Prati arrivando al villaggio di Promiod in estate
Prati sotto Promiod

Sumer is icumen in

Lo zotén

Questa canzone è il più vecchio cànone che sia giunto fino a noi in forma scritta. Si intende con il termine cànone una motivo del tipo di Fra Marino campanaro, dove è possibile ripetere a più voci la stessa melodia senza partire tutti insieme ma ad intervalli successivi. Le diverse voci fondendosi insieme devono dare un risultato armonico.

Il manoscritto originale è conservato alla British Library, la sua copia digitale si può consultare a questo indirizzo: http://www.soton.ac.uk/~wpwt/harl978/sumerms.htm.

È stato scritto nel XIII secolo da un autore sconosciuto. Roman Vlad ne ha curato una versione in tre quarti e ritiene che sia stato scritto nel 1226 da Simon Fornsete, altri studiosi indicano come autore W. de Wycombe.

Manoscritto
Manoscritto

La melodia era cantata a quattro voci, alle quali se ne univano altre due nelle Pes, due piccole sequenze di note che venivano ripetute di continuo da due cantori che di tanto in tanto si scambiavano le parti.

Non mi risulta che sia stata ancora interpretata in Valle d’Aosta ma mi piace pensare che un pronipote di Sant’Anselmo d’Aosta, arcivescovo di Canterbury, si sia recato in pellegrinaggio nella terra che ospita le spoglie dell’illustre avo e là abbia udito il cànone dell’estate.

Dopo aver tradotto il testo dall’inglese antico al latino, l’inglese dell’epoca, ne potrebbe aver curato una versione in dialetto valdostano, la lingua della sua terra, da cantare nelle veglie dopo il racconto del lungo viaggio a nord, al di là del mare.

Per conoscere le impressioni di un monaco inglese che nel 1188 attraversò il Gran San Bernardo click qui.

Sumer is icumen in Spring has come in E' arrivata l'estate Lo zoten L'estate
1 1 1 1
Svmer is icumen in, Spring has come in (or Summer has arrived), E' arrivata l'estate Lo zoten y aruvvé pé lé pro L'estate arriva sui prati
Lhude sing cuccu! Loudly sing, Cuckoo! Canta a squarciagola, cuculo! Zanta maé coucou Canta pure cuculo
Groweþ sed and bloweþ med Seeds grow and meadows bloom germoglia il seme e fiorisce il prato, Pousson lé sémen Germogliano i semi
Groweþ sed and bloweþ med And the forest springs anew, il bosco si risveglia Lé zemme ch'uvron pé lé beuc Le gemme si aprono nei boschi
Sing cuccu! Sing, Cuckoo! canta, cuculo Fé coucou Fai cucù
2 2 2 2 2
Groweþ sed and bloweþ med The ewe bleats after the lamb, La pecora bela per il suo agnellino Tzaqué fèilla avoué en pétin Ogni percora con un agnello
Groweþ sed and bloweþ med The cow lows after the calf. il vitellino muggisce alla madre Lé vaze avoué lo vé Le mucche col vitello
Bulluc sterteþ, bucke uerteþ The bullock jumps, the billy-goat farts, Salta il toro, corre saltando la capra Lo mozon y soutté avoué Il manzo salta con
Murie sing, cuccu! Merrily sing, Cuckoo! canta di gioia, cuculo La zévra pé lo pro La capra nel prato
Cuccu, cuccu, Cuckoo, cuckoo, Cucù, cucù Cou cou cou coucou Cu cu cù cucù
wel singes þu, cuccu. well you sing, cuckoo Come canti bene, cuculo Zanta bien coucou Canta bene cuculo
Ne swik þu nauer nu Nor cease you ever now Ora non smettere più Zanta ze n'é ponco prou Canta non ne ho ancora abbastanza
PES



Sing cuccu nu. Sing cuccu! Sing cuckoo now, sing cuckoo! Canta ora, cucù, canta, cucù Cou cou cou zanta maé cou cou Cu cu cu canta pure cuculo
Sing cuccu. Sing cuccu nu! Sing Cuckoo. Sing cuckoo now! Canta ora, cucù, canta, cucù






Testo originale tratto da: wikipedia.org Versione in inglese moderno tratta da: wikipedia.org Versione italiana tratta da: wikipedia.org Adattamento in dialetto valdostano di Gian Mario Navillod Traduzione italiana di Gian Mario Navillod

Anselmo d'Aosta (Aosta 1033 – Canterbury 21.04.1109)

Panorama dal Rifugio Bonatti
Panorama dal Rifugio Bonatti

Arcivescovo di Canterbury, proclamato santo nel 1494 e dottore della chiesa nel 1720, la più conosciuta delle sue opere è il Proslogion nel quale egli dimostra l'esistenza di dio utilizzando la forza della ragione.

Il primo capitolo di quest'opera inizia con una bellissima preghiera:

“Eia nunc, homuncio,
fuge paululum occupationes tuas,
absconde te modicum a tumultuosis cogitationibus tuis.
Abice nunc onerosas curas,
et postpone laboriosas distentiones tuas.
Vaca aliquantulum deo,
et requiesce aliquantulum in eo.”

“Suvvia, omuncolo,
abbandona per un momento le tue occupazioni,
nasconditi un poco ai tuoi tumultosi pensieri.
Abbandona ora le pesanti preoccupazioni,
Rimanda i tuoi laboriosi impegni.
Per un po' dedicati a Dio
e riposati in Lui.”

Tratto da:
Anselmo d'Aosta, Proslogion, introduzione traduzione e note di Lorenzo Pozzi, RCS Spa, Milano 1992.

Discografia:

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Bibliografia:

Tito Gotti, Luciano Marisaldi, Franca Mazzoli, Roman Vlad, Percorsi nella musica, Nicola Zanichelli SpA, Bologna 1987
Maurizio Bergamini, Les saints en Vallée d'Aoste, ed. Le Château, Aosta 2000
Anselmo d'Aosta, Proslogion, introduzione traduzione e note di Lorenzo Pozzi, RCS Spa, Milano 1992

PAGINA DEL 16.01.2007
ULTIMO AGGIORNAMENTO 7.08.2015

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