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Distanza progressiva | Tempo | Indicazioni | Lunghezza tratto |
0.000 km | 0h00' | Dall'uscita autostradale di Aosta Est si seguono le indicazioni per Aosta Centro Pila e ci si immette sulla statale 26 in direzione Aosta | 2.200 km |
2.200 km | 0h03' | Al semaforo si gira a sinistra per Pila | 0.600 km |
2.800 km | - | Alla rotonda si gira a destra e si attraversa la Dora Baltea | 1.000 km |
3.800 km | 0h05' | Al bivio si gira a sinistra per Pila | 2.900 km |
6.700 km | 0h09' | Alla rotonda si seguono le indicazioni per Pila | 7.800 km |
14.500 km | 0h23' | Poco dopo il villaggio di Reverier Dessus si lascia l'auto all'interno dell'ampio tornante a destra | - |
Questa bella escursione porta all'alpeggio di Ponteille, all'interno di un vallone isolato a pochi chilometri da Aosta. Si raggiunge risalendo il corso del torrente Comboé fino ad arrivare ai primi pascoli circondati dalla foresta.
La pace di questa radura è rotta solo dai campanacci delle mucche al pascolo e dalle pochissime auto che possono percorrere la strada di servizio all'alpeggio.
Un piccolo assaggio dell'ambiente idilliaco che si trova a Comboé, la valle incantata dell'Amico degli Inglesi ...
Proprio dal tornante dove si lascia l'auto si stacca un stradina asfaltata pianeggiante, chiusa da una sbarra, all'inizio della quale si trova la palina della sentieristica che indica Comboé segnavia 14 3h00.
Dopo pochi metri la strada entra nel bosco, perde il manto di asfalto e diventa una piacevole sterrata che si inoltra tra l'ombra tranquilla degli alberi verso le opere di presa sul torrente.
Poco prima di arrivare al corso d'acqua si stacca sulla destra il sentiero per l'alpe Ponteille e il vallone di Comboé, il segnavia è spesso nascosto dalla vegetazione ma alcuni metri di steccato rendono evidente l'inizio della salita.
Non appena si entra nel bosco di abeti bianchi misti a larici il sentiero si allarga notevolmente trasformandosi in un'ampia mulattiera larga fino a due metri che sale quasi sospesa sul corso d'acqua sottostante.
Il vallone è stretto e in alcuni punti il torrente ha scavato il suo corso direttamente nella roccia. Alcune piccole frane hanno interrotto il sentiero che è stato prontamente ripristinato dagli operai regionali; i tratti franati ora si superano su ponticelli di legno.
Si incontrano alcuni esemplari di abeti bianchi che raggiungono dimensioni colossali, un uomo solo non riesce ad abbracciarne il tronco possente che si perde nell'alto della foresta.
Dove il terreno si fa più umido le conifere lasciano il posto agli ontani, nel sottobosco proliferano ortiche e gerani di montagna che arrivano quasi a chiudere il sentiero. A tratti le narici ci riempiono del profumo dolciastro del giglio martagone.
Sulla sinistra appare una delle tante cascate del torrente, bianca di schiuma, poi si rientra nella foresta dove convivono fianco a fianco abete bianco e abete rosso.
Si distinguono dalla corteccia: più liscia per il primo e soprattutto per la disposizione degli aghi. Quelli dell'abete bianco sono disposti sui rametti a pettine; allineati su di un solo piano; quelli dell'abete rosso sono disposti a spazzola, più fitti. Un grande larice dalla corteccia spessa e rugosa completa questo bosco misto.
Dopo una salita ripida un nuovo sentiero confluisce da destra: si prosegue a sinistra seguendo le indicazioni del segnavia 14. Ci si dirige verso il torrente percorrendo un tratto ripristinato dopo il passaggio delle tubature dell'acquedotto.
Le scarpate sono ancora brulle, ci vorranno alcuni anni prima che riprendano il loro aspetto naturale, la pendenza è modesta e permette di riprendere fiato prima dell'ultima rampa sotto Ponteille.
Giunti a fianco del corso d'acqua si risale il suo corso passando a fianco di un fabbricato per la captazione dell'acqua. Poi davanti agli occhi si aprono i pascoli di Ponteille e, circondato dai boschi e da un anfiteatro roccioso si vede l'alpeggio.
Si prosegue lungo il sentiero che costeggia il torrente, si arriva alla strada sterrata che porta ai fabbricati rurali e appena prima del ponte carrabile, senza attraversare il torrente, si lascia la strada sterrata. Si prosegue sulla sinistra orografica imboccando una rampa selciata che porta all'ombra degli alberi.
Dopo alcuni minuti di marcia all'interno di una macchia si incontra il tracciato di un ru, un canale irriguo che passa ai piedi di una pietraia. Se ne segue il corso verso monte, si supera l'opera di presa e ci si trova su di una pista forestale inerbita che sale tra i primi pini cembri. Sulla destra si susseguono le pietraie, a destra i fertili pascoli dell'alpeggio.
Si attraversa il torrente Comboé su di un bel ponte pedonale il legno. Ben visibile su di un pilone c'è la telecamera di controllo per il monitoraggio del torrente. Subito dopo la pista si biforca: a destra, in salita, ci si dirige verso il vallone di Comboé, a sinistra si arriva all'alpeggio di Ponteille.
Dal vecchio fabbricato a due piani la vista è piacevole, si vedono i pascoli fioriti circondati dai boschi di conifere, dall'altra parte della valle, sulla sinistra, la sella che ospita il bivacco Penne Nere tra la punta tozza del Mont Mary a levante e la Becca di Viou a ponente. A destra lontanissima la Punta Cian e il piccolo ghiacciaio omonimo.
Una scritta sulla finestra recita “bienvenus a ponteille” “benvenuti a Ponteille”.
Se il fiato ve lo consente salite fino a Comboé: uno dei luoghi più belli della Valle d'Aosta diceva l'Amico degli Inglesi ...
Nel dialetto valdostano il termine “ponteille” corrisponde all'italiano “ponticello”.
Istituto Geografico Centrale – Foglio 3 – Il Parco Nazionale del Gran Paradiso –scala 1:50.000
PAGINA DEL 8.08.2007
Quest'opera di Gian Mario Navillod è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.