Difficoltà: escursionistica

Escursione invernale
alle case rurali di Piatolet 1414 m

Dal tornante sotto Fey di sopra 1040 m circa

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partenza: 1040 m circa
arrivo: 1414 m
dislivello: 370 m circa

andata: 1h20
ritorno: 1h00
totale: 2h20

Segnavia: 1, assente, 1D.

Tratti difficili: sì
Tratti esposti: sì
Ombra: sì

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato:
dicembre, gennaio, febbraio.

Da vedere:
La casa rurale in legno di Piatolet,
il rascard arcaico di Piatolet.

Itinerari collegati:
le più vecchie vecchie costruzioni in legno della Valle d'Aosta a Prariond di Valgrisenche,
il rascard di Ronc a Torgnon,
il villaggio di Mascognaz ,

Attenzione: in questo itinerario vi sono dei toponimi equivalenti.

Accesso al punto di partenza:

Uscita autostradale: Pont Saint Martin
Distanza dal casello autostradale: 10.300 km circa
Avvicinamento in auto dal casello autostradale: 0h20'

Distanza progressiva Tempo Indicazioni Lunghezza tratto
0 km 0h00 Dall’uscita autostradale di Pont Saint Martin girare a sinistra e seguire le indicazioni per Aosta immettendosi sulla strada statale 26 0.500 km
0.500 km 0h01' Alla rotonda prendere a destra per Pont Saint Martin Centro e Perloz 0.500 km
1.000 km 0h02' Girare a sinistra sulla strada regionale 1 di Perloz, oltrepassare Perloz e Marine seguendo le indicazioni per il Mont Crabun 9.300 km circa
10.300 km circa 0h20' Laasciare l'auto sul tornante a poche decine di metri dall'inizio della mulattiera per il Mont Crabun. -

Parcheggio sul tornante
Parcheggio

Inizio della mulattiera per il Mont Crabun e il Col Fenêtre
Inizio della mulattiera

Introduzione

Questa breve escursione porta agli edifici in legno di Piatolet, due costruzioni rurali di fattura arcaica che presentano curiose caratteristiche architettoniche.

Il primo fabbricato ha la copertura della stalla realizzata per metà con un solaio in legno e per metà con una volta a botte in pietra. Al primo piano il locale ligneo è ben conservato mentre nella porzione a monte il tetto è crollato.

Nel rascard superiore si distingue a monte l'area dove veniva battuto il grano con il pavimento in tavole connesse e la porzione a valle dove il solaio è formato da piccoli tronchi affiancati.

La tipologia arcaica si desume osservando i tronchi che sostengono il trave di colmo: essi sono irrigiditi da una tavola che li attraversa a mò di spina, come avviene nei rascard più antichi.

Descrizione

Dopo aver parcheggiato l'auto a bordo strada si prosegue lungo l'asfalto per poche decine di metri fino a raggiungere l'inizio della mulattiera per il Mont Crabun.

Tratto ripido della mulattiera per il Mont Crabun e il Col Fenêtre
Tratto ripido di mulattiera

Inizio sentiero per Stortoz e Piatolet
Inizio sentiero per Piatolet

Bivio per il Col Fenêtre
Bivio per il Col Fenêtre

Dall'altra parte del vallone spiccano, evidenziati dalla neve, i lunghi muri di sostegno che coprono l'intero versante esposto a sud, fino ai piedi delle rocce.

In estate sono nascosti dal fogliame del castagni che li rende quasi invisibili, in inverno questi muri di pietra a secco rivelano la loro funzione: in un tempo neppure tanto lontano sostenevano probabilmente campi di cereali.

La mulattiera è larga, lastricata in pietra e in ottime condizioni di manutenzione. I tratti esposti sono protetti da steccati di legno, in un paio di punti dove il tracciato si biforca si prende il ramo che sale a sinistra indicato da bassi cartelli in legno con la dicitura Mont Crabun.

Del tratto più esposto e ripido si vede sulla destra, in lontananza il Mont Mars, poi la pendenza diminuisce, si lascia sulla sinistra una piccola croce in legno infissa su una roccia e si arriva alla strada comunale che porta a Pesse e Pra.

Tanto è irritante in estate camminare sul nastro d'asfalto quanto è piacevole in inverno calcare con le ciaspole questo lungo nastro bianco, silenzioso, su cui si leggono le tracce degli animali selvatici.

Panorama dal villaggio di Piatolet
Panorama da Piatolet

Villaggio di Piatolet, in alto il rascard
Villaggio di Piatolet

Tutto è immobile nel gelo invernale, l'abitato di Pesse dorme sotto la neve in attesa del sole che in primavera tornerà a riscaldarlo e lo riporterà in vita. In attesa della primavera non un filo di fumo esce dai camini del villaggio, non si sente l'abbaiare dei cani o il rombo delle motoseghe, tutto tace, anche l'acqua delle fontane.

Si lascia sulla sinistra l'inizio della mulattiera per il Colle Finestra che porta ad Arnad e al Forte di Bard. Lungo questo sentiero verso maggio-giugno fiorisce la Peonia Officinale, un bellissimo fiore rosso dalla breve fioritura che ha fatto rientrare questo vallone nell'elenco del siti di Importantza Comunitaria (SIC).

Si prosegue lungo la strada asfaltata, dopo alcune curve, sulla sinistra si incontra il cartello che indica l'inizio del sentiero per Stortoz.

La traccia coperta di neve non è sempre facile da seguire, il primo pezzo si dirige verso sinistra tra i pascoli e le macchie di nocciolo, poi inizia a salire più ripido tra gli alberi e in breve porta ai due edifici in legno di Piatolet.

La prima costruzione è senza dubbio la più interessante, l'occhio corre subito al locale in legno perfettamente commesso nel quale veniva conservate le provviste.

Edificio rurale di Piatolet
Edificio rurale di Piatolet

Rascard arcaico di Piatolet
Rascard arcaico di Piatolet

Il tetto sulla parte in legno è ancora in discrete condizioni mentre quello che copriva la parte a monte ` crollato offrendo uno scorcio suggestivo sul rascard superiore.

Osservando con attenzione la porte d'entrata del locale crollato si vedono i cavicchi in legno utilizzati per collegare le assi che la compongono. A fianco un piccolo locale fungeva da cantina.

Il piano terreno ospitava la stalla che ha la singolarità di avere il soffitto composto da due materiali diversi: il legno che costituisce la base della stanza superiore e la pietra utilizzata in una bella volta a botte nella parte contro terra.

Il rascard superiore ` ancora in buone condizioni di manutenzione. Poggia su otto funghi slanciati che lo separano dal terreno.

Si discute sulla funzione di questi curiosi elementi architettonici: un tempo si pensava servissero a tener lontani i topi di campagna dai mannelli di grano che vi erano custoditi, in tempi più recenti c'è chi afferma che servissero solo a tenere lontano dall'umidità del terreno il grano prima della battitura o che siano elementi della costruzione in cui prevale la funzione estetica su quella funzionale.

Bibliografia

Luca Zavatta, Le Valli del Monte Rosa, ed. L’Escursionista, 2002, pag. 165

La stalla a volta del fabbricato inferiore di Piatolet
La stalla a Piatolet

Porta d'entrata alla porzione lignea del fabbricato inferiore di Piatolet
Porzione lignea del fabbricato inferiore di Piatolet

Sitografia

Il sito dedicato al Sito di Interesse Comunitario del Col Finestra

Cartografia

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 12 – Basse Valli d'Ayas e Gressoney – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 9 – Ivrea Biella bassa Valle d'Aosta – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Rosa – Carta dei sentieri – scala 1:50.000

PAGINA DEL 5.12.2008

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