Difficoltà: escursionistica

Passeggiata alla ex centrale di pompaggio di Promoron 1820 m circa

Dalla frazione Valmartin di Valtournenche (cappella) 1490 m circa

CLICK QUI PER LA MAPPA STRADALE CLICK QUI PER LA TRACCIA SU OSM CLICK QUI PER LA MAPPA DEL SENTIERO CLICK QUI PER LA VERSIONE STAMPABILE

partenza: 1490 m circa
arrivo: 1820 m
dislivello in salita: 330 m circa

andata: 1h00
ritorno: 0h40
totale: 1h40

Segnavia: Altavia 1

Tratti difficili: no
Tratti esposti: no
Ombra: parziale

pericolo caduta massi: sì

Periodo consigliato:
primavera, estate, autunno.

Da vedere:
Il panorama da Promoron,
i fabbricati della centrale di pompaggio di Promoron.

Itinerari collegati:

sul tracciato dell'altavia 1
passeggiata da Valtournenche a Promindoz,
escursione da Valtournenche a Cheneil,
esursione alla Diga di Cignana.

altri itinerari:
Il Sifone di Herin,
Il Grand Tournalin.

Cappella di Valmartin e parcheggio
Parcheggio e cappella
di Valmartin

Introduzione

Questa piacevole passeggiata porta all'ex centrale di pompaggio di Promoron, nella quale le acque provenienti dalla Centrale idroelettrica di Perrères venivano pompate fino alla Diga di Cignana per poi scendere nella condotta forzata che alimenta la centrale di Maen.

Da alcuni anni le pompe non sono più in funzione, rimangono le vecchie costruzioni e gli impianti per il trasporto di uomini e materiali tra la diga e le due centrali idroelettriche.

Da Promoron si può proseguire la passeggiata sulla pista ciclabile che porta a Perrères oppure salire sino al villaggio di Falegnon dal quale si raggiunge la diga di Cignana o il lago di Cortina.

Trattandosi di un pezzo dell'altavia 1 la segnaletica è ottima, il sentiero è ampio e la sua manutenzione è effettuata con regolarità.

Inizio sentiero per Promoron e diga di Cignana
Inizio sentiero

Descrizione

Dalla cappella di Valmartin si prosegue lungo la strada asfaltata per una ventina di passi fino ad arrivare alla scala dove inizia il sentiero per la diga di Cignana.

Seguendo i segnavia gialli si attraversa tutto il centro storico della frazione che conserva interessanti esempi di architettura rurale: i grenier costruiti con tavole di larice dove venivano conservate le derrate e i rascard utilizzati come fienili e per la battitura del grano. Quasi in fondo al villaggio, quando si scorge in fondo alla valle il laghetto di Maen scintillare sotto il sole, si sale sulla destra prendendo rapidamente quota dietro le case.

Il sentiero è completamente selciato, largo circa un metro e con le pietre lisciate dal prolungato passaggio di uomini e animali. All'altezza del bivio per Maen si incontrano i primi alberi: soprattutto noccioli, utilizzati un tempo per la fabbricazione dei cestini e delle gerle, poi frassini dal legno durissimo e alcuni ciliegi le cui foglie poco prima di cadere punteggiano il bosco di macchie dal colore rosso brillante.

Grenier nella frazione Valmartin
Grenier a Valmartin

Il sentiero si stringe leggermente, dove non vi sono muri di sostegno a monte o a valle sale leggermente incassato e stretto da bassi muretti in pietra a secco. La macchia diventa più fitta, l'ambiente umido favorisce la crescita degli ontani e di alcuni aceri, nel sottobosco prosperano ortica e geranio di montagna. Dopo il bivio per Barmasse il bosco si dirada.

Si percorre un lungo traverso panoramico dal quale si domina l'abitato di Valtournenche. Si distingue il campo da tennis che copre la piscina e sulla destra, in alto, i prati di Promindoz, una radura che forma una macchia verde chiaro interamente circondata dal verde più cupo del bosco che si interrompe solo sopra la conca di Cheneil. Sulla verticale di Promindoz si nota la sagoma affusolata della Becca Trecaré e alla sua sinistra il vallone innevato fino ad estate inoltrata che separa il Grand Tournalin dal Petit Tournalin.

Quasi alla fine di questo piacevole tratto dalla modesta pendenza si attraversa una macchia di larici all'interno della quale il sottobosco è costituito quasi interamente da epilobi. Tra i tronchi leggermente anneriti da un vecchio incendio boschivo si intravedono i fabbricati della ex centrale di pompaggio di Promoron nei quali l'acqua proveniente dalla centrale di Perrères veniva pompata fino alla diga di Cignana.

Grand Tournalin, Petit Tournalin e Becca Trecaré con la radura di Promindoz
Panorama da Promoron

Dal sentiero si domina dall'alto il pianoro di Maen in fondo al quale il torrente Marmore si allarga in un piccolo lago artificiale. Verso sud chiude l'orizzonte la sagoma tozza del Barbeston la cui cima ricorda il profilo di una persona addormentata, sulla destra si vedono le cime frastagliate del Mont Ruvic e della Cima Nera.

Usciti dalla macchia si attraversa un pendio scoperto dove al colore rosato della rosa canina si contrappone il giallo intenso delle infiorescenze del tasso barbasso. Si passa sopra il muro in pietra che ha sostituito la vecchia passerella in legno e dopo alcune curve si arriva a Promoron dove si incontra la pista ciclabile larga un paio di metri che porta alla centrale idroelettrica di Perrères. È un piacevole itinerario da percorrere in bicicletta: segue il tracciato del trenino che collegava i due impianti e grazie ad alcune gallerie e ad un bel ponte ad arco in legno lamellare si può percorrere tutto il fianco della vallata con una pendenza prossima allo zero.

Fabbricati rurali di Promoron
Case rurali a Promoron

Il panorama da Promoron è molto bello; si vedono tutte le cime dell'alta Valtournenche dalla Motta di Plété alla Punta Trecaré, all'orizzonte scintilla sotto il sole il ghiacciaio del Ventina con davanti le torri calcaree delle Cime Bianche. A destra la Roisetta poi la Becca d'Aran, il Grand Tournalin, riconoscibile dal dentino formato dalla sua doppia vetta, il Piccolo Tournalin e la punta Trecaré, proprio sulla verticale del villaggio di Cheneil.

Il sentiero separa nettamente due mondi diversi, sulla destra due fabbricati rurali costruiti in pietra e legno, classici esempi di architettura tradizionale valdostana, sulla sinistra i fabbricati industriali costruiti nella prima metà del XX secolo per lo sfruttamento dell'energia idroelettrica, con i tetti in metallo e i grandi muri intonacati.

Dal ponticello in ferro che superava la condotta forzata ora demolita si può abbracciare con uno sguardo tutto l'insieme di queste eterogenee costruzioni. Sulla destra il grande fabbricato che ospitava le pompe, dall'architettura imponente con i bordi massicci in pietra lavorata. A sinistra la casa del guardiano e la stazione di arrivo delle funivia che collegava la centrale di Maen con Promoron, costruita in cemento armato a vista. Ancora più a sinistra i vecchi fabbricati con i tetti in lose, le lastre di pietra utilizzate nelle coperture valdostane, muti testimoni di un mondo agricolo scomparso con l'inizio del XXI secolo.

Ex centrale di pompaggio di Promoron
Centrale di Promoron

Curiosità

Un tempo si raggiungeva la diga di Cignana grazie ad un carrello trainato da cavi che scorreva sulle rotaie posate a fianco della condotta forzata. Poi, per ragioni di sicurezza, venne costruita la funivia ed infine, con una spesa ingente, una macchina speciale scavò il tunnel sotterraneo che collega Maen a Cignana, nel quale passano sia le condotte forzate che il personale addetto alla manutenzione e alla vigilanza.

A monte della stazione di pompaggio di Promoron si vede ancora il tracciato della condotta forzata ora smantellata che si unisce poco più in altro con quello dei carrelli che salivano fino alla diga di Cignana.

Vi sono alcune differenze tra le quote riportate in questa relazione e quelle che appaiono sui cartelli della sentieristica. Sono differenze fastidiose ma di nessun effetto pratico. Se un escursionista mediamente allenato sale in un’ora 350 m di dislivello, uno scarto di 35 metri si recupera in poco più di 5 minuti, una differenza poco significativa rispetto alla durata media di questi itinerari.

La spiegazione di questa discrepanza è banale: il parcheggio dove si lascia l'auto è in leggera salita perciò se si parcheggia in alto si risparmiano alcuni metri di dislivello. A Promoron poi, l'incrocio con la pista ciclabile che arriva quasi in piano da Perrères, dove è posta una palina della sentieristica, si trova diversi metri più in basso delle vecchie case rurali e del ponticello dove termina idealmente questa passeggiata.

In questa pagina si trovano alcune note dedicate alle differenze di quota.

Bibliografia:

Massimo Martini, Luca Zavatta, Alte Vie della Valle d'Aosta, Editrek & L'escursionista Editore, San Giovanni Lupatoto, 2009, pag. 100-103
Luca Zavatta, Le valli del Cervino, L’Escursionista Editore, Rimini 2005
Maria Cristina Ronc, La valle del Cervino, Torino 1990

Cartografia:

L’Escursionista Editore – Carta dei sentieri 7 – Valtournenche Monte Cervino Val d'Ayas ovest – scala 1:25.000
Istituto Geografico Centrale – Foglio 5 – Cervino–Matterhorn e Monte Rosa – scala 1:50.000
Comunità Montana Monte Cervino – Foglio 1 alta valle – scala 1:25.000

PAGINA DEL 4.07.2007
ULTIMO SOPRALLUOGO 10.05.2011
ULTIMO AGGIORNAMENTO 20.05.2011

Valid XHTML 1.0 Strict

Licenza Creative Commons
Quest'opera di Gian Mario Navillod è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

www.andre.navillod.it - escursioni e passeggiate guidate sui sentieri della Valle d'Aosta