Sacra famiglia cappella
di Saint-Jacques ad Ayas
Parcheggio e cappella a
Saint-Jacques di Ayas
Questa piacevole passeggiata si svolge quasi interamente all'interno di un bosco fitto di conifere.
L'odore della resina e l'ombra fresca dei larici e degli abeti rossi rendono meno faticoso salire lungo la ripida mulattiera che porta al villaggio di Résy.
In questo piccolo villaggio vi sono ben due rifugi a pochi passi l'uno dall'altro: il Frachey che offre un panorama superbo sul fondovalle ed il Ferraro dal quale si può osservare da vicino l'architettura rurale del villaggio di Résy e le sue bellissime case tradizionalicostruite con pietra e legno di larice.
Si consiglia di rientrare a Saint-Jacques passando per il Pian di Verra, uno splendido pianoro adagiato ai piedi dei ghiacciai del Monte Rosa.
Si allunga la passeggiata di poco più di un'ora ma la visita a questo gioiello della Valle d'Ayas vale senz'altro questa piccola fatica.
Si lascia l'auto al parcheggio di Saint-Jacques (capolinea dei Bus) poi si passa davanti alla cappella magnificamenta affrescata dal Curtaz e si gira subito a destra percorrendo la strada che taglia in due l'abitato fino ad arrivare all'inizio della mulattiera per Résy.
Affresco della cappella
di Saint-Jacques ad Ayas
Si cammina nell'ombra fitta del bosco, lentamente i rumori del villaggio si fanno più sordi, prendono il sopravvento il fuscio della brezza tra i rami e il chiacchiericcio degli uccelli.
Sul limitare della radura si attraversa la strada sterrata, sotto il sole si passa ai piedi del primo fabbricato che si incontra, Rejache, poi si raggiungono i 1911 metri di quota di Raccard ed alle spalle della costruzione restaurata si rientra nella macchia.
In breve spuntano i tetti di Résy. La prima casa del villaggio è il Rifugio Frachey, davanti all'entrata un mestolo assicurato alla canna della fontana invita a rinfrescarsi dopo la ripida salita.
Dai tavoli esterni lo sguardo percorre tutta l'alta valle d'Ayas, una riga orizzontale taglia in lontananza tutta la montagna: è il ru Courthod, costruito alla fine del 1300 per portare le acque di fusione dei ghiaccia ai pendii aridi di Saint-Vincent ed Emarèse.
Crostata di fragole
al Rifugio Frachey
Passando in mezzo alle splendide case in pietra e legno del villaggio si raggiunge il Rifugio Ferraro, l'ultima costruzione della frazione.
L'itinerario di rientro consigliato parte dal sentiero che dalla parte alta del villaggio si dirige verso Nord.
É un sentiero ottimamente segnalato, parte quasi in piano per poi salire dolcemente e scendere poi con più decisione tra i larici fino ad incontrare la strada sterrata che porta al Pian di Verra.
Quando si apre allo sguardo il pianoro di Verra, verdissimo e solcato dalle acque azzurrine del torrente è un festa per gli occhi: in alto il cielo blu dell'alta montagna risalta ancora di più accostato al bianco abbagliante dei ghiacciai; tra il verde intenso dei pascoli si scopre la festa di colori della flora alpina, il rosa dei garofani, il blu delle genziane, il rosso dei rododendri.
Dopo aver attraversato il torrente si rientra verso il fondovalle seguendo le indicazioni per Saint-Jacques, prima seguendo la sterrata, poi sulla mulattiera che con modesta pendenza scende verso il basso. Chi lo desidera può fare un breve deviazione nell'abitato di Fiery dove soggiornarono, tra gli altri, Guido Gozzano e Pier Giorgio Frassati.
Nel villaggio di Résy, posto a 2072 metri di quota, si abitava un tempo tutto l'anno. Prima dello sviluppo turistico del 1900 è stato uno dei luoghi più alti abitati permanentemente dell'intero continente europeo.
Luca Zavatta, Le Valli del Monte Rosa, ed. L’Escursionista, 2002, pag. 117
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 –
Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
SOPRALLUOGO DEL 5.06.2012
PAGINA DEL 8.06.2012
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