Ponte sul torrente Petit Monde
Non è da tutti i bivacchi avere ben tre nomi, questi tre nomi Tzan, Tsan, Cian sono tutti e tre la trascrizione del termine dialettale che si pronuncia "zan" e significa "campo".
Ache se solitamente si arriva al Bivacco Tzan dall'area pic-nic di Torgnon consiglio di partire dal villaggio di Etirol seguendo l'itinerario proposto da Luca Zavatta.
Vi sono forse più metri di dislivello da percorrere ma l'escursione è talmente ricca di punti di interesse da meritare quel briciolo di fatica in più.
Si lascia la macchina nel piazzale del villaggio di Etirol poi si attraversa tutto il villaggio seguendo le freccie gialle fino a trovare, proprio tra le due case che dominano il villaggio, l'inizio della mulattiera che porta verso il torrente Petit-Monde.
Sentiero a fianco del torrente
Petit Monde e Punta Cian
Si sale con dolcezza tra i terrazzamenti un tempo coltivati a cereali ora coperti da prati sempre meno curati. Ai lati del sentiero macchie di frassini ombreggiano il selciato consumato dal tempo e dagli zoccoli dei muli.
Poco prima di entrare nella gola si nota su di un poggio il rascard basso-medievale di Ronc. Poche decine di metri più avanti il vecchio selciato sparisce ed è sostituito dal nuovo sentiero tracciato sulle condotte forzate della centralina idroelettrica di Torgnon.
Centralina idroelettrica
di Torgnon
Bacino di carico
centrale idroelettrica di Torgnon
Ricordo ancora il sentierino stretto, all'ombra dei larici, che si percorreva con attenzione per non bagnare gli scaponi nelle pozze di fango; ricordo poi il disastro provocato dagli scavatori che per interrare la condotta forzata tracciarono una pista larga più di tre metri devastando il fianco della gola.
Ora dopo le opere di ripristino si percorre un piacevole sentiero, largo più di un metro, ben tracciato e di nessuna difficoltà che sale in mezzo ad un ambiente naturale che è ritornato intatto.
A volte non tutto il male viene per nuocere.
All'altezza del ponte su torrente Petit-Monde la pendenza si accentua, su di un masso sono tracciati i numeri 105 e 107 segno che gli itinerari intervallivi 105 e 107 su questo sentiero di sovrappongono.
Dopo essere passati ai piedi di alcuni larici si entra pascoli dell'Alpe Chancevella, in alto contro il cielo azzuro si vede la Punta Cian, sulla destra il vecchio alpeggio, costruito in pietra e legno, alle sue spalle quello nuovo servito dalla strada sterrata.
Le indicazioni della sentieristica portano in direzione del nuovo alpeggio costringendo l'escursionista a salire e poi scendere lungo la sterrata. Molto meglio continuare dritti e proseguire lungo il piacevole sentiero tracciato a fianco del torrente che porta alle opere di presa della centralina idroelettrica, proprio a fianco del ponte.
Dal laghetto è possibile proseguire su tre itinerari diversi: per seguire quello più facile occore attraversare il ponte, seguire la strada sterrata e subito dopo il primo alpeggio, l'alpe Betsoloz, prendere il sentiero 105 e poi seguire il segnavia 1 per l'Ospizio di Chavacour.
Belvedere su Loditor (Lo Ditor)
È possibile accorciare questa deviazione inutile e di scarso interesse prendendo la breve scorciatoia non segnalata che parte dal ponte e si dirige verso nord-ovest su esili tracce fino a ricongiungersi con il sentiero principale.
Chi desidera invece percorrere la direttissima, anch'essa non segnalata, deve proseguire sulla sinistra orografica (la destra salendo) su labili tracce di sentiero che salgono dolcemente fino ad arrivare a quota 1900 m circa dove si ritrova il sentiero per Loditor.
Il sentiero dove passa l'itinerario ufficiale, quello più facile, è ampio e ben tracciato; per attraversare alcune zone acquitrinose sono state costruite delle passerelle in legno larghe più di un metro.
Camminando in falso piano all'ombra dei larici si arriva in breve al belvedere dove una panchina invita ad una sosta per godere del panorama, poco più avanti è stata attrezzata una piccola area pic-nic. Il sentiero scende poi bruscamente per attraversare il torrente, risale sull'altro versante ed entrando in un bosco rado di larici si allarga fino a diventare un pista forestale che si innesta sulla sterrata a Loditor.
In vista del pianoro di Loditor, o Lo Ditor come è segnato su alcuni cartelli, si segue sulla sinistra un viottolo che passa ai piedi di una bella costruzione rurale e si immette sulla pista Torgnon-Cignana.
Si supera il ponte e dopo una sosta presso i tabelloni che illustrano la zona SIC di Lo Ditor si prosegue sul sentiero per Chavacour ed il bivacco Tzan.
Il sentiero sale con decisione fino al belvedere che è stato attrezzato con diversi tabelloni che illustrano le principali caratteristiche del Sito di Importanza Comunitaria di Lo Ditor, poi entra nella piccola radura raccolta intorno all'Alpe Cavaleneuntse e raggiunge il piccolo colle che si apre sui ruderi dell'Ospizio di Chavacour.
Proprio sul passo, a sinistra, un grosso larice è cresciuto sul bordo di una vecchia fornace di calce.
Si passa a fianco dell'Alpe Chaté poi si procede in leggera salita lungo la sterrata fino ad arrivare alla strada costruita sopra il Ru di Verrayes. La si percorre in direzione Nord, verso la sorgente, fino ad incontrare la palina che indica l'inizio del sentiero per il bivacco Tzan.
Si percorre la traccia un po' incerta che attraversa i pascoli fino ad arrivare ai ruderi dell'Alpe Crot di Loy. Da questo punto in avanti non vi sono più dubbi sull'itinerario da seguire, è sufficiente proseguire lungo il sentiero che porta direttamente al Bivacco.
Alle spalle dell'alpeggio si cammina tra i cespugli di rododendro ed i mirtilli passando ai piedi degli ultimi larici poi si entra in una valletta amena racchiusa tra due basse colline: l'erba vi cresce rigogliosa protetta dai venti freddi che scendono dalle pietraie. Mano a mano che si sale l'ambiente diventa più severo, ai colori della flora alpina si alternano sempre più spesso quelli delle rocce e dei licheni.
Si raggiunge una parte rocciosa strapiombante che rappresenta un prezioso rifugio in caso di pioggia poi si lascia sulla sinistra il bivio per la Cima Bianca e dopo essere passati a monte di un piccolo rudere si arriva al Bivacco Tzan (Tsan Cian).
Il Bivacco Tzan è sempre aperto. All'interno si trovano una stufa a legna, un tavolo e tre letti a castello con coprimaterassi e coperte per un totale di nove posti letto.
A disposizione degli escursionisti vi sono pentole posate e stoviglie, davanti al bivacco un fontanile e a poche decine di metri il WC coperto ma senza acqua corrente.
Chi desidera passare la notte nel bivacco deve munirsi di sacco lenzuolo e provvedere al trasporto della legna che intende consumare: nei pressi del bivacco non vi sono alberi.
Panorama dalla porta
del bivacco Bivacco Tzan
A poca distanza del bivacco Tzan si trova la Borna di Ciove che è la più grande grotta carsica della Valle d'Aosta; il suo sviluppo è di circa 200 metri.
Per raggiungere il Bivacco Tzan si percorre il vallone di Chavacour nel quale sono presenti una ventina di alpeggi. Quasi 600 vacche lattifere vi hanno trascorso l'estate 2006.
L'ospizio di Chavacour detto Chaté (castello) era già cadente all'inizio del 1800. Il Canonico Vesan scriveva che nel 1825 erano ancora accessibili le cantine e vi si trovò un mazzo di chiavi. Era stato costruito ai piedi di tre colli che danno accesso a Prarayer di Valpelline dove secondo il Priore Gal si teneva una fiera del bestiame alla quale partecipavano mercanti svizzeri. Dei tre colli citati (Finestra di Tzan, Col de Fort, Col Chevacour) il Col di Chevacour consente il passaggio più diretto.
Massimo Martini, Luca Zavatta, Rifugi e Bivacchi della Valle d'Aosta, Editrek & L'escursionista Editore, San Giovanni Lupatoto (VR), 2012, ISBN 978-88-904-096-6-0, pag. 206
Luca Zavatta, Le valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005, pag. 190
Sylvain Vesan, Alma Perrin, Walter Garin Torgnon recherches historiques, Imprimerie Valdotaine, Aoste 1993, pag. 113
L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 –
Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 –
Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
SOPRALLUOGO DEL 13.09.2012
PAGINA DEL 23.09.2012
ULTIMO AGGIORNAMENTO 19.10.2013
Quest'opera di Gian Mario Navillod è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.