Segnavia al parcheggio di Crevacol
Il rifugio intitolato a Pier Giorgio Frassati ai Laghi des Merdeux è il secondo rifugio costruito in Valle d'Aosta dai volontari dell'OMG (Operazione Mato Grosso), giovani che hanno donato un poco del loro tempo e molta fatica per edificare alcuni rifugi che con i loro proventi di gestione permettono di sostenere le popolazioni dei paesi in via di sviluppo.
Come per il Rifugio degli Angeli i materiali di costruzione sono stati portati a spalle da ragazzi e ragazze, mattone dopo mattone.
A tre anni dall'inizio dei lavori il rifugio è stato inaugurato il 20 agosto 2011. Gli utili della gestione dei rifugi Frassati e degli Angeli sono inviati nel terzo mondo per promuovere progetti di sviluppo solidale. Parte degli arredi dei rifugi, tra i quali i bellissimi bassorilievi colorati, sono il frutto di questi progetti.
Dall'enorme parcheggio degli impianti di risalita di Crevacol, seguendo le indicazioni della palina della segnaletica per il Col Malatrà, si fanno poche decine di metri su di una sterrata poi si tira fuori la cartina perchè al bivio non vi sono indicazioni.
Occorre girare a destra e seguire la sterrata fino ad arrivare al ponticello in cemento che attraversa un ruscello incanalato, quanto rimane del torrente Toussac.
Si prosegue lungo la strada sterrata che lo costeggia dirigendosi verso le strutture in cemento dell'autostrada per il Gran San Bernardo, si passa sotto il viadotto e subito dopo si incontra il divieto di transito ai mezzi meccanici.
Si continua lungo la sterrata e subito dopo la curva si incontra finalmente il segnavia dell'Altavia 1 che conferma, a chi avesse dei dubbi in merito, di essere sul giusto itinerario.
Il nastro grigio della sterrata dividue in due i pascoli che sono di un verde brillante, sulla sinistra, sull'altro versante della valle, quello che prende meno sole, domina il verde scuro delle conifere, in alto il colore quasi rosato delle rocce termina contro l'azzurro del cielo con la doppia cima del Creton du Midi (2945 m).
Si passa ai piedi di una casa rurale costruita nella prima metà del 1800, l'alpe Devies (o Devi 1726 m), poi, seguendo le indicazioni della palina della sentieristica, si imbocca il breve tratto di ripido sentiero che raccorda la strada sterrata con la mulattiera che sale dolcemente verso il villaggio di Merdeux.
Poco prima di arrivare al villaggio si nota sulla sinistra, sull'altro lato della valle, la sella del Col Serena (o Fenêtre de Sereina 2547 m). L'Altavia passa proprio in mezzo al pugno di case rurali di Merdeux Inferiore (1950 m).
Sui muri delle casi si legge la facilità con la quale si lavora la pietra di questa valle: quasi tutti i sassi si spaccano naturalmente ad angolo retto, la muratura è regolare e la calce con la quale sono intonacati i muri ha una suggestiva colorazione rosata.
Su di una casa datata 1806 a fianco della finestra dal collarino bianco campeggia una croce latina tracciata di fretta.
Si prosegue lungo la strada agricola che porta al villaggio, arrivati alla strada sterrata, proprio su di un tornante, si gira a sinistra e si scende lungo la leggera discesa fino all'Alpe Côtes (1934 m).
Dall'Alpe Côtes parte il sentiero largo un paio di spanne che porta alla Tza di Merdeux.
Il primo tratto del sentiero è ancora in discesa poi si procede in falsopiano, quasi sospesi a mezz'aria, su di una striscia di sentiero che taglia il pendio sospeso sul torrente che scroscia nel fondovalle. Il pendio è molto ripido ma completamente coperto dal pascolo, in alto si vede l'alpeggio della Tza di Merdeux, dove finisce la strada sterrata. Poco più avanti appare, anche se ancora lontana, la linea frastagliata del Rifugio Frassati.
Rifugio Pier Giorgio
Frassati e Lac de Merdeux
Interno del rifugio
Pier Giorgio Frassati
Si oltrepassa il torrente de Thoules su di un comodo ponte in legno poi si passa a monte del villaggio di Moindaz (o Muenda 1973 m), quasi ridotto a rudere. Alle sue spalle per pochi metri il sentiero si restringe e l'incedere sulla roccia si fa meno agevole, poi si rientra nuovamente nei pascoli e la passeggiata prosegue senza fatica.
La pendenza è modesta, i segnavia si susseguono regolari ma l'erba alta è in alcuni tratti d'intralcio.
Sotto la Tza Merdeux (2273 m) - il toponimo Tza indica l'ultimo tramuto, quello più alto, dell'alpeggio - il sentiero si mescola con le piste tracciate dalle mucche; seguire le une o l'altro è indifferente: quando si raggiunge l'alpeggio la palina della sentieristica posta a fianco della stalla principale indica chiaramente dove prosegue l'altavia.
Si cammina su di un sentiero largo, ben tracciato, la cui pendenza non è mai eccessiva. Salendo lo sguardo riposa sulla prateria alpina circondata dalle rocce scoscese che chiudono il vallone.
Passati di poco i 2500 metri di quota si incontra la palina della sentieristica che indica la deviazione per il Col des Ceingles. Si lascia l'Altavia 1 e proseguendo sulla destra lungo il sentiero 12A si arriva in breve al Lago Merdeux ed al Rifugio Pier Giorgio Frassati.
Cartello di benvenuto al
locale invernale
© Foto Luca Navarretta
Locale invernale del Rifugio
Pier Giorgio Frassati
© Foto Luca Navarretta
Nel locale invernale del Rifugio Frassati vi sono quattro letti a castello con coperte e cuscini per un totale di 8 posti letto. Un gentile cartello invita a lasciare un'offerta. Il mio consiglio, per evitare che chi ha scassinato le cassette delle offerte ai bivacchi Rosaire-Clermont e Reboulaz ripeta un atto così triste, è di prendere contatto con i ragazzi dell'OMG e consegnare il denaro direttamente a loro.
ATTENZIONE: la Signora D. T. mi ha segnalato che il 25 ottobre 2013 non è stato possibile accedere al locale invernale.
AGGIORNAMENTO del 13.10.2014: Silvia dell'OMG mi ha scritto che il locale invernale da 8 posti letto è di nuovo aperto. Grazie.
Questa escursione si svolge sulla parte finale dell'Altavia 1 che parte dalle pendici del Monte Rosa per arrivare ai piedi del Monte Bianco.
Oltre al curioso toponimo di "Merdeux" ("Merdosi" nella lingua di Molière), si incontra passato il Colle di Malatrà l'altrettanto curiosa "Tête-Entre-Deux-Sex" ("Testa tra due sessi") cima di 2729 metri che è stata così ribattezzata nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.
Sull'origine dei due toponimi gli studiosi non sono concordi: alcuni ritengono che "Merdeux" faccia riferimento al terreno fangoso del vallone, altri che derivi dal termine dialettale localmente usato per il larice "Merze". Il toponimo "Tête-Entre-Deux-Sex" potrebbe derivare da Tête-Entre-Deux-Sauts (cima tra due salti) o una Tête-Entre-Deux-Sés (cima tra due massi).
La scheda progetto presentata alla Valutazione di Impatto Ambientale nel 2008 prevedeva una capacità recettiva di 64 posti letto ed un costo di costruzione di 1.590.000 Euro.
Nell'allegato alla deliberazione della Giunta regionale n. 2171 del 2008 il costo era lievitato a 2.160.000 Euro di cui 805.000 a carico della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.
Disegni e foto di come è stato costruito
il rifugio Pier Giorgio Frassati
(opera anonima esposta all'inaugurazione)
Luca Zavatta, Gran San Bernardo, Valpelline e conca del Fallère, L’Escursionista Editore, Rimini 2004, pag. 136
L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 5 –
Gran San Bernardo Ollomont – scala 1:25.000
SOPRALLUOGO DEL 20.08.2011
PAGINA DEL 25.08.2011
ULTIMO AGGIORNAMENTO 13.10.2014
Quest'opera di Gian Mario Navillod è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.