Valle d'Aosta