Distanza progressiva | Tempo | Indicazioni | Lunghezza tratto |
0.000 km | 0h00 | Dall'uscita autostradale di Châtillon Saint Vincent di gira a destra verso Saint Vincent, al semaforo si prosegue dritti passando sotto la statale | 1.500 km |
1.500 km | - | Poco prima del Grand Hotel Billia gira a sinistra seguendo le indicazioni per Colle di Joux e Emarèse e proseguendo oltre i ripetitori di Salirod | 9.500 km |
11.000 km | - | A destra per Erèsaz | 3.800 km |
14.800 km | 0h25' | Nell'abitato diErèsaz si trova a sinistra il cartello che indica Borna da Ghiasa. Si lascia l’auto subito dopo, nel parcheggio sulla destra. | - |
La Borna da Ghiasa, il Buco del Ghiaccio in italiano, è una cavità profonda una trentina di metri dalla quale nei mesi estivi esce un flusso di aria fredda. Tale proprietà veniva sfruttata dagli abitanti del luogo per la conservazione delle derrate. Il piccolo ambiente era chiuso dalla porta che si trova ora adagiata all’interno e il parroco del villaggio ne conservava la chiave. L’origine della corrente d’aria fredda sembra sia da mettere in relazione con le fratture profonde che vi sono nel sottosuolo, provocate dalla DGPV (Depressione Gravitativa Profonda di Versante): una lentissima frana innescata dal ritiro del ghiacciaio balteo che porta l’intero settore del comune di Emarèse a scivolare verso il fondovalle con un movimento impercettibile.
La Borna da Ghiasa è uno dei numerosi geositi presenti in Valle d’Aosta, chi desidera approfondire l’origine e le particolarità di questa curiosità geologica può consultare la scheda relativa sul sito della regione, ricca di informazioni scientifiche e cartografiche.
Si seguono le indicazioni per la Borna da Ghiasa percorrendo il sentiero selciato che sale tra le case gli appezzamenti cintati di Erésaz fino a raggiungere un ponticello a monte del villaggio.
Poco dopo il sentiero si restringe, si prosegue tagliando a mezza costa una scarpata poi si attraversano i pascoli pianeggianti fino ad incontrare all’inizio del bosco di conifere un cartello inquietante che avverte della possibile presenza di amianto. Si entra nella macchia e poco prima di arrivare alla Borna da Ghiasa si attraversa un ripido pendio roccioso che le conifere hanno colonizzato a fatica.
Si entra nella cavità da una fessura della roccia che nel punto più stretto misura una quarantina di centimetri, il vano della porta è alto circa un metro e ottanta ed è chiuso da un piccolo muro in pietra.
Allinterno si trova adagiata la porta dentrata e sulla sinistra separata da una balaustra in legno lunga 2 metri e mezzo si vede la bocca della frattura verticale ampia circa un metro per 80 cm che scende allinterno del versante per una trentina di metri.
Il cartello che avverte della possibile presenza di fibre di amianto è dovuto alla presenza di una miniera di asbesto che si trova a nord dell’itinerario percorso, a monte del villaggio di Cheissan. Il filone è ricco di minerale a fibra lunga, pregiato perché facilmente lavorabile. Venne scoperto nel 1872 e sfruttato con alterne fortune fino al 1968 quando l’estrazione venne definitivamente abbandonata a causa della pericolosià del materiale.
Giuseppe Corona sul finire dell'800 raccomandava l'escursione ad Emarèse poiché "... on y trouve une grotte naturelle avec un glacier perpétuel très curieux ..." (vi si trova una grotta naturale con un ghiacciaio eterno assai curioso), stave parlando naturalmente della "borna de la glace" (il buco del ghiaccio).
Zavatta Luca, Le Valli del Cervino, l’Escursionista Editore,Rimini 2005
Giuseppe Corona, Dans la Vallée D'Aoste Manuel du Touriste, Imprimerie A. Lombardi, Milan 1882, pag. 23
(versione digitalizzata consultabile a questo indirizzo: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k1064685.r=giuseppe+corona.langFR
Istituto Geografico Centrale - Foglio 5 - scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino - Foglio 3 - scala 1:25.000
SOPRALLUOGO DEL 31.12.2005
PAGINA DEL 14.05.2007
ULTIMO AGGIORNAMENTO 22.12.2009
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